Wolfspirit

Un nome, una storia

I giorni volavano e con Derek mi trovavo bene, ci aiutavamo a vicenda con i compiti ed eravamo diventati grandi amici; mentre con Wolf imparavo ad essere lupo: mi insegnava a cacciare, a seguire le traccie e i segnali della foresta.

Entrambi mi piacevano come amici e non avrei mai potuto scegliere tra loro.

A scuola un pomeriggio

«Evvaiii!!!!!! Finalmente finiti i compiti.» sospirai dal sollievo. Derek stava sistemando le penne nel suo astuccio con fare pensieroso. «Che c'è? L'ultimo esercizio ti ha scombussolato la vita?» lo guardai scherzosa.

«No, niente. Pensieri miei.» mi rivolse un sorriso pieno di scuse che io accettai ricambiando.

Al solito incrocio, dove le nostre strade si dividevano, si fermò prima che lo salutassi. Sembrava volesse dire qualcosa, ma cambiò idea. Dopo esserci salutati mi diressi a casa. Posai lo zaino sul letto e mi squillò il telefono: un messaggio.

"Ti va se ci troviamo alle sei davanti al laghetto? Derek." corrugai la fronte.

"Quello alla fine del sentiero 29A?" risposi. Era il sentiero che facevo per vedermi con Wolf.

"Si. Ti aspetto. A più tardi." rispose subito.

"Ok, a dopo."

Qualcosa non quadrava. Mi sentivo tradita, ma non sapevo perchè. E dopo mi sarei trovata con Derek nel posto in cui mi vedevo con il mio amico lupo. E se Derek vedesse Wolf? E se Wolf attaccasse Derek? Mi dovrei trasformare e addio segreto. Forse ho fatto una cavolata...devo disdire tutto. No, Derek sembrava preoccupato. Devo andare. Mi convinsi.

Seduta al bordo del lago ammiravo l'acqua che mi stava per inghiottire un mese fa. Tornai a quella notte con un misto tra terrore e felicità; mi ricordai il profumo di Wolf e il suo coraggio nello sconfiggere l'orso. Sorrisi.

Un fruscio tra le piante.

Mi giri di scatto, pronta a trasformarmi per proteggermi dal pericolo. Ma mi rilassai subito.

Wolf mi si avvicinò trotterellando, ma col muso basso. Io controllai che non ci fosse nessuno nei paraggi e mi trasformai.

«Bellissimo, non trovi?» disse lui sedendosi accanto a me.

«Si, ma tu non dovresti essere qui.» gli dissi preoccupata.

«Perché?» chiese lui guardandosi intorno «C'é  qualcuno?»

«No, aspetto qualcuno. Un mio amico.» fissai il lago.

«Ah.» si volse verso l acqua. «E...per te è solo un amico?»

Lo guardai imbarazzata e sorpresa. «Beh, ecco...intanto mi basta che sia un mio amico, poi si vedrà.» guardai le nuvole che volavano in cielo.

«Ma tu...provi qualcosa?» sussurrò.

Ora mi era chiaro. «Non dirmi che sei geloso!» mi alzai di scatto e lo fissai divertita.

«No no...sto soltanto...cercando di capire.» guardò dalla parte opposta a me.

Non me la racconta giusta, ma mi fido di lui. Tornai seduta, a guardare il cielo. «Beh..la sua amicizia, per me, è speciale. Proprio come lui. Non mi aspetto nulla di ché, ma soltanto che rimanga così com'è. Mi piace che sia se stesso, perché mi piace così. Se dovessi sceglierne uno, tra te è lui, non saprei cosa fare. Siete entrambi i miei migliori amici.» lo guardai per fargli capire che non stavo mentendo. Era la pura e semplice verità.

«E se ti dicessi che...» si alzò «puoi averci entrambi?» si allontanò di qualche passo e, in un batter d'occhio mi ritrovai davanti Derek.

Mi trasformai a mia volta e, sorpresa, sussurrai: «Oh mio dio...» crollai a terra in ginocchio con le mani alla bocca.

Derek si avvicinò e mi mise le sue  mani sulle mie e le avvolse.

«Per questo non ti ho mai detto il mio nome.» abbassò le nostre mani «Non volevo che scappassi da me. Tu sei una ragazza normale, ma la tua anima è quella di un lupo vero. Di un alpha, come me.» sospirò.

Rimanemmo li per alcuni secondi che mi diedero tempo per riflettere e mi resi conto che io provavo qualcosa di nuovo, mai sentito prima. Un blocco alla gola si formò e le guance si infiammarono, le farfalle cominciarono a svolazzare nello stomaco.

«Posso...farti...una domanda?» chiesi lentamente cercando di mantenere un tono di voce decente.

Annuì «Si, certo.»

Formula una frase decente. «Ecco, io...» scattai in piedi con le mani tra i capelli «Devo dirlo altrimenti scoppio. Allora.» non agitarti, andrà tutto bene. E se non va bene, almeno ci ho provato. «Con parole chiare e coincise: tu mi piaci. Mi piace il tuo carattere, il tuo modo ripensare, il tuo atteggiamento verso me e gli altri. Io sto benissimo con te è mi sento a mio agio.» mi fermai un secondo per recuperare le parole «Volevo chiederti se...per te è la stessa cosa.» lo guardai cercando il suo volto e sperando in una reazione...perlomeno "dignitosa" nei miei confronti. Si, ok, penso troppo in negativo, ma mi dovrò pur preparare ad ogni eventualità!

Derek si avvicinò pensieroso, guardando per terra. Quando si fermò era ad un passo da me. Poi alzò il viso e i nostri occhi si incontrarono.

Avevo capito tutto.

Abbassai lo sguardo in cerca di conforto nel terreno, ma una mano mi prese delicatamente il mento e mi alzò il viso per, poi, far incontrare le mie labbra con quelle di Derek.

Il cuore mi batteva a mille.

Mi fusi in quel bacio che mi sembrava fantastico e perfetto, ogni secondo che passava.

«Allora? Andiamo? A casa ci devi pur tornare, no?» Derek mi leccò il muso. «E poi sono le sette ormai.»

«Si, ok andiamo.» mi alzai sulle zampe che tremavano ancora per l emozione. E mi avviai verso il paese.

Alla fine del sentiero, Derek mi sorpassò con un balzo e si trasformò. Io lo imitai.

«Buona serata.» mi abbracciò e mi baciò con passione. «Ricordati che...»

«Che?» lo incalzai.

«Che ti amo.» sorrise.

«Anche io ti amo.» questa volta fui io a sorprenderlo: gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Lui mi cinse la vita e io gli allacciai le braccia al collo cominciando a giocare con i suoi capelli.

Contro il mio volere, e contro tutte le leggi dell'universo, mi sciolsi dall'abbraccio. «Devo andare.» sussurrai.

Lui, imbronciato, mi lascio andare solo dopo un altro bacio veloce. «Vai prima che cambi idea e ti rapisca.» sorrise.

Io raggiunsi la porta d'entrata e, prima di entrare, lo salutai con un gesto. Poi lui si trasformò e rientrò nel bosco.