Capitolo 2

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Capitolo 2
È tutto freddo e senza amore

Decido di scappare, prima che Lucy arrivi di soppiatto e mi dica che Ally le ha appena spifferato tutto sul mio problema e che anche lei ha da raccontarmi una bella storia a riguardo.

Sebbene non sia certa che lei e Mani abbiano concluso o meno.

O con l’altro suo amicone, quello grande e grosso … di cui davvero non ricordo il nome.

Fortunatamente per me qualcuno mi ama, e la lezione prima del Glee Club è cancellata perché l’insegnante, a quanto pare, ha centrato in pieno un albero nel venire a scuola questa mattina.

Povero lui, spero stia bene, ma certamente dovrò ringraziare quell’albero.

Decido di dirigermi nell’unico posto dove so che potrò trovare un po’ di pace.

Percorro il viottolo fino al campo da football in silenzio, osservando le nuvole correre veloci rivelando ogni tanto un po’ di cielo azzurro.

Fa freddo, mi stringo al cappotto.

Sospiro appena i miei piedi toccano la ghiaia attorno il campo, osservo il grande spiazzo verso le linee delle yard, e chiudo gli occhi al rumore degli uccelli negli alberi intorno.

Silenzio.

Pace.

Salgo i gradini lentamente.

Magari sedere sulla tribuna più alta e immaginare le numerose partite che sono andata a vedere di nascosto, sperando che lui mi notasse, potrebbe servire.

Ricordare come ci si sente a non averlo, e poi assaporare il momento in cui Shawn è diventato mio e solo mio.

Tutte le volte in cui l’ho visto giocare, allenarsi.

Forse se mi concentro su cosa mi piace di lui, del suo corpo, dei suoi muscoli, del suo sorriso e le sue mani, forse capirò che voglio farlo.

Che dentro di me, in fondo alla paura che finisca tutto male c’è un desiderio represso di contatto fisico.

Forse devo solo liberare … com’è che si dice? ah sì … la mia … bestia sessuale?

Del resto non sono stata io a dire che le ragazze vogliono il sesso quanto i ragazzi?

Beh, sì.

Sebbene il fatto di avere paura non implichi necessariamente che io non voglia… ecco.

Mi schiarisco la gola e fisso di fronte a me.

Shawn.

Shawn ha … delle belle spalle, larghe.

E dei bei bicipiti.

I suoi capelli sono … adorabili, anche se penso che se li pettinasse ogni tanto non sarebbero così scombinati tutto il t-

Aggrotto le sopracciglia e fisso di fronte a me.

Nella platea dall’altra parte dello stadio c’è qualcuno seduto all’ultima fila.

Quasi perfettamente il mio parallelo.

Ha un cappotto giallo, sembra una ragazza.

Mi sorprendo, quando la realizzazione mi colpisce e, senza pensare al fatto che sono venuta qui per restare un po’ da sola, percorro tutto il prato a passo spedito con un piccolo sorriso che mi curva le labbra.

Salgo sul primo gradino e sorrido ancora di più.

Non mi sbagliavo.

Mi arrampico sulla platea e mi avvicino lentamente, a metà del mio percorso la sua testa si alza di scatto, colta alla sprovvista.

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