Capitolo 3

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una volta arrivati in camera mia, iniziamo a disfare insieme le valigie.

"allora, che musica ascolti tesoro?"

quel 'tesoro' mi fa accelerare i battiti.

"beh, diciamo un po' tutto il rock. Principalmente Bruce Springsteen, REM, U2, Dire Straits, My Chemical Romance e un po' di Fall Out Boy."

annuisce, per poi sorridere mentre porta delle cose sul letto.

"ieri avevi indosso una maglietta di Nimrod, un nostro album. Ascolti anche noi?"

mi domanda. Divento rossa appena il suo sguardo si posa sul mio.

Non. Deve. Sapere.

"ehm, n-noo..."

*facepalm*. Non si notava per niente...

"ah si? Questi mi dicono l'opposto sai?"

dice ridacchiando e togliendo dalla borsa tutta la discografia dei Green Day. Porca pupazza.

"ppft, ma no, avrai visto male..."

mi avvicino al letto e lentamente prendo ogni disco nascondendomeli dietro la schiena e andando a riporli sulla scrivania, cercando di non farli notare e guardando Billie innocentemente. Ridacchia, per poi scoppiare a ridere. E quella dannata risata è contagiosa. Una volta terminata la risata, continuiamo a mettere a posto. Per ultimo appendiamo i miei poster, che consistono in poster dei Green Day, qualcuno su altre band che ascolto, su videogiochi e una cartina della Terra di Mezzo.

Finito di sistemare, mi butto sul letto a pancia in giù, spaparanzandomi (comodamente sdraiata) sul materasso e sospirando rumorosamente. Billie si siede a bordo letto e inizia ad accarezzarmi la schiena, facendomi rabbrividire.

"siamo stati bravi. Vado a vedere se tua sorella ha bisogno di una mano."

"mh-hm."

mugugno io nel cuscino, cercando di non pensare alle farfalle nello stomaco. Mi volto dall'altra parte, ritrovandomi gli occhi verde menta di Billie puntati nei miei. Si sporge verso di me e il mio cuore inizia ad accelerare i battiti. Le sue labbra vanno a posarsi dolcemente sulla mia fronte, lasciando un bacio solamente paterno.

E non capisco il perché, ma questo ha fatto male.

Divento rossa e pretendo di nascondermi imbarazzata, ma sorridendo nascosta sotto le mie braccia.

"papààà!"

silenzio. Mi volto di nuovo a guardarlo. Sta sorridendo, un sorriso dolce. I suoi magnifici occhi sono lucidi.

"mi hai chiamato papà."

dice. E solo ora mi accorgo di quello che ho detto. Sorrido e annuisco, tirandomi su e abbracciandolo.

"prima o poi lo dovevo accettare il fatto che sei mio padre e non più il mio idolo."

dico, facendo un respiro profondo, percependo ogni molecola del suo profumo.

"beh anche idolo andava bene, ma papà è la cosa più bella del mondo."

rimaniamo abbracciati ancora un po' e una lacrima solitaria fugge dal mio occhio.

Perché? Desideravo abbracciarlo da tanto tempo e ora che lo posso fare, non mi sembra vero. Passavo notti intere a piangere sul cuscino chiedendo un suo abbraccio a Dio. Era l'unica cosa che desideravo da tempo. E ora, mi sembra irrealistico.

Ci stacchiamo e Billie appena vede le mie lacrime cambia immediatamente espressione, andando ad asciugarmele tutte con il pollice.

"tesoro perché stai piangendo? c'è qualcosa che non va? Ti ho fatto male?"

/Daddy's Little Psycho/ (Billie joe Armstrong and LaSabriGamer)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora