La sua gravidanza ha avuto molte complicazioni e visto che era sola ha dovuto subire tutto su di sé. Crescere una bambina da sola non è per niente semplice, glielo disse anche la mamma. Nessuno le ha dato una mano. I suoi genitori non sono con lei a Sebastopoli, ma si sono trasferiti due mesi dopo aver scoperto che la figlia era incinta per la seconda volta. Hanno mantenuto la "promessa" e l'hanno lasciata da sola nel momento in cui aveva più bisogni di loro. Ora tutte le decisioni sono nelle sue mani.
-Io preferirei fare il parto naturale anche se rischio di morire per delle complicazioni-
Vika non aveva ancora detto al dottore che quella bambina, che sarebbe nata tra pochi giorni, non avrebbe vissuto con lei per sempre e non aveva intenzione di dirglielo al momento perché sapeva che avrebbe fatto di tutto per farle cambiare idea, anche se adesso era tutto inutile. Il dottore a quell'affermazione rimase pietrificato, non poteva credere a quello che aveva realmente detto Vika, che se moriva non le importava nulla nonostante avesse due bambini di cui occuparsi.
-Manca poco prima che si rompano le acque, siamo arrivati quasi al traguardo. Devi fare molta attenzione, non fare per nessuno motivo al mondo nessun tipo di sforzo. Appena ti si rompono le acque avvisami e ti accompagneró in ospedale-
-Va bene, grazie dottore. Sarà il primo e l unico a saperlo-
Uscita dall'ospedale si diresse in un negozio per bambini, dove poter comprarle almeno un paio di completini da farle indossare appena nata. Non comprerà nessun tipo di giocattolo, né una culla, né un passeggino perché oramai è determinata a portarla in orfanotrofio. Lo faceva esclusivamente per il bene della bambina, anche se lei non lo saprà e non lo capirà mai.
Appena uscita dal negozio chiuse meglio la felpa a causa del vento. Il cielo si era chiuso quasi totalmente, il vento pur essendo delicato fa rabbrividire. In giro ci sono poche persone rispetto ad un'ora fa, sono tutte chiuse nelle loro case o nei bar che costeggiano il porto a bere qualcosa che li riscaldi.
Vika decide di fermarsi qualche minuto ad osservare il mare che si infrange sugli scogli e le sue onde sembrano cullare le piccole barche che sono ormeggiate lì.
Era quasi sera, Vika era a casa da un paio di ore, dopo aver mangiato ecide di andare a letto, ma non riuscendo a dormire inizia a parlare con la bambina, anche se crede che si sia addormentata visto che non Scalcia più. Poggia una mano sulla pancia e dà dei lievi colpetti sul ventre, nel punto esatto dove vide una piccola manina che premeva.
-Hey, amore della mamma, sei sveglia allora!- la piccola per risposta scalció provocando una piccola fitta alla mamma -Pensavo mi avessi lasciata sola. Ti sento tranquilla oggi, le fitte sono meno frequenti. Sai che i piccoli calci che dai alla mamma fanno male? Ma sono felice che ogni tanto attiri la mia attenzione, mi fai ricordare che non sono realmente sola e che ci sei tu che mi fai compagnia. Hai sentito il dottore cos'ha detto? Tra poco sarai fuori di qui- toccandosi la pancia -e sarai tra le mie braccia in tutto il tuo splendore, amore mio! Solo che spero mi perdonerai quando non mi avrai vicina e sarai ancora troppo piccola per capire che l'ho fatto asclusivamente per te. Sarà dura, ma sono sempre più convinta che è la cosa giusta da fare. Ti doneró una vita migliore si questa. Adesso andiamo a nanna che la mamma ha sonno. Buonanotte stellina mia!-
Chiuse gli occhi e calò in un sonno profondo.
STAI LEGGENDO
REWIND...
General FictionUna donna deve prendere una decisione che le condizionerà tutta la vita, ma non solo la sua anche quella di una bambina...