CAPITOLO DUE

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- Alle punizioni almeno sei puntuale- esordì il professore entrando in classe e sorridendo verso uno Stiles alquanto sorpreso dall'umorismo dell'altro. Il professore poggiò la sua borsa sulla cattedra insieme ad un paio di libri decidendo cosa far fare al ragazzo in quelle due ore di punizione. Non voleva essere troppo cattivo e diventare uno di quei professori etichettati dai ragazzi come antipatici ma non voleva nemmeno essere considerato come un amico per loro quindi doveva riuscire a trovare una via di mezzo. Osservò i libri che aveva messo sulla cattedra e che avrebbe dovuto portare in biblioteca a fine punizione ma gli venne un'idea. -Seguimi- disse il professore e Stiles, con aria interrogativa, decise di seguirlo senza dire nulla. -Ho deciso che come punizione mi aiuterai a mettere a posto i libri della biblioteca, avevo intenzione di farlo da solo dato che non mi è stato chiesto ma odio vedere libri sparpagliati quindi mi darai una mano- spiegò il professore non nascondendo un certo sorriso. Stiles sbuffò ma senza dire nulla, posò la sua roba in un angolo e si incamminò verso uno dei tanti scaffali, prese un libro ed iniziò a leggerne la trama. Fece così anche per i successivi libri fin quando non venne interrotto dalla risata del professore. -Cosa?- chiese Stiles non riuscendo a capire cosa ci fosse da ridere. - Se leggi la trama di ogni libro che ti ritrovi tra le mani non finirò nemmeno per il tuo diploma di riordinare la biblioteca- spiegò il professore.- Non la facevo sarcastico professor Hale- rispose Stiles con tanto di faccia incredula. -Ed io non ti facevo letterato Stilinski- ribatté il professore, imitando l'espressione di Stiles il quale scoppiò a ridere.

- Mi sta facendo ricredere professore-

- Su cosa?-

- Sull'opinione che mi ero fatto di lei-

- Mmh e sentiamo, che opinione si era fatto di me, Stilinski?-

- Questo non posso dirglielo caro professore, è un segreto. Le basti sapere che ho cambiato idea.-

- Sempre più strani voi ragazzi!-

- Adesso non parli come un vecchio! Sarà di sette, otto anni più grande, è ancora un ragazzino! E poi la prego non mi dia del lei, per lei sono Stiles-

- Quale onore, Stiles!- disse il professore accompagnando quanto detto da una risata.

- Ancora sarcasmo, mi stupisce-

- Dai continuiamo o piuttosto che aiutarmi diventi un peso, passami Shakespeare-

- Ahah spiritoso. Eccolo. Le piace Shakespeare, professore?-

- Posso rigirarti la domanda? Non vorrei poi influenzarti con la mia risposta-

- Non mi lascio influenzare dai pensieri altrui mio caro professore, per chi mi ha preso?- rispose Stiles ricevendo un sorriso ed uno scuotimento del capo da parte del professore, -Comunque si, a me piace molto Shakespeare, è uno dei miei autori preferiti a dirla tutta e non mi prenda in giro ma adoro Romeo e Giulietta-

- Perché dovrei prenderti in giro?-

- Bhe l'ultima e anche unica volta che ho detto di amare Romeo e Giulietta sono stato definito "femminuccia" perché dicono sia per femmine-

- Credimi Stiles, sono alquanto sicuro che queste persone non abbiano nemmeno mai letto quest'opera e si basino solo su quanto hanno sentito dire, vale a dire storia d'amore=romanzo per femminucce, e non condivido nemmeno questo perché ognuno è libero di leggere quel che gli pare. Comunque che considerino femminuccia anche me, amo Romeo e Giulietta.- concluse il professore.

-Oh, wow, questa non me l'aspettavo...bhe allora, Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo!?- recitò Stiles indicando poi il professore.

- Oh nonono, Stilinski, non farò quello che hai intenzione di fare-

- Daaai proof, cosa le costa! E non mi chiami per cognome, non fa più effetto così-

Il professore sbuffò, si sentiva lui l'alunno in quel momento ma doveva ammettere che in fondo non era una cattiva idea, era quasi una lezione di ripetizione no?

- Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti.-

- Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu. Che vuol dire "Montecchi"? Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome.-

- Che cos'è un nome? Quella che chiamiamo "rosa" anche con un altro nome avrebbe il suo profumo. Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stessa.-

-Wooow professore è stato fantastico! Anche se abbiamo diviso il discorso di Giulietta è stato davvero wow.-

- Si lo devo ammettere, non è stato affatto male, potrei prendere spunto per una lezione-

- Assolutamente d'accordo!- rispose Stiles. Stettero per un po' in silenzio a riordinare la biblioteca fin quando la campanella segnò la fine dell'orario delle punizioni.

- Bene Stiles, puoi andare-

- Certo, allora vado, è stato bello parlare e soprattutto recitare con lei mio caro professore! Alla prossima!- salutò Stiles dirigendosi verso l'uscita.

- Ciao Stilinski e vedi di non fare più ritardo!-

- Ci proverò!- urlò Stiles ricevendo uno sbuffo e un sorriso da parte del professore.

Una volta arrivato a casa, Stiles si preparò un panino al volo, giusto per mettere qualcosa sotto i denti, si fece una doccia e una volta messosi il pigiama si fiondò a letto, sentendosi molto stanco. Aveva passato una bella giornata dopotutto, persino la punizione gli era piaciuta e il professor Hale era davvero simpatico, doveva ricredersi. Ancora non poteva credere di aver recitato con lui dei versi di Romeo e Giulietta. Sorrise a quel pensiero e mentre la sua memoria riportava le immagini del professore, venne cullato tra le braccia di Morfeo.

NOTA AUTRICE:  eccomi con il secondo capitolo! Ringrazio chi ha recensito e chi ha aggiunto la storia tra le seguite. Grazie! Fatemi sapere come vi sembra questo capitolo e se volete consigliarmi qualcosa fate pure! <3

Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora