Capitolo 3

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Capitolo 3
I tuoi trucchi, i tuoi amanti 

29 febbraio 2012

Sono passati cinque giorni dal nostro litigio, e lui ancora non mi parla.

Stavolta è una cosa seria.

Sospiro, fissando il libro davanti a me.

Il silenzio della biblioteca è rilassante, solo qualche passo sporadico, niente di più.

Dovrei davvero cedere alla sue richieste?

Non faccio altro che pensarci.

In fondo qualunque donna nel mondo c’è passata, e non è che coloro che sono riuscite a perdere la loro verginità al di fuori di una violenza siano morte, o ricoverate in ospedale con gravi lesioni.

È solo … sesso.

Il normale atto carnale fra due persone che si amano.

Insomma, non potrò evitarlo per sempre.

E non voglio evitarlo per sempre.

Voglio essere una moglie capace e piena di attenzioni.

Voglio che Shawn sia soddisfatto in tutti gli aspetti del nostro matrimonio.

E questo include anche il sesso.

Sospiro, le parole del libro si sfocano con tanta facilità.

Sono distratta, non riesco a studiare da cinque giorni.

Il che non va bene, non posso permettere che la mia media impeccabile sia incrinata da questo.

Sospiro, uno dei motivi per cui non avrei voluto preoccuparmi del sesso adesso.

Chiudo il tomo, decisamente non interessata ai risvolti drastici della guerra di secessione, e mi alzo per andare a riporlo nel suo scaffale.

Nel farlo i miei occhi cadono su una piccola sezione del reparto educazione civica.

Mi avvicino di soppiatto, e la copertina viola di un piccolo volumetto attira la mia attenzione.

Il titolo, con le grandi lettere in giallo, spicca in tutta la sua stupidaggine.

Cosa c’è che non va nel mio migliore amico?

Non so perché lo faccio, ma mi guardo intorno e lo tiro fuori discretamente cercando di non dare nell’occhio.

La copertina sembra una residuo dei vecchi fumetti satirici degli anni ‘40-50, quasi una brutta copia mal riuscita di Archie.

Ci sono un ragazzo e una ragazza che si sorridono.

Non sembra tanto male.

Apro la prima pagina e leggo.

Jon e Mary si piacevano molto, erano sempre stati migliori amici, e facevano tante cose insieme.

Giro pagina, perplessa.

Andavano a ballare.

Un disegno dei due ballare uno swing.

Giro pagina.

Andavano in chiesa.

Inarco un sopracciglio, sempre più perplessa.

Andavano persino ad aiutare come volontari alla casa di riposo.

Sembra un ottimo sentimento, davvero.

Tutto andava a meraviglia, finché un giorno Jon non volle più ballare con Mary, né andare in chiesa con lei, né all’ospizio.
Che cosa c’era che non andava? Si chiese Mary.
Mary andò a trovare Jon in casa. Ma bussò e bussò e nessuno rispondeva.
Ma Mary conosceva bene casa di Jon, c’era stata tante e tante volte, così prese la chiave di riserva nascosta sotto il sasso finto e entrò in casa.
«Jon?» Chiamò, «Jon!?» Ma nessuno rispondeva.
Mary salì in camera di Jon, probabilmente era nascosto lì a giocare con i suoi soldatini come sempre.
Ma quando Mary aprì la porta …
«Mary!» Urlò Jon.

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