Foglie che cadono, vento contro la pelle, il leggero cantar degli uccelli. Le campane suonarono. Era l'una di notte.
Jungkook stava correndo da qualche minuto con il coltello "regalatogli" dal padre da pochi minuti continuando il suo percorso senza mai guardarsi intorno né tantomeno fermarsi non curandosi affatto del sangue che continuava a scendere dalle ferite o dai polmoni che bruciavano. Continuò solo a correre evitando alberi e rocce per non cadere.
Sembrava drogato e chi l'avrebbe visto si sarebbe sicuramente preoccupato per non dire spaventato a morte nel vedere un bambino con gli occhi arrossati, la pelle pallida completamente squarciata e con un coltello sporco rigorosamente di sangue in mano.
Ma fortunatamente a quell'ora c'era pochissima gente e nessuno si era soffermato a guardarlo.
Il corvino si fermò solo quando il bisogno di ossigeno fu essenziale e si rannicchió sotto ad una piccola copertura di un edificio bianco.
Vi appoggiò la testa e si lasciò andare in una risata liberatoria. Lasciò cadere il coltello e cominciò a piovere piuttosto forte.
Con il piede spinse il coltello sotto il forte getto d'acqua guardando come il liquido rosso piano piano si dissolvesse mischiandosi con l'acqua.
Cosa ne aveva fatto del padre?
Assolutamente nulla.Era ubriaco marcio e probabilmente non si sarebbe neanche ricordato della sua esistenza quindi non era problema suo.
Cosa avrebbe dovuto fare? Chiamare la polizia? Nah non l'avrebbe mai fatto.
Stordire il padre e solo dopo averlo fatto scappare? Nah era già ubriaco.
Ucciderlo? Assolutamente no. Non sarebbe servito a nulla, in fondo.
Nonostante la sua enorme voglia di farlo, non l'avrebbe mai fatto. Aveva pur sempre 9 anni e quell'uomo era pur sempre suo padre.Prese di nuovo il coltello e notò quanto questo fosse rovinato e esageratamente appuntito.
Con forza lo lanciò lontano da sé facendolo finire in una balla di fieno.
"Bambino" Jungkook sussultò quando si sentì chiamare.
Si girò e vide un'altro bimbo, avrà avuto all'incirca la sua età, aveva dei bellissimi occhi castani, le guance paffute e i capelli folti piegati verso il basso.
"Chi sei? Non ti ho mai visto prima d'ora" continuò il bambino.
Jungkook si alzò e si avvicinò al bambino che lo guardava dritto negli occhi.
"Sono Jungkook"
"Ciao Jungkook, io mi chiamo Taehyung"Quest'ultimo gli porse la mano che con incertezza Jungkook afferrò sentendo sin da subito una scossa attraversargli la spina dorsale.
"Cosa ti sei fatto? Sei caduto? Non hai freddo? Vuoi entrare? A mia madre non dà fastidio ricevere ospiti, poi se rimani qua fuori rischi di prenderti un accidenti. Stavo preparando la cioccolata calda, ne vuoi un po'?"
Jungkook seppur forzatamente annuì ed entrò in casa di Taehyung sentendo improvvisamente un caldo e piacevole tepore lungo il suo corpo.
"Allora? Come ti sei fatto quei tagli?"
...
Questo è l'ultimo speciale.
Domani aggiorno.
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YANDERE ↠Vkook (in revisione)
FanfictionJungkook era un ragazzo dolce, ingenuo, follemente e ripeto, follemente , innamorato del suo migliore amico Kim Taehyung. Yandere!jungkook ©-starrytae (boy x boy) Inizio: 28.11.2016 Fine: 23.12.2016 Questa storia è vecchia, il mio modo di scrivere...