Casa/divano

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Ci smaterializzammo e sentii un vuoto sotto l'ombelico. Comparve l'immagine di casa nostra, mi piaceva considerarla come "nostra" perché vi avremmo abitato per due mesi.

Sarebbe potuto cambiare qualcosa in quei due mesi e poi mi sentivo protetta da Draco. Mi avrebbe dovuto proteggere da qualsiasi cosa e sperai che avrebbe potuto proteggermi anche da quel lurido essere inutile di Nott.

Mi appoggiò delicatamente sul divano e andò a prepararmi una tisana. Non pensavo che sapesse usare gli oggetti Babbani e nel vederlo mi si sciolse il cuore.

Avevo paura di sbattere le palpebre o di addormentarmi perché avrei fatto incubi pesanti quella notte. Ero stata maltrattata ancora una volta, ma con i fatti e non a parole, il che' ha fatto molto male.

Dicono che le parole facciano più male dei fatti e lo so bene, ma penso che in questo caso sia diverso: avrei dovuto prenotare una visita dal ginecologo per vedere se ero ancora vergine e se quel maiale avesse provocato danni al mio interno, a causa delle sue dita schifose. Ci avrei pensato il giorno dopo.

Arrivò Draco con due tazze in mano "Non sapendo quale ti piacesse ti ho fatto quella al ribes" disse con una punta di imbarazzo nella voce. Si sedette accanto a me e mentre ci fissammo iniziammo a bere contemporaneamente.

Di nuovo gli sguardi incatenati che non volevano slacciarsi e i cuori che battevano all'unisono, erano perfettamente udibili.

"Come stai?"
"Meglio grazie. Draco come hai fatto a trovarmi? Come hai fatto a capire che ero in pericolo? Come hai fatto a cambiare così tanto?"
"Oh... ho avuto una visione in cui ti sentivo gridare e poi sullo sfondo è apparso il nome NOTT; inoltre ho visto la porta marrone e ho intuito che fosse il bagno.

Sono cambiato perché sono stato costretto a combattere dalla parte sbagliata e ora non ho più una famiglia per questo.
Loro sono stati puniti e hanno salvato me, perché io non ho voluto uccidere qualcuno e non l'ho mai fatto. Sono cambiato perché ho capito che tutto quello che ho fatto era sbagliato e anche io lo ero in un certo senso...
Sto cercando di migliorare a partire dal fatto di non avere ideali sul sangue come invece aveva mio padre. Ti ho sempre presa in giro perché mio padre mi diceva di farlo e perché era l'unico modo che avessi per attirare la tua attenzione. Non mi era permesso parlarti, non mi era permesso guardarti.
Dovevo solo stare a testa alta e indirizzare i miei pensieri al potere e alla superiorità dei maghi puri.
Sono cambiato per te..."

Rimasi basita dalle sincere parole che Draco pronunciò davanti a me, per me, e lo baciai.
L'istinto mi disse di farlo e, nonostante fossi una che ragionava con il cervello, per una volta mi lasciai guidare dal cuore.

Lo colsi alla sprovvista ma cercò subito di ricambiare il bacio, il che mi fece molto piacere.
Ci piacevamo praticamente da sempre e io avevo saputo fin dall'inizio che quel ragazzo era stato costretto a fare tutto ciò che lui non avrebbe mai voluto fare. Appena aveva esalato il suo primo respiro, era stato programmato come una macchina a svolgere un certo tipo di vita. Lui aveva solo aspettato il momento giusto per poter riprogrammare a suo vantaggio questa macchina.

Nonostante l'accaduto di una trentina di minuti prima, volevo che il bacio diventasse qualcosa di più.
Presi l'iniziativa io e sbottonai alla cieca la sua camicia, sciogliendo anche il nodo alla cravatta.
Con la camicia sbottonata e il corpo marmoreo in bella vista mi sollevò e mi portò nella sua camera da letto.

Mi posò delicatamente sul letto e si sedette accanto a me dicendomi di tirarmi su la zip del vestito.
Lo guardai stupita e lui disse "Hermione domani hai la visita con il ginecologo...non può non trovarti vergine...vorrei ma..."
"Ho capito Draco. Un' altra volta."

Mi accarezzò una guancia, mi baciò la fronte e ci coricammo.
Per non rialzarci schioccò le dita e fece comparire due pigiami bellissimi che si infilarono da soli nei nostri corpi.
Lo ringraziai mentalmente e prima di cadere nella braccia di Morfeo domandai timorosamente "D-Draco"
"Mhh"
"Cosa siamo?"
"Non lo so Hermione, siamo una cosa sola"
"Stiamo insieme?"
"Certo che mi chiedo a volte dove sia tutta la tua intelligenza"
"Sbruffone"
Ci baciammo a stampo e ci addormentammo insieme abbracciati, io con la testa sul suo petto e lui con le mani intrecciate sulla mia vita.

Quella notte nessuno fece incubi o brutti sogni perché la presenza dell'altro ci aveva cullati.
Ci respirammo a vicenda: menta-muschio bianco e vaniglia-gelsomino erano un perfetto mix equilibrato, erano una cosa sola.

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Scusate la banalità del capitolo e anche la lunghezza dato che è corto... 😕
Ci voleva un capitolo di pausa, come dire, da tutto e un capitolo per dedicarci solo a loro due. Spero che la storia vi stia piacendo e se volete farmelo sapere io sarò sempre qui😚
Grazie per il sostegno che mi avete dato e che mi date per tutte le mie storie...
Sempre vostra, ALICE💖

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