The Joker's Daughter | Lucy

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Ormai era passata più di una settimana dalla mia fuga. Ero rimasta da Ivy, si era presa cura di me, guarendomi e trattandomi come una figlia e per questo le ero grata. In quei giorni passai molto tempo con lei facendomi raccontare come funzionava avere una vita normale, ed a ogni cosa nuova che imparavo ero desiderosa di impararne un'altra.
Poi un giorno, mentre eravamo sedute al tavolo della vecchia cucina a chiacchierare, mi disse:" Se vivrai a Gotham devi sapere che è una delle città più pericolose al mondo, il crimine invade le strade, la mafia controlla le persone e i pazzi... provocano terrore e caos. Dovrai imparare a difenderti, essere più furba e intelligente, se no verrai manipolata. E se vuoi io ti insegnerò i trucchi che ogni donna dovrebbe sapere per vivere a Gotham...".
Così nei giorni successivi mi insegnò a lottare ed a essere più agile, a raggirare gli uomini utilizzando il mio fascino e a preparare veleni e cure di erbe, "per ogni evenienza" diceva la donna dai capelli scarlatti, ma la cosa che mi stupì di più fu che imparai tutto questo con una facilità impressionante.

Per ora tutto andava per il verso giusto, avevo imparato molte cose ed ero pronta ad andarmene a vivere in città, ce l'avrei fatta. Forse ero troppo avventata ma avevo fiducia in me.

Finché arrivò il giorno in cui decisi di andarmene e iniziare la mia vita. Questa volta per davvero.
Erano circa le sei di mattina, il cielo era ancora abbastanza scuro e si intravvedeva ancora una fetta di luna che lo illuminava debolmente.

Quella notte non avevo dormito, non ci riuscivo, ansia e stress mi soffocavano, o almeno così pensavo.
In realtà, quelle notti continuavo ad avere incubi sulla mia infanzia che pensavo di aver riposto nel cassetto più profondo della mia mente, ma quel cassetto, non so come, era stato riaperto e non si decidevano ad andare via da me e a lasciarmi in pace, erano diventati come un'ombra, che ti segue, ti sta accanto, ti conosce, sa ogni tuo segreto. E che veglia su di te fino alla morte...

Inquietante, eh?

Comunque avevo deciso di andarmene e presa la borsa con le mie poche cose e avvolta sul mio viso la mia fidata sciarpa nera che nascondeva le ferite (che ormai si stavano cicatrizzando), uscii dalla casa di Ivy e con un po' di tristezza nel cuore pensai alla lettera che le avevo lasciato sul tavolo della vecchia cucina come addio, o come possibile arrivederci:

Cara Ivy,
Inizio subito col ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, per quei pochi giorni in cui sono stata ospite in casa tua mi sono sentita amata, come una figlia, cosa che nessuno aveva mai fatto con me. Vorrei tanto restare con te, ma devo vivere la mia nuova vita. Un giorno spero di riuscire a ricambiare il favore.
Grazie per tutto, ti voglio bene.
Lucy

Ora però non sapevo dove andare. Mi sarei fidata dell'istinto, di nuovo. Sperando di avere più fortuna questa volta.
Così mi incamminai per il sentiero che costeggiava la discarica di rifiuti tossici di Ivy.
Vedevo gas verdi, viola e neri che fumavamo via da dei liquidi velenosi mischiandosi nell'aria. Per fortuna Ivy mi aveva iniettato il suo siero, così ero diventata immune ai veleni e non dovetti preoccuparmi.
Dopo aver superato la discarica tossica, mi addentrai nel bosco da cui ero arrivata parecchi giorni prima, e solo ora con la luce del sole (che stava ormai sorgendo) mi accorsi del sentiero che quella notte di disperazione, tra la fretta e il buio, non avevo notato. Allora proseguii fino alla fine del bosco, per poi addentrarmi nell'oscura ombra di Gotham.

SPAZIO MEH:

*apre Wattpad*
*guarda il suo libro*
*osserva le visualizzazioni*
*stramazza a terra morta*
No, vabbè a parte gli scherzi, vi ringrazio moltissimissimissimo per le 150 visualizzazioni e passa. Possono sembrare poche, ma per me sono WOW //-//
Non pensavo manco di arrivare a 100, figuriamoci a 150! Grazie mille, veramente.
Bene, ho finito, non vi annoio più, mi dileguooo!

Allegra ; )