Capitolo 10

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Harry Styles.

''Lo sai che quello che hai appena fatto è abbastanza illegale, giusto?'' disse Harry al suo migliore amico, mentre il ragazzo saliva in macchina dopo aver mollato dell'erba a casa di Niall.

Zayn lo guardò in modo lascivo, sistemandosi la cintura di sicurezza al posto del guidatore.

''Sai, solo perché sono gentile e a volte te la do gratis, non significa che tu ti stia comportando in maniera più legale.''

Il riccio lo guardò per un secondo mentre accendeva il motore, riflettendo. ''Posso avere due canne?'' chiese.

''Perché?''

''Louis?'' Duh. ''Hai mai visto il Louis felice? Il Louis felice, sotto effetto di droga, è la cosa migliore che questo mondo abbia mai visto. È come un chipmunk che canta canzoni natalizie su un albero e con abiti natalizi. Devo aggiungere altro?''

''Sei il peggior fidanzato di sempre.'' Il moro scosse la testa, mordendosi le labbra mentre guidava verso casa di Harry. ''Come sta andando comunque?'' chiese. ''Quante volte vi siete lasciati?''

Il ragazzo lo derise. ''Per favore... Noi non ci lasciamo. Se fosse così, avrebbe rotto con me due volte la scorsa sera. I litigi non significano rotture. I litigi sono litigi e basta. Il tempo che Louis si ricordi che è innamorato di me e che andremo a vivere insieme all'università, e diventa di nuovo felice.''

''Perché litigate poi?'' borbottò Zayn. Aveva un modo di vedere le cose davvero indifferente; in realtà, era la faccia del moro ad apparire sempre indifferente. Se aveva senso come ragionamento. Il riccio ci aveva impiegato due mesi prima di capire che il ragazzo era suo amico.

''Perché Louis dice che sono troppo delicato, ma non lo pensa davvero, ed io non lo sono.''

''Parli troppo veloce.''

''E sapevi che Louis pensa di essere intelligente quando cerca di nascondermi le cose? Come se non lo scoprissi nel momento in cui comincia ad avere in mente qualcosa! Conosco ognuna della sue espressioni facciali, e quando mi dice 'No, non ho preso la tua felpa', le sue sopracciglia non si sollevano nemmeno per un secondo, come farebbero invece se mi stesse dicendo la verità. È il peggiore, dico sul serio. Dovrei rompere con lui solo per questo.'' Sbatté le palpebre per un secondo. ''No, non dovrei.''

''Certo...'' disse il suo amico. ''Come sta sua sorella?'' sospirò, cercando ovviamente di cambiare argomento. Harry tendeva a parlare troppo quando si trattava del castano. ''Lei e il suo ragazzo si sono lasciati?''

''Lei ha rotto con lui, sì. Sta bene. Abbiamo battuto Louis a FIFA per tre volte consecutive. È davvero incazzato. Per lo più borbotta e va a letto senza baciarmi. È un po' acido... Sapevi che-''

''No, per favore. Harry.''

''Sapevi che durante l'estate si allena il doppio di come fa di solito?'' Il riccio aggrottò la fronte. ''Forse ha paura di non essere abbastanza in forma quando inizieremo col Manchester... Merda. Dovrei parlargliene. Dovremmo parlare di più-''

''Ok, Harry,'' disse Zayn a gran voce, interrompendolo. ''Non mi bevo queste stronzate. Cosa sta succedendo? Veramente?''

Harry chiuse la bocca, arrendendosi. Fissò gli occhi castani ed annoiati dell'amico per un altro istante, prima di voltarsi verso il finestrino. ''Oggi mamma si trasferisce,'' mormorò, lasciando ricadere la testa sul sedile.

Gli aveva detto che si sarebbe trasferita nel Cheshire la notte prima di aver scoperto di essere stato accettato al Manchester. In quel momento si era letteralmente sentito come se il mondo gli fosse crollato addosso. Dopo aver passato due anni con i costanti litigi e le discussioni dei propri genitori, in qualche modo aveva sperato che potessero restare insieme. Gli era sembrato che fossero meno tesi e che le cose si sarebbero sistemate; un pensiero ingenuo ovviamente. Poco dopo scoprì che avrebbero divorziato. Poi fu costretto a dire a Louis che era stato ammesso al programma di calcio dell'Università di Manchester.

Unbelievers [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora