Capitolo 9

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Capitolo 9
Sei l'unica, la tua innocenza mi appartiene

19 dicembre 2019

Sono sveglia.

Non sono cosciente del tempo trascorso, ed è impossibile dirlo a New York, i rumori al di là della finestra sono sempre vivi, di notte e di giorno.

Il buio e le coperte ci avvolgono.

Le sue braccia, il suo corpo e il suo profumo si intrecciano con me.

La sua gamba è fra le mie, e sono diversi minuti che cerco di sopravvivere a questa sensazione.

Non ero mai stata così nuda su di lei.

Sento la sua pelle sfiorare la mia intimità e il mio respiro inciampa più volte.

Ogni po' di ossigeno che prendo é un micromovimento in più su di lei.

Oh Lauren.

Allungo la mano ad accarezzarle la guancia, e mi avvicino ansimando alla sensazione di calore che sento nel muovermi.

Bacio le sue labbra così calde e sospira nel sonno.

La sua mano mi tira più vicino in un riflesso e mi mordo le labbra trattenendo un piccolo gemito.

La sua gamba strofina su di me così piacevolmente.

Lascio la mano correre per il contorno del suo viso, fino al collo e al petto.

Le mie dita si muovono su ogni vuoto o pieno, ogni curva, ogni sussulto dei suoi muscoli al mio tocco.

E la bacio ancora.

Voglio svegliarla, e al contempo lasciarla nel limbo tenue del sonno.

Perché anche io mi sento in un mondo diverso.

Sospiro, quando le mie dita tracciano la piccola forma a v del suo seno, e disegnano cerchi pigri fino a che le sue forme non sono sulla mia mano; spingo su di lei, costringendola a distendersi supina.

Chiudo gli occhi e ansimo, la sento completamente fra le mie gambe.

Il mio istinto è quello di muovermi, spingere e prendere più piacere che posso.

Ma voglio che lei sia con me.

La bacio ancora e accarezzo i suoi seni languidamente.

La coperta cade lieve, solleticandomi fino ai fianchi, lasciando le mie spalle rabbrividire.

«Camila ...»

Mormora finalmente, aprendo gli occhi.

Non rispondo, ma tiro le sue labbra fra le mie, dolcemente.

Non impiega un secondo a capire cosa voglio, dove si trovi.

Risponde e mi stringe a sé.

Spingo la mia gamba fra le sue e entrambe ansimiamo al contatto.

«Sei ... oh dio.» Sussurra a voce bassa, roca.

E io la voglio.

Stringo i pugni alle lenzuola e il mio bacio diventa più ansioso mentre i miei fianchi iniziano a muoversi su di lei.

Gemiamo l'una nell'altra e i nostri occhi si incontrano.

Lei prova a spingermi supina, ma io la trattengo e scuoto la testa muovendo la mia gamba più intensamente fra le sue.

Chiude gli occhi in estasi, e sospira.

E da qui è solo un baciarsi, toccarsi.

I nostri respiri si uniscono come è successo tante e tante volte.

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