Capitolo 1

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Capitolo 1
So che hai sofferto ma non voglio che tu lo nasconda

20 febbraio 2012

«Io ti amo, Camila.» Le sue mani mi accarezzano le guance, sono sempre così grandi e calde.

Ruvide del lavoro che occupa il suo tempo all’officina.

Mascoline.

Le ho sempre amate.

«Anche io ti amo.» Sussurro, sebbene a farlo senta come una pietra in gola.

Il discorso è sempre lo stesso.

Trito e ritrito, incredibile a dirsi ma di tutte le litigate che abbiamo avuto questo non riesco proprio a sopportarlo.

Fisicamente, mi deteriora.

Più che vederlo andare via dalla porta e darmi le spalle senza voltarsi, come fa tante e tante volte, perché io sono solo una stupida e non riesco ad amarlo per quello che è.

«E allora perché non vuoi condividere questo con me?» Mi domanda, i suoi occhi sono feriti, e il mio cuore si spezza perché riconosco molto bene quello sguardo, è sempre per colpa mia.

«Io … io voglio che tu sia il mio primo Shawn, ma … ma …» Balbetto, non che sappia fare di meglio.

Lui sospira e si allontana da me, e sembrano metri, chilometri, miglia.

Come ogni volta.

Si strofina gli occhi con le dita.
«Ma, ma. Sempre ma. Vuoi aspettare i venticinque anni, pensi davvero che fare sesso con me rovini la tua carriera?»

«No!» Mi affretto a chiudere le mani attorno il suo braccio «Non pensarlo neanche, sai che non è per questo!»

«E allora perché? Io ti amo Camila, e voglio condividere con te la cosa più bella e più intima che possa esserci fra uomo e donna e tu continui a rifiutarmi!» Lo esclama con dolore e angoscia.

Un pizzico di rabbia, lo sento.

Deglutisco il fardello in gola e scuoto la testa, ho le lacrime agli occhi «No, Shawn, non è così. Io non ti rifiuto. Voglio solo aspettare i venticinque anni perché … perché ho bisogno di concentrarmi e se il corpo perde quel tipo di equilibrio … sai, una donna dopo la sua prima volta sente un bisogno fisico, un richiamo della natura che l’obbliga quasi a dover soddisfare certi bisogni, e queste cose portano distrazione Shawn, e io non posso permettermi distrazioni. Lo capisci?» Cerco di prendergli il volto fra le mani per costringerlo a guardarmi.

Non sono bugie, lo giuro.

Ma lui non vuole saperne e si alza dal divano «E i miei di bisogni? A me non ci pensi mai vero?»

«Shawn …» La mia voce è un sussurro esasperato.

«Io rispetto la tua decisione Camila, ma vuoi davvero che … che il tuo ragazzo, no, che il tuo uomo, passi i prossimi nove anni a … a …» Lo guardo lasciare un sospiro frustrato e arrossire «A chiudersi in bagno con una rivista di … di donnacce? È questo che vuoi? Non credi che sarebbe più semplice dare sfogo al nostro amore invece di mettere degli stupidi limiti senza senso?»

«Shawn …» Ripeto, quasi in loop.

Ma so che non ha ancora finito.

«È tutto nella tua testa! Non lo capisci? Siamo gli unici in tutta la scuola che stanno insieme da due anni e non l’hanno ancora fatto! E forse siamo gli unici che si amano davvero!» Il mio labbro trema senza il mio consenso, devo abbassare lo sguardo «Come credi che mi senta io?» Shawn torna al suo posto e mi prende le mani, alzo gli occhi e ingoio le lacrime «Tu non hai neanche un po’ di desiderio nei miei confronti? Devo pensare questo Camila? Che forse … forse pensi a qualcun altro e io non sono abbastanza per te!» Come uno scatto mi lascia di nuovo le mani e si alza ancora una volta, passeggiando per il salotto.

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