Andarono in cucina e Vika non sapendo ancora cosa cucinare, buttó la pasta nella pentola e optò per la pastina con il formaggino. Ivann andava pazzo per questa pasta. Mentre la pasta cuoceva Vika rimase ad osservare suo figlio che giocava con dei pupazzetti sul tavolo della cucina. Amava guardarlo, lei lo considerava un modo per recuperare il tempo perduto, in effetti lei non lo aveva mai visto mentre giocava, era sempre a lavoro o era troppo stanca per giocare con lui ed é per questo che il piccolo Ivann ha avuto come figura di attaccamento i nonni.
Ogni tanto controllava la pasta e poi si rigirava a guardarlo. Era un angioletto con quei capelli chiarissimi e Vika era contenta di far parte della sua vita , anche se molto presto si sarebbe dovuta allontanare di nuovo da lui.
Il bambino sentendosi osservato si girò verso la madre e le sorrise, un sorriso genuino che farebbe invidia al mondo.
-Mamma perché mi stai guardando?- a quella domanda Vika sorrise.
-Perché sei un bellissimo bambino- Ivann a quella risposta mise il broncio e disse -Ma io non sono più un bambino, sono grande-
Vika a quell'affermazione rise e gli diede un bacio sulla guancia.
-Certo che non sei un bambino, sei il mio ometto! La pasta é pronta mi dai una mano ad apparecchiare la tavola?-
Ivann posò i giocattoli sulla sedia al suo fianco e aiutò la mamma con la tovaglia. Vika aveva la capacità di far diventare un gioco anche un semplice compito come quello di mettere la tovaglia. Ivann ogni volta che la mamma lo copriva con la tovaglia rideva e cercava di liberarsi il più in fretta possibile,in modo da apparecchiare la tavola perché aveva fame.
Nella stanza si sentì un brontolio, Ivann difendendosi disse -Mamma il mio pancino ha fame!-
-Sei sicuro che é il tuo pancino che ha fame e non tu?- Ivann fingendosi afflitto per essere stato incolpato disse -Si, il mio pancino ha fame! Io no.-
-Mmhhh..io ho miei dubbi ma va bene, vai a lavarti le manine che la pasta é pronta-
-Siii- Iavnn tutto contento si avviò verso il bagno e dopo essersi lavato le mani tornò in cucina facendo vedere alla mamma che aveva lavato le mani e per farle sentire come profumavano -Mmhh! Che buon odore di zucchero filato- disse Vika odorando le mani di Ivann -posso mangiare le tue manine? A me piace tanto lo zucchero filato!-
-No, io poi come mangio se non ho più le mani?- Vika non poté non ridere, sapeva che Ivann amava mangiare ma non fino al punto di preoccuparsi di come poter mangiare senza mani! Da quando c'era Ivann in quella casa, c'era sempre allegria. Quella casa che fino a un paio di anni fa era vuota,triste, fredda...ora si era trasformata in una casa piane di amore. C'era più colore perché l'amore ti regala un sorriso anche quando non ce n'è motivo e fu all'ora che Vika capí che amava suo figlio e la sua pancia più di ogni altra cosa al mondo, ma era anche consapevole che appena nascerà questa bambina le cose si complicheranno. Appena nascerà questa bambina arriverà la parte più difficile da affrontare e forse si odierà per questo e verrà odiata anche dai suoi figli.
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Scusate se ho aggiornato cosi tardi ma ho avuto dei problemi con la scuola.
-Miriam
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REWIND...
General FictionUna donna deve prendere una decisione che le condizionerà tutta la vita, ma non solo la sua anche quella di una bambina...