Capitolo 6

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Capitolo 6
Voglio soddisfare i desideri non rivelati che sono nel tuo cuore

24 giugno 2016

La standing ovation che segue è tutta per lei.

I fischi di approvazioni, gli applausi, le urla sono solo per lei.

Le rose rosse lanciate sul palco sono per lei.

Stella del musical di fine anno della NYADA.

La migliore del corso del suo quarto anno.

La migliore dell'intera scuola.

Camila ce la farà.

La mia Camila diventerà una stella di Broadway.

Le bacio la tempia e sorrido, profuma ancora del palco.

Camila profuma sempre come un bel teatro, glielo dico ogni volta.

Lei lo adora.

Ci addormentiamo immediatamente.

La giornata è stata lunga e faticosa per entrambe.

Ma sono solo scuse, perché la realtà è che fra le sue braccia dormo sempre come una bambina.

«Stai bene?» Mormoro ancora assonnata, guardandola tornare a letto per la quarta o quinta volta.

Mi sembra andasse in bagno o in cucina, non ci ho fatto molto caso finché non l'ho sentita accoccolarsi a me per l'ennesima volta.

Lei annuisce e avvolge il mio braccio attorno le sue spalle.

Sbadiglio e la stringo a me, infilo una mano sotto la sua canottiera, accarezzandole la schiena.

La sento sussultare.

Aggrotto le sopracciglia «Camila?»

Incrocia i miei occhi, è agitata «Sì?»

Non so perché sta cercando di nascondermi qualcosa, lei sa che non può nascondermi niente.

Mi accorgo di tutto.

«Sei sicura di stare bene?»

«Ah-a.» Annuisce, ma quando l'abbraccio di nuovo è tesa come una corda di violino.

Sospiro e mi allontano «Camila, cosa c'è?»

Dalla finestra del suo appartamento le luci della città si riflettono sui suoi occhi.

Sembra preoccupata.

Le bacio la fronte.

«Lo sai che puoi dirmi tutto.»

Mi sorride, un piccolo sorriso e sospira.

«Lo so.»

«Allora cosa c'è? Sono le quattro del mattino e sono tre ore che fai avanti e indietro dal bagno. Ti senti male?»

Camila scuote la testa «No ...».

«Mh?»

Domando sorridendo, avvicinandomi sempre di più, finché non strofino il naso contro il suo facendola ridere.

«Non è niente, Lauren ...».

Mormora, spingendomi via giocosamente.

«Ah sì?»

«Sì.»

Sospiro, se non vuole dirmelo forse non è davvero importante.

«Ok ...»

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