Capitolo 8

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Stamattina mi sono svegliata con le occhiaie, borse sotto agli occhi e trucco sbavato.
Ora che ci penso ero rimasta tutta la notte a ripetere per l'interrogazione di oggi, ed è servito a qualcosa.
Ho ottenuto un buon voto, ne sono molto soddisfatta.
Senza Demon tra i Piedi è tutto così bello e sereno, almeno non vengo inseguita da Elena.
Domani è sabato, un mio compagno di classe mi ha invitata insieme ad altri miei compagni ad una festa. Odio le feste, preferisco restare a casa a studiare, piuttosto che ubriacarmi e fare cose senza senso come in passato.
Suona la campanella dell'ultima ora e vado in classe.
<<Buongiorno>> Fa Demon appena mi vede.
Non l'avevo visto dalla prima ora.
<<Dov'eri?>>
Chiedo guardando altrove, cercando di evitare quei suoi inconfondibili occhi azzurri.
<<Ero a casa a dormire. Sono arrivato in ritardo e mi hanno detto di uscire. Inoltre io e te il venerdì frequentiamo corsi diversi.>>
Ha ragione. 
<<Andrai alla festa di Taylor domani?>>Aggiunge.
<<Non ho voglia, lunedì ho una verifica importante e devo prepararmi.>>
Dico
<<Che sfaticata, se cambi idea, sappi che ci sono io.>>
Sussurra.
<<Se cambio idea, ci vado con Daniel.>>
Appena entra il professore mi volto, non volevo fare altre figure di merda con il professore.
La lezione di chimica finisce in fretta, mi alzo subito per andare via ma Demon mi afferra per il polso.
<<Lasciami, mi fai male>>
Dico irritata
<<Non correre, ti accompagno io a casa. C'è il diluvio universale lì fuori.>>

<<Ho l'ombrello. Poi, lasciami. Mi senti?>>
Urlo.
Non mi risponde e mi porta fuori.
Perché non mi ascolta? Lo odio a morte quando fa così.
La sua macchina è parcheggiata difronte l'entrata della scuola.
Apro la portiera ed entro. Lui accende lo stereo e parte "the heart wants what it wants" Di Selena Gomez.
Restiamo in silenzio per tutto il tragitto, ci scambiavamo sguardi e li distoglievamo quando ci incontravamo con gli occhi.
Parcheggiamo fuori casa nostra, scende prima lui dalla macchina e mi apre dall'altra parte.
<<Grazie. >>
Sembra la cosa giusta da dire.
<<Di niente.>>
Entriamo in casa e salutiamo la mamma e e Stefan.
Appena entro in camera mia sento il telefono squillare.
<<Pronto Brook?>>
Mi chiama Bianca.
<<Domani pomeriggio posso venire da te per scegliere il vestito della festa?>> Aggiunge.
<<Certo,ma sappi che io non ci vado.>>

<<Cosa? Perché? Dai ci divertiremo!>>
Mi rompe i timpani.
<<Sai, non sono il tipo. Puoi andarci con Daniel.>>

<<Va bene.>>
Risponde.

Metto il telefono sul comodino e mi alzo.
Vado in cucina e preparo un frullato.
Cerco di prendere una cannuccia dal pensile ma non ci arrivo. Mi sforzo di più e mi alzo in punta di piedi, ma nulla.
Vengo presa per i fianchi e alzata, in modo da prendere la cannuccia.
<<Non c'era bisogno, potevo prendere una sedia.>>
Dico infastidita.
<<Perchè non l'hai presa allora?>>
Demon alza il sopracciglio.
<<Volevo almeno provarci...>>
Dico.
<<Se sei bassa, non ci devi fare nulla.>>
Ridacchia.
<<Non sono bassa, tu sei troppo alto.>>
Dico seria.
Mi afferra per i fianchi e mi fa girare, poi prende la mia cannuccia e inizia a bere.
<<Cos...>>
Si gira e va in camera.
Adesso mi tocca prendere un'altra cannuccia.
Uff

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