Capitolo 5

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Durante la notte fu costretta a svegliarsi perché ebbe una fitta al ventre...conosceva quel tipo di fitte. No, non poteva accadere di nuovo, stava per perdere di nuovo sua figlia.
Provò ad alzarsi ma fu bloccata da una fitta molto più pensante della precedente. All'improvviso sentì del liquido fuoriuscire, si toccò lì dove c'era il liquido e quando ritrasse la mano era completamente ricoperta di sangue. Il suo incubo peggiore si stava realizzando. Fu nel panico totale.

Si svegliò all'improvviso, aveva l affanno e le lacrime sciovolavano libere sulle sue guance. Si sentì molto sollevata a sapere che era soltanto un sogno e che la fitta che aveva avuto era solo la sua bambina che le chiedeva attenzioni.
-Piccola mia, sai che la mamma ha avuto tanta paura pensando che stava per perderti? Fortunatamente era solo un brutto sogno. Il mio incubo ricorrente-
Decise di andare a fare un bel bagno caldo per rilassarsi un pó. Preparò la vasca e vi si immerse. Si rilassó al tal punto da addormentarsi. Dopo mezz'ora decise di mettere la pentola sui fornello,  visto che era già ora di pranzo, e si andò a vestire.
Passando davanti la camera si Ivann vide che il piccolo stava ancora dormendo, entrò e cercò di svegliarlo.
-Amore, dai che è ora di pranzo...- niente, il bambino  non emise nemmeno un mugulio, rimase immobile -Ivann non è possibile che ogni mattina dobbiamo fare la stessa storia...vedi che la mamma e la sorellina si mangiano tutto!-
Fu all'ora che il piccolo decise di aprire gli occhi lentamente per abituarsi alla luce del sole. Quando vide la mamma sorrise sforgiando i suoi bei dentini di latte. Era un bambino molto vivace, non stava fermo un minuto ma amava dormire. Assomigliava alla mamma: gli occhi erano di un verde chiarissimo ma avevano una particolarità, cambiavano colore con l'alternanza della luce, i capelli erano chiarissimi e li portava corti sbrizzolati, all'altezza delle guance aveva delle lentigini che lo facevano sembrare più sbarazzino.
-Buongiorno mamma, ho fame anche io non è giusto che mangiate tutto voi!- Vika rise e gli tolse le coperte scoprendo il suo esile corpo.
-Allora se non vuoi che mangiamo tutto noi, alzati e andiamo in cucina-
Il bambino si alzò e posò un bacio prima sulla guancia della mamma e poi sulla sua pancia sussurrando -Buongiorno piccolina-

La mamma, non appena cominciò a crescere la pancia, raccontò al figlio che stava per arrivare una sorellina. Il piccolo inizialmente era geloso, poi cominciò a dimostrare il suo affetto verso quella piccola pancia che ogni mese cresceva sempre di più. La accarezzava, le parlava e le dava dei bacini.
Era un bambino molto tenero ma molte volte , anche se era ancora piccolo, quando la mamma non era ancora incinta, non dimostrava molto affetto verso quest'ultima, forse perché non ne aveva mai avuto l'opportunità essendo cresciuto con i nonni.
Ivann aveva sofferto molto quando i nonni decisero di partire. Gli era molto legato e vederli andar via così, senza potergli dare una spiegazione perché non sarebbe stata compresa da un bambino di appena due anni, lo rese triste. I nonni per lui erano come dei genitori, gli avevano dato tutto l'affetto che la mamma non poteva donargli e trovarsi da solo con la mamma, era stato difficile. Si sentì abbandonato.
Vika cercava di instaurare un rapporto con il figlio,ma le appariva difficile, visto che il bambino non le dimostrava l'affetto che lei avrebbe voluto ricevere.  Niente baci, niente carezze, niente di niente da parte del bambino.
Con l'attesa della bambina il loro rapporto si era rafforzato, non del tutto ma Vika era contenta perché il bambino donava, alla bambina, lo stesso affetto che le sarebbe piaciuto ricevere da suo figlio.

SPAZIO AUTRICE

Ragazzi\e scusate il casino ma ho un nuovo telefono che fa letteralmente schifo e mi ha fatto pubblicare prima un capitolo e poi l altro.

Scusatemi ancora per l inconveniente.

-Miriam

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2017 ⏰

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