Annusare

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La sveglia non suonò, ma mi alzai normalmente. Ero agitata per quel che avevo in mente di fare. Colazione, vestiti, scarponi e via verso il lago.

Devo assolutamente rivedere quel lupo pensai mentre imboccai la strada per il sentiero. Arrivata al lago mi distesi lungo la riva. L'acqua era limpida e rispecchiava i pini e gli alberi circostanti. Sapevo che il lupo sarebbe tornato, o almeno lo speravo.

Attesi un'ora, poi decisi di rientrare verso il paese, visto che, forse, il lupo non sarebbe mai arrivato.

Presi lo zaino che mi portavo sempre dietro e mi alzai. Mi portavo sempre una borraccia, qualche barretta di cioccolato e dei soldi.

Mi voltai verso il sentiero per tornare, quando sentii un fruscio  dalla parte opposta del lago. Mi misi a quattro zampe velocemente facendo in modo di stare più bassa possibile e...oh mio dio...il lupo nero e bianco, che avevo visto il giorno prima, uscì a testa alta avvicinandosi all'acqua.

«Vieni qui amico.» sussurrai quel tanto che bastava per farmi sentire. Lui alzò la testa verso di me e si avvicinò lentamente. Alzai la mano per fargli sentire il mio odore e familiarizzare, lui la annusò e cominciò a leccarla. Risi e gli accarezzai il mento. Lui mi girò attorno e si sedette al mio fianco guardando avanti. Aveva un profumo deciso di aghi di pino e muschio bianco.

Una goccia di pioggia. Oh no... «Scusami ma devo andare se non volglio prendermi qualche malattia seria». Lui mugolò e si accarezzò sul mio braccio.

«Lo so, dispiace anche a me. Hey! che ne dici di accompagniarmi fino alla fine del sentiero?» lui si mise a scodinzolare come un pazzo e saltare.
«Hahaha! ok, andiamo!»

Appena finì la pineta ci salutammo. «Che ne dici divederci anche domani? Però ho scuola la mattina, magari nel pomeriggio...che dici. Verso metà momeriggio?» sorrisi. Il lupo scodinzolò con la lingua a penzoloni. «Ok allora. - gli accarezzai la testa - A domani!» Lui abbaiò per salutarmi e io lo salutai con la mano mentre entravo in casa.

Il giorno seguente a scuola...

Camminavo nell'atrio verso la mia classe, ma subito mi bloccai appena salite le scale. Derek era seduto su una panchina poco distante da me, e chiacchierava con alcuni ragazzi del gruppo di basket della scuola. Sapevo che aveva amici, ma non gli piaceva lo sport.

...è una favola...rimasi incantata a guardarlo, ma la campanella mi riportò alla realtà. Derek alzò gli occhi che incrociarono i miei. Abbassai lo sguardo, arrossendo e mi diressi verso la classe a passo spedito e con i libri stretti al petto.

Appena entrata mi sedetti al mio posto vicino la finestra, e lui entrò. Passò vicino al mio posto per andare al suo e mi arrivò il suo profumo...proprio da sogno... pensai. Ma poi rimasi paralizzata: aveva qualcosa di famigliare, e nn riuscivo a capire cos'era.

Per tutte le prime ore non riuscii a pensare ad altro, poi ricreazione! Almeno ora potevo distrarmi un po.
Andai verso le macchinette e presi il mio solito caffè, poi mi diressi alla panchina sperduta del corridoio in cui mi rifugiavo.

«Ciao.»
Mi irrigidii e alzai gli occhi: Derek. Oh santo cielo!!! «emm...ciao!» sorrisi da ebete.
«Posso sedermi?» indicò la panchina una vicino a me.
«Certo!» sorrisi timida. Si sedette ed io spostai una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio.
«Vado subito al sodo, mi hanno detto che tu sei una a cui piace scrivere, giusto?» mi chiese guardando il caffè che mi scaldata le mani.
«Mi piacciono i miti e leggende, ma nn è detto che io sia brava anche a scrivere.» incrociai i suoi occhi color cielo, ma tornai subito al mio caffè arrosendo. Aveva dei bellissimi occhi azzurri che si staccavano perfettamente dai suoi capelli scuri.
«Diciamo di si. Bene, mi servirebbe un aiuto per importare una traccia per giovedì che abbiamo il tema di italiano. Ci stai?» mi posò la mano sulla spalla e io assaporai, seppure per poco, quel tocco.
«Si,certo!» sorrisi rimanendo incantata dalla sua bellezza. È pur sempre un inizio. Magari poi diventerà mio amico! Ne desidero tanto uno...pensai mentre Derek mi ringraziava e se ne tornava dai suoi amici.

Uscendo da scuola...

Camminavo verso l'uscita, quando Derek si staccò dal suo gruppetto e mi si avvicinò.
«Ciao, va bene se ci troviamo qui a scuola verso le tre di oggi pomeriggio?»
Feci una smorfia «Veramente sono occupata a quell'ora.»
«Allora facciamo domani, ok?»
Sorrisi. «Ok! A domani.»
Lui mi sorrise come risposta e tornò dai suoi amici.
Sospirai mentre lo guardavo battere il cinque a due ragazzi. Prevista settimana da incubo!

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