Andiamo

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Ecco che i tre giorni erano passati e io ero nella merda fino al collo.

Erano le otto e avevo un'ora di tempo per presentarmi al covo dei pochi mangiamorte ormai rimasti.

Io ed Hermione però avevamo architettato un piano su come sconfiggerli insieme. Non l'avrei più obliviata e non saremmo morti; avevamo il 70% di possibilità di sopravvivere a quell'attacco.

Ecco che era giunta l'ora di andare dopo una sontuosa colazione e un casto bacio a fior di labbra. Ci preparammo e lei si mise sotto il mantello dell'invisibilità di San Potter.

Sarebbe uscita allo scoperto solo quando sarebbe iniziato l'attacco ad Hogwarts e gli altri studenti sarebbero arrivati dal camino dell'ex ufficio della Umbridge e da quello del vecchio mago dalla barba lunga e bianca, Silente.

Avevo tradito mia zia e tutti i mangiamorte che avrebbero voluto garantirmi un "futuro" ma che in realtà avrebbero solo distrutto la mia vita e la mia anima. Avevo tradito i miei genitori che, anche se non c'erano più, erano sempre stati costretti a stare dalla parte del male dai loro antenati ed erano stati costretti ad immischiare anche me, per portare avanti la "tradizione" dei tipici maghi purosangue-perfidi.

Ero felice di tradire tutti quegli ideali che mi erano stati imposti con la maledizione cruciatus dall'età di sei anni. Mio padre era sempre voluto risultare un mangiamorte cattivo e spietato, ma in realtà non era che un codardo che alla prima occasione scappava dai problemi e, purtroppo, mi aveva cresciuto come lui.

Io però volevo uscire dalla codardia e mi sarei ribellato al male. Ero certo di aver scelto il bene per lei, per noi e magari per garantirci un futuro insieme... ma ora dovevo pensare a sopravvivere.

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"Draco, mio caro, sei venuto! La mezzosangue dove l'hai lasciata?" Disse mia zia estraendo con un colpo secco la bacchetta seguita a ruota da un paio di mangiamorte che cadevano ai suoi piedi da anni.

"Tranquilla Bella ve la consegnerò domani sera perché mi divertirò un po' a torturarla." Mia zia ghignò, evidentemente fiera di me per aver ereditato da lei il piacere di torturare le sue vittime e di vederle chiedere pietà prima di morire miseramente.

Arrivammo ad Hogwarts in netta minoranza rispetto all' Ordine e ai professori.
A battaglia iniziata Hermione uscì allo scoperto e arrivò quel famoso centinaio di studenti pronto a combattere ancora per Hogwarts, per la loro casa. Io e lei combattevamo schiena contro schiena con le mani allacciate per sorreggerci a vicenda e per impedire a uno dei due di cadere.

Eravamo decisi a porre fine a questa buffonata insieme. "Ti amo, ricordalo"
"Anche io Dra-" non fece in tempo a finire la frase che un lampo di luce viola la colpì al petto e io colpii mia zia Bellatrix che morì.
Aveva pagato il prezzo per i dolori causati all'intero mondo magico e all'unica persona che volevo non venisse nemmeno sfiorata.

Mi inginocchiai e iniziai a piangere su di lei. Il suo cuore batteva ma non respirava. Era come stata pietrificata momentaneamente ma era magia oscura avanzata.
Mia zia adorava scagliare maledizioni alle persone e quella era una delle più terribili dopo l'anatema che uccide, chiaramente.

Era la maledizione "immobilus spectrum". Se era indirizzata al petto o al cuore c'era il 40% di speranza che la vittima sopravvivesse.
Se invece veniva lanciata alla testa la vittima moriva all'istante. Mia zia non l'aveva uccisa solo per poter uccidere lentamente me.
Non sapevo come avrei fatto a sopravvivere un solo secondo senza sentire il suo caldo respiro sul mio collo.

La persona si poteva svegliare solo con un potente antidoto. Quest'ultimo però, non era mai stato completato a causa di un ingrediente che nessuno aveva mai trovato: un cuore puro che sapesse amare.
Io non ero certo in grado di amare e poi l'unica in grado di farlo era lei, ma purtroppo lei non era lì con me. Non sarebbe stata lì con me forse per molto tempo o addirittura mai più.
Stavo perdendo l'unica donna, dopo mia madre, che ero riuscito ad amare nella mia vita; ma non era certo mio il cuore di cui si parlava nell'antidoto.
Eravamo tutti spacciati; senza Hermione il mio mondo era vuoto. Non esisteva alcuna ragione di vita all'infuori di lei ormai. Non avevo più una vita, non l'avrei mai avuta.

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