Teresa's Pov-Eccoci a destinazione.- avvisai Kevin con un sorriso di sollievo, mi voltai per guardarlo e notai un' aria assente. Strano...pochi attimi prima era solare e, invece, adesso aveva uno sguardo incupito, pensieroso. Sospirai, chissà se avevo fatto la scelta giusta ma tanto valeva essere ottimista, sperando che quella piccola gita avrebbe portato a qualche esito positivo. Chinai la testa sotto lo specchietto retrovisore per accennare uno sguardo al giardino ben curato della lussuosa villa dove a breve, assieme al mio nuovo compagno d'avventura, avrei cercato delle risposte.
Era ammirevole come Thomas avesse puntato così in alto e continuasse a insistere per ottenerlo, chissà se era amore il suo o un semplice interesse per la ricchezza...beh di sicuro i genitori di Newt non gli avrebbero reso vita facile, e poi, con tutta sincerità, il magrolino non era per niente interessato al mio migliore amico. Il bello era che avevo avvisato in tutti i modi Thomas, e lui se ne era fregato altamente di tutti i miei consigli, al punto da farmi arrivare alla drastica decisione di fare lo stesso quando sarebbe venuto in lacrime da me. Si era comportato da irresponsabile, non mi aveva lasciato neanche una chiamata mandando al diavolo tutto il tempo trascorso assieme e la nostra forte amicizia. Lo stavo cercando per quieto vivere, ma tra noi nulla sarebbe tornato più come prima.
Kevin sedeva al posto del passeggero, dopo essersi "svegliato" aveva subito puntato lo sguardo alla sua destra dove era situata la casa del suo "parente", ancora non mi era chiaro che ruolo avesse nella vita di Newt. Un cugino? Un parente acquisito? Il mio nuovo amico era stato molto evasivo e ciò mi rendeva ancora più sospettosa, il nostro incontro non era stato per nulla normale e sebbene credevo al fato e a divinità che hanno il potere di fare tutto, dei dubbi consistenti li avevo.
Intanto, Kevin se ne stava in silenzio contemplando la villa con sguardo ammaliato, dopo tutto la casa di Newt avrebbe colpito anche uno sceicco, era la più bella e costosa di tutto il quartiere.
-Quanti ricordi...- Proferì con un sorriso nostalgico che non seppi bene come interpretare.
-Vai a bussare, io ti raggiungo...-Proposi e non era necessario avere una laurea per accorgersi che il viso di Kevin si stesse tramutando, da un accesso colorito sulle guance sbiancò di colpo.-Tutto okay?- chiesi retorica, era chiaro come l'acqua che qualcosa lo turbasse.
Esitò, forse stava cercando la frase giusta o forse gli avevo portato alla mente qualche ricordo spiacevole. Si toccò la gola, titubante.
-Beh...in effetti no- Ammise, girando i pollici ed evitando di incrociare il mio sguardo-Quando avvisai Newt della mia partenza non la prese bene, anzi andò su tutte le furie vietandomi di salutarlo.- Concluse amareggiato.
-Che bambino!-Sbottai incurante che Kevin potesse aggredirmi- Mi è sempre apparso un tipo che pensa solo a sé.- appurai meccanicamente mettendomi nei panni di Kevin, non doveva essere stato facile per lui non ricevere neanche uno "ciao" dal suo stretto parente-Non l'ho mai conosciuto profondamente ma ho sempre pensato che fosse un falso calcolatore senza emozioni.- continuai ignorando che quelle parole potessero ritorcersi contro di me.
-Ti sbagli, Teresa... è molto insicuro e non sa mai quello che vuole, ciò può farlo risultare antipatico ma posso assicurarti che in fondo è un bravo ragazzo, sono uno dei pochi a capirlo, è particolare e volubile...bisogna ascoltarlo quando ti parla il che è raro ma fattibile...- Avvisò, potevano anche essere parenti ma a me sembrava ben altro, Kevin ne parlava con aria sognante. Thomas due.
Restai in silenzio e quando ricordai Thomas, i suoi pomeriggi sprecati pensando Newt e alle migliaia romanticherie fu inevitabile non dire che sì, poteva esserci qualcun altro che avrebbe fatto di tutto per quel ragazzo dai capelli color miele e così mi scappò senza pensarci -Può sempre esistere qualcuno che lo capisca quanto te...- feci un sorriso sornione girando la chiave per spegnere il motore-o chissà...forse anche di più.- il mio interlocutore mi guardò con viso indecifrabile, mi reputava una fan di Newt? Oh, di sicuro gli avrei fatto cambiare idea...piuttosto rincorrevo Thomas che a sua volta era ai comandi di Newt, volevo salvare il mio migliore amico, che male c'era? Se Thomas fosse tornato in sé, avrebbe capito che inseguendo Newt stava inseguendo la sua stessa condanna a morte. Ma solitamente di questo ce ne accorgiamo quando ormai è troppo tardi.
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Indelible||Newtmas||[In revisione]
Fanfiction*NEWTMAS RATING ROSSO. Può essere letta anche da chi non conosce l'opera originale. No spoiler* •Eh sì, perché io soffrivo di Newtonite. Una malattia che non avrei mai curato.•