Salvezza

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Ero un'altra Hermione.

Decisi davvero di lasciarmi andare a tal punto che due Corvonero mi si avvicinarono.
I Corvi solitamente odiavano le feste, ma c'era sempre qualche eccezione e così decisi di assecondarli.
Sentivo sempre gli sguardi di Draco perforarmi e iniziai a ballare con il Corvo del mio anno.
Sapevo perfettamente che era geloso, ma io non volevo farlo ingelosire, ero solo un po' brilla o forse addirittura ubriaca. Non collegavo più il cervello per la musica troppo alta e decisi di uscire a prendere una boccata d'aria.

Non pensavo davvero a niente e camminavo senza meta finché non arrivai al retro della discoteca dove non c'era anima viva, così mi fermai lì e respirai a pieni polmoni.
Non credevo che potessi ballare e lasciarmi andare per davvero, ma forse la secchiona so-tutto-io Granger era migliore di altri in queste cose...

Non avevo davvero mai provato queste cose e mi sentivo al sicuro, anche perché c'erano i miei amici e Draco con me in quel momento.
Non volava una mosca, sentivo solo le vocine delle cicale in mezzo all'erba alta e qualche gufo ogni tanto in mezzo agli alberi.

"Principessa" il sangue mi si gelò nelle vene. Capii che in quel momento sarei potuta morire per davvero perché quella voce... quel tono freddo... Nott.
Volevo ribattere e dirgli di lasciarmi stare, dirgli che sarebbe arrivato Draco a salvarmi, ma Draco non sarebbe mai arrivato perché eravamo da soli sul retro e molto vicini al bosco, nel quale Nott avrebbe potuto portarmi.

Non riuscivo a rispondere e nemmeno a sillabare qualcosa, la voce mi era morta in gola, il mio corpo era paralizzato e mi stavo anche raffreddando. Quel ragazzo, o meglio, quel cane da caccia, mi faceva stare male e mi faceva sentire insicura, senza la mia guardia del corpo accanto.

"Dracuccio dove lo hai lasciato? Siamo soli principessa e sarai mia." Rabbrividii a quelle parole così gelide e dure. Per lui era la serata perfetta: vestito corto, tanto trucco, troppo alcool e troppa violenza mi avrebbero assalito quella notte. Mi avrebbe sicuramente fatta sua o violentata e mi sarei ricordata per anni di lui e della sua voracità con cui mi volle.

Sarei finita male.

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~Draco~
"Potter dov'è Hermione?"
"Malfoy l'hai persa di vista?! Era qua poco fa con Ginny! Cavolo se le succede qualcosa sarà solo..."
"Piantala Sfregiato! Dobbiamo trovarla e anche subito!"

Avevo un brutto presentimento su Hermione.
Non avevo idea di dove fosse e con chi. Se le avessero fatto del male? Era troppo tardi per salvarla? L'avrei salvata?
Troppe domande bloccavano la concentrazione che bussava disperatamente alla porta del mio cervello.

Mentre mi allontanavo dalla pista con Potter, mi venne un lampo di genio seguito da una sola parola che guizzava nella mia mente: NOTT

Vidi solo quelle quattro lettere nella mia mente, come se avessi appena avuto una visione. A volte mi capitava e poi il professor Piton mi stava insegnando l'arte dell'occlumanzia così mi sforzai e chiusi gli occhi.

...VISIONE...

"Lasciami stare maiale! Ahhhhhhhh"
Poi vidi un bagno e si fece tutto buio. Comparve la scritta "NOTT" sullo sfondo vuoto del mio cervello.

Aumentai il passo mentre dietro avevo lo sfregiato seguito da lenticchia che mi assillavano di domande e io li zittii in malo modo.

Dovevo trovarla, dovevo salvarla e subito.

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~Hermione~
"Lasciami stare maiale! Ahhhhhhhh!"

Nott mi sollevò da terra bruscamente e non riuscii a oppormi dato che era minimo dieci centimetri più alto di me.
Mi trascinò letteralmente per una scalinata e poi vidi una porta marrone arrugginita che portò ai gabinetti della discoteca.

C'erano due ragazze: una teneva i capelli all'altra perché stava vomitando e appena ci videro scapparono correndo pensando che dovessimo fare chissà cosa.

Non pensavo che Nott avesse potuto toccarmi, ma quel brutto pensiero balenò nella mia mente impedendomi di concentrarmi a pieno per cercare di andarmene da lì.

Provai a scalciare e ad urlare ma lui mi zittì mettendo la sua lurida mano destra sul mio intro-coscia e ci riuscì brillantemente.
"Ah e così ti zittisco se faccio così?"
Ghignò divertito e mi accarezzò più volte il mio inguine.

Mi posò a terra e mi sbatté al muro con violenza sentendo la mia spina dorsale fare "crack".
Iniziò a baciarmi ma io serrai i denti per sbarrargli l'accesso alla mia bocca. Era una sensazione schifosa così mi rifiutai di ricambiare il bacio. Lui se ne accorse e aumentò il ritmo, baciandomi sempre con più foga.

Mi faceva davvero schifo quell'essere attaccato a me. Potevo sentire la sua erezione premere sulle mie cosce ma non mi eccitai per un lurido verme come Nott.
Iniziò a far scorrere giù la zip del vestito e un brivido di freddo mi percorse "Ti scaldo io principessa. Lasciami passare avanti..."
Mi aveva chiesto l'accesso alla bocca anche con la voce e io gli morsicai la lingua talmente forte che riuscii a sentire il sapore metallico del sangue.

Provai solo schifo verso di lui e verso quella viscidità che piano piano si impadroniva di me.
Infilò un dito dentro di me e una forte sensazione di bruciore mi invase. Avrei perso la mia verginità con quello schifoso e una lacrima mi rigò la guancia.

Aumentò il ritmo e scesero anche la seconda e la terza lacrima per il dolore.
Mentre continuava a salire dentro me si sbottonò i pantaloni eleganti con la mano sinistra, che poco prima mi stringeva la coscia e ogni tanto passava sul mio sedere.

Stava per entrare in me quando arrivò Draco.
Ero salva. Salva da tutto. Non volevo perderla così, volevo fare l'amore con la persona giusta e non obbligata da una Serpe maiala che mi divorava con gli occhi e con le mani.

Draco mi tolse dolcemente dalle grinfie di Nott e mi guardò posandomi poi un bacio sulla guancia e si scagliò violentemente contro il maiale che ogni tanto emanava qualche sospiro dolorante dalla bocca.
Partì il primo cazzotto sul labbro, poi uno sul naso e uno nello stomaco. Infine Draco lo stordì con un calcio nelle parti basse che erano scoperte, dato che stava per impossessarsi di me.
Il calcio mi sa che aveva fatto davvero male perché Nott urlò e Draco mi tirò su là zip portandomi via in braccio a mò di principessa.

Ero shoccata per quello che stava per succedere, ma ero felice perché il mio principe mi aveva salvato.

Solo lui aveva il diritto di chiamarmi principessa e solo lui avrebbe sempre potuto farlo.

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