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"Jungkook, dove sei?" Una voce rude e spaventosa arrivò alle orecchie del bambino, che subito prese a coprire con i palmi delle mani piccole e sudate.

"Jungkookie ti conviene rispondere" il bambino ormai tremante si fece ancora più piccolo nello spazio quasi inesistente in cui si trovava. Il suo corpo aveva dei leggeri spasmi ogni poco e il respiro gli si stava mozzando nella gola secca. La maglietta stropicciata era leggermente bagnata dalle lacrime che il bambino aveva versato e il labbro era sanguinante, succube dei continui morsi del bambino per reprimere ogni rumore traditorio che poteva uscire dalla sua bocca senza il suo consenso, rischiando di far trovare al padre il suo nascondiglio.

"Dai Jungkook, esci. Ti ho portato un bellissimo giocattolino con cui giocare insieme" I passi del padre erano leggeri ma con il silenzio presente in quella casa e grazie al suo udito piuttosto sviluppato, Jungkook riuscì lo stesso a percepire la sua pericolosa vicinanza.

Sentì degli sportelli sbattere e dei piatti rompersi poi il rumore di una pentola che cadeva producendo un rumore maledettamente forte.

"Ti giuro che è un giocattolo divertentissimo, dai esci e te lo faccio vedere." Jungkook era pur sempre un bambino e alla parola 'giocattolo' il suo cervello aveva avuto come una scossa di curiosità.

Non fidandosi del padre- però- decise di fare piano, quindi senza emettere alcun rumore aprì leggermente l'anta del piccolissimo sportello in cui si trovava. Era in alto proprio sopra al fornello, un posto abbastanza strategico dove riusciva a vedere l'intera cucina, il bagno e parte del soggiorno.

Però in quel momento era confuso. Lui si fidava molto del suo udito e il rumore della pentola e la pentola stessa era una prova concreta che fino a pochi secondi prima suo padre si trovava lì.

Però non vedeva assolutamente nessuno. La cucina era vuota ed era improvvisamente calato il silenzio più totale.

Il bambino si sporse un po' di più sbattendo accidentalmente il piede contro il muro e producendo un piccolo e quasi inudibile rumore.

In panico cercò di rimettersi a posto ma due occhi scuri gli coprirono la visuale e un forte odore di alcool si impossessò delle sua narici.

"Sapevo che tu avresti voluto giocare. Ebbene sì oggi ho con me un bel giocattolino."
.........

Ugh
Ho quasi finito di scrivere la storia e sono triste, ma vabbeen.

YANDERE ↠Vkook (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora