Capitolo 2

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''Scommetto cinque sterline che li brucerai,'' disse Lottie mentre si avvicinava al fornello quella sera.

Louis aprì gli occhi, dando un'occhiata alla padella. E, ah, merda. Aveva ragione. Spostò immediatamente la padella dal fuoco con una smorfia, osservando gli hamburger che stava cercando di preparare.

''Merda.''

Lottie inclinò la testa di lato, scrutando la carne bruciata.

''Allora, cos'hai per la testa?''

Niente. Molto. Tutto?

''Non mentirmi, tanto lo capisco.''

''Sono solo preoccupato su... alcune cose, capisci?''

Non parlarono di quali 'cose'. Non ne avevano bisogno.

Lottie gli sorrise tristemente e poi indicò il cassetto dove tenevano i menù del takeaway.

''Dovremmo ordinare qualcosa?''

Louis alzò gli occhi al cielo ma acconsentì.

''Probabilmente è la scelta migliore.''

Tirò fuori il cellulare dalla tasca, sentendo una fitta d'ansia, notando che lo schermo non mostrava ancora nessuna notifica.

Lottie lo prese per un braccio dopo aver spento il fornello e lo trascinò gentilmente in soggiorno. Finirono con l'ordinare cinese, chiacchierando a bassa voce mentre guardavano un film in Tv. Louis cercò di stare lontano dal riso, sapendo che non era consigliato per la sua dieta, ma sembrava così gustoso e aveva troppe cose per la testa oltre alla dieta che stava facendo da due mesi.

Cercò di non pensarci e di concentrarsi solo sul film, ma quei pensieri assillanti lo tormentavano. Non era nemmeno sicuro di riuscire ad arrivare vivo alla settimana successiva di questo passo.

Non avrebbe dovuto pensare ad Harry. Non che fosse arrabbiato per quello che il ragazzo aveva detto. Non era nemmeno vero tra l'altro. Harry diceva un sacco di stronzate. Louis era solo infastidito da lui, perché era un tale idiota e pensava di sapere tutto. Quello che aveva detto non aveva avuto nessun impatto su di lui e anche se fosse stato così, Louis non lo avrebbe dato a vedere. Quella 'cosa' che era successa poco dopo era solo... successa e non significava niente. Harry aveva questa sorta di ascendente su di lui e - Sì, era solo colpa sua. Era stabilito. Non ci avrebbe pensato più. Grandioso.

''Pensi di potermi insegnare a guidare?'' chiese Lottie, guardandolo dall'altra parte del divano ormai usurato.

''A te?'' inarcò un sopracciglio, risvegliatosi dal suo stato di trance. ''Sei almeno maggiorenne?''

''Sì,'' disse lei, alzando gli occhi al cielo, ma poi si morse le labbra. ''È solo che pensavo,'' si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ''dal momento che mamma e papà non ci sono quasi mai e che... so che sei impegnato, ma forse potresti insegnarmi tu?''

Louis sentì il suo cuore stringersi un po'.

''Certo che ti insegnerò, sorellina.''

**

Louis aveva pensato a molte cose negli ultimi giorni. Questa non era una di quelle.

Dopo un'ora di allenamenti, il lunedì successivo (quasi un'ora di corsa e un'ora e mezza di partita, dopo la quale aveva ricompensato i ragazzi che non sembravano particolarmente contenti dato che le loro gambe erano troppo stanche, guadagnandosi degli sguardi omicida da Harry), entrò nello spogliatoio.

Tutti i ragazzi si stavano spogliando e preparando per la doccia e il castano riusciva a sentire lo sguardo infuriato di Harry dall'altra parte della stanza.

Unbelievers [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora