Capitolo 3

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Lauren adorava la sue amiche, davvero le amava con tutta se stessa, anche se negli ultimi tempi le cose non erano andate come si era aspettata e si erano allontanate, sapeva che se ci fosse stata una richiesta d'aiuto sarebbe stata accolta.

O almeno da parte di Dinah sarebbe stata accolta, per quanto riguardava Normani non ne era sicura.

Ammetteva che averle viste avanzare verso le gradinate proprio alla sua ricerca, l'aveva lasciata piacevolmente sorpresa.

Le aveva aspettate a braccia incrociate, chiedendosi se non avesse fatto meglio ad andar loro incontro, per evitare che le Skank con cui stava passando la pausa pranzo potessero attaccarle, ma poi si era ricordata che era di Normani Kordei che si stava parlando, quindi era rimasta ferma ad aspettarle.

E ora ammetteva di essersene pentita amaramente, visto che Dinah non sembrava essere intenzionata a lasciar cadere l'argomento Camila.

«Andiamo, Laury.» Mise il broncio Dinah.

«Ci dici sì o no della serata con Camila?»

«No.»

Rispose piatta, giocherellando con la sigaretta che aveva fra le dita, combattuta sull'accenderla o no.

Non ne aveva accesa ancora una da quando era cominciata la giornata.

Sapeva che Camila non avrebbe potuto vederla, ma in un certo senso si sentiva legata alla promessa che le aveva fatto.

«Perché nooo?»

Piagnucolò, ampliando il suo broncio.

Santana era irrequieta: odiava vedere quell'espressione sul volto di Dinah, le faceva stringere il cuore.

«Non ci vuoi più bene?» Chiese ancora.

Lauren alzò lo sguardo pronta a rispondere che non voleva parlarne perché erano affaracci suoi, bloccandosi quando vide lo sguardo di Dinah e il suo broncio.

"Maledizione." Pensò.

Non era la sua ragazza, ma aveva una predilezione per Dinah e sfidava chiunque a resistere a quel broncio.

Normani incrociò le braccia senza dire nulla.

Dinah era la sua migliore arma di convincimento, dopo i pugni.

«E cosa vorresti sapere, di grazia?»

Domandò Lauren senza sbilanciarsi troppo.

«Come è andata, cosa vi siete dette, se le è piaciuta la serata! Vi siete baciate?» Chiese, battendo le mani entusiasta.

«Oddio, mi sale il pranzo al solo pensiero.» Commentò Normani.

Lauren ignorò apertamente il commento e sbuffò, appoggiandosi al pilastro delle gradinate.

«Eravate lì anche voi, sfido chiunque a non essersi divertito.»

Disse evasiva.

«E abbiamo parlato di tante cose.»

Dinah sorrise, facendosi più vicina.

«Vi siete baciate?»

Lauren roteò gli occhi, puntò lo sguardo sulla punta dei suoi anfibi e non rispose.

«Non si sono baciate, DJ.» Intervenne Normani.

«È dovuta diventare miss capelli rosa e mi lavo poco per avere il coraggio di chiederle di uscire, figurati baciarla.»

Se gli sguardi fossero stati in grado di uccidere, Normani si sarebbe trovata morta e risorta un paio di volte, dopo l'occhiataccia di Lauren.

«Voglio semplicemente prendere le cose con calma, miss palloni gonfiati.»

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