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Spazio Autrice:Carissimi lettori, scusate il tempo e l'ora!  Non ho potuto fare una revisione più dettagliata, perdonate gli orrori e ci vediamo giù.Spero di sentirvi e che vi divertiate!







Thomas's Pov

-Sì, Newt abbracciami.- bofonchiai con voce impastata, tendendogli le braccia; mi giravo e rigiravo nel letto scomodo dell'ospedale, tra l'altro anche singolo. Ero troppo assonnato per pormi domande del tipo: come faccio a girarmi così liberamente se c'è anche Newt? Beh...poteva sempre essersi alzato, andato in bagno e cose del genere,  quindi non ci pensai troppo.

Sorridevo, parlottavo e il tutto avveniva in stato semi-cosciente. Avevo pur sempre scampato la morte, quasi certa tra l'altro. E un beato sonnellino non poteva farmi altro che bene,  oltre che calmarmi i nervi. Ora che io e il mio ragazzo c'eravamo riuniti,  non avrei desiderato nient'altro per noi se non tanta felicità.

-Te l'ho mai detto che hai delle labbra così belle?-  continuai ad adularlo, abbozzando un sorriso malizioso.

Newt  mi guardava felice, anche se ai miei occhi la sua figura appariva sempre più lontana. Non mi rivolgeva nessuna parola,  si limitava soltanto ad accennare sorrisi rassicuranti.

-Ma non c'è nessun Newt!- sbottò una voce dal tono infastidito. Ero stordito,  e in un primo momento credetti fosse qualcuno che neanche conoscevo; un personaggio fantasioso, del mio sogno. A chiunque nella vita sarà capitato di sognare gente che non si aveva mai visto, eppure...per quanto mi sembrasse strano,  quella voce mi era familiare "nel vero senso della parola". 

-Quando la smetterai di fare il demente, ti parlerò.- aveva ancora detto con tono più arreso. Sicuramente era qualcuno che invidiava il bacio che stavo avendo con il mio Newtie. Corrucciai il viso, pronto per una scenata.

-Cacchio, da quant'è che fai le labbra a papera ad un cuscino? Semmai dovessi adottarmi, sappi che non dormirò nella tua stessa stanza. Fai impressione!- proferì con tono ancora più acido.

Labbra a papera? A un cuscino?

Spazientito e al tempo stesso curioso, nonché ferito per la frase"non c'è nessun Newt!"decisi di svegliarmi, rendendomi conto di cosa stesse accadendo.

Grattai gli occhi, sperando di vederci meglio. Quando l'immagine divenne nitida, seppi riconoscere Chuck,  ma la troppa inaspettata  vicinanza dei nostri visi, mi fece scappare un urlo fanciullesco. In quel momento io e  una ragazzina che aveva appena visto un ragno eravamo un tutt'uno.

-Calma...-rassicurò il piccolo alzando le braccia in segno di resa,  a mo' di "sono innocuo".

Mi tirai su cercando di recuperare respiri regolari,  con una certa difficoltà. Avevo rischiato un infarto, e chissà quante altre cose sarebbero andate storte.

-Okay...- dissi con un pizzico di affanno- puoi spiegarmi cosa è successo?- scostai i capelli dalla fronte, grattai ancora un altro po' gli occhi e spalancai le orecchie. La mia domanda aveva qualcosa di ridicolo, forse il tono, ma sulla mia perspicacia (per quanto strana) mi diceva che avevo centrato.

-Non so da dove iniziare...- dichiarò spaventato guardandosi le mani, evitando chiaramente il mio sguardo.

-Potresti dall'inizio.- il mio era un suggerimento,  ma il tono duro e acido con il quale avevo proferito quella frase, la fece risultare un ordine.-Scusa, non volevo...- giustificai sciocco, sapevo che non si faceva così:non si poteva alzare la voce,  e poi chiedere scusa come se niente fosse. Con Chuck, mio fratello, volevo iniziare bene.-Sono nervoso, sono successe troppe cose in poco tempo- ripetei, e non stavo mentendo, davvero ne erano successe.

Indelible||Newtmas||[In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora