Layla's pov
~ E' quell'urlo nella notte, a distruggermi.
E' il ricordare, che non si trattava solo di un incubo.~Mi trovo in mezzo a una strada e non posso far altro che ricordarla, è la strada dove mio padre è morto.
E nell'istante in cui realizzo tutto ciò vedo la mia macchina venirmi incontro, ma prima di investirmi, sbanda di lato ed ecco l'incidente.
Lo scenario cambia improvvisamente e solamente in questo momento mi rendo conto che sto sognando e che, come spesso accadeva nell'ultimo periodo, non era un bel sogno.
Ora ero in un parco qualunque della mia città, erano tutti uguali che non ero nemmeno in grado di riconoscere quale fosse esattamente, prendo a camminare tranquillamente finché non mi trovo davanti una figura famigliare, a braccetto con qualcuno.
Quando riconosco la ragazza, non posso non iniziare a correre per andarle incontro.
-Lee!-
Si gira non appena si sente chiamare e un sorriso a trentadue denti mi si forma sul viso, non posso credere che rivederla, anche solo in sogno, mi avrebbe migliorato l'umore, specialmente dopo aver visto l'incidente.
C'è solo u problema. Lei non ha la mia stessa espressione.
-Lay? Davvero? Sei qui?-
-Si! Cioè per quanto lo possa essere per davvero....-
-Vattene. Vai via-
-C-Come? Cosa stai dicendo?-
-Non ti voglio vedere. Layla ti rendi conto di quello che mi hai fatto passare? Ho rinunciato e tutti, a tutto, per te. Ho scelto la mia migliore amica a tutti gli altri, perché sapevo che passato il momento saremmo tornate quelle di una volta, pensavo si sarebbe sistemato tutto. Invece no. Mi hai fatto perdere tutto e poi mi hai abbandonata. Hai capito? Hai fatto come i miei genitori! Hai preparato i bagagli e hai preso il primo aereo libero che hai trovato. Che amica...-
-Aylee che cosa stai dicendo? Lo sai benissimo che nonostante tutte le cose che erano successe, avrei preferito rimanere piuttosto che ricominciare tutto da capo-
-Perché vorresti dirmi che ora non hai amici? Che non sei serena? Che il rapporto con tua madre non è migliorato? Watson tu mi abbandonata e basta-
-Lo sai anche tu che non l'ho fatto, che non lo avrei fatto! E comunque ho solamente due nuovi amici, non sono per nulla serena, anzi molto spesso accadono cose impensabili e il mio rapporto con la mamma non ha fatto altro che peggiorare-
-Non ti credo. Fra le due tu eri quella forte. E visto che io, cambiando scuola, sono riuscita a ricostruirmi una vita senza di te, tu lo avrai fatto anche meglio...-
-Ma non è così...-
-Layla, vai via. Ora-
Stavo per ribattere, per dire che tutto questo era impossibile, ma fu come se qualcosa mi prendesse da dietro e iniziasse a tirarmi via, ad allontanarmi da quel luogo.In tutto questo? Sento una persona che mi scuote per le spalle, che mi chiama per nome e mi dice di svegliarmi.
Non riconosco la sua voce e non posso negare di avere paura di aprire gli occhi, se fosse uno di quelli che non mi accettavano? Che mi diceva che tutto quello che era accaduto nella mia vita era solo colpa mia? Non sono pronta a tutto questo. Non di nuovo.
Se Daphne avesse già messo in giro cose sulla mia vecchia vita? Se non sono altro che circondata da persone che vogliono prendermi in giro?
Sento che sto sudando, ma non voglio aprire gli occhi.
Non ce la faccio.
Sono debole.
Lo sono sempre stata.Jonathan's pov
Quella di ieri sera penso sia stata una delle serate più strane di tutta la mia vita.
In pratica, quando tutti sono andati via, fra gli organizzatori eravamo tutti sani, tranne Zoe. Aveva anche iniziato a scusarsi con Layla senza sosta per sua sorella, e la Watson non sapeva più che fare, bisognava ammettere che era divertente vederle in quello stato.
La domanda che continua a frullarmi nella testa è comunque quella che mi chiede come ho potuto abbandonare i miei due migliori amici per stare con Daphne. Sapevo bene che ora me l'avrebbe fatta pagare, anche se non sapevo come, ma non mi interessava più nulla.
Avevo fatto la mia scelta e non ero intenzionato a cambiarla.
Tralasciamo tutto questo, viste le condizioni di Zoe, Nicholas si è offerto di accompagnarla, visto che era in macchina. Siamo rimasti solo io e Layla e solamente in quel momento ci siamo ricordati che era venuta in moto con me. Io mi ero offerto di portarla a casa, ma aveva insisto per aiutarmi a sistemare a casa prima di andare via e che prima o dopo non sarebbe cambiato nulla.
Pulimmo in silenzio, senza parlare, se non qualche volta quando lei doveva chiedermi dove mettere o trovare qualcosa.
Dopo aver sistemato tutto ci sedemmo sul divano sfiniti. Ora non ricordo bene che ore fossero, ma erano quasi le 6 di mattina.
Sul tavolo c’era una bottiglia, incominciammo a bere e lei andò fuori poco dopo, addormentandosi anche su di me. Ricordo che fra un bicchiere e l’altro parlammo, ricordo solo a pezzi le nostre parole.
Per non svegliarla la portai nella mia stanza, e poi io tornai in salone, addormentandomi sul divano.

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I need you.
RomanceLayla e Jonathan sono due normali adolescenti che nella loro vita hanno incontrato diverse difficoltá. Forse un giorno le supereranno, ma da soli non ce la possono fare, hanno bisogno d'aiuto, nonostante nessuno dei due lo voglia ammettere. Non sem...