Avvertimenti

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Passarono due giorni da quando il ginecologo mi aveva visitata e non avevo subito danni interni nè esterni. Ero vergine. Ero decisa a perderla con qualcuno di importante, perché io tenevo a quel valore che molti buttavano via con qualcuno di inutile e spesso non degno.

Era una splendida mattina soleggiata, nonostante fosse ottobre, e fui destata dal mondo dei sogni da un gufo che picchiettò alla finestra ripetutamente, finché non mi alzai.
Lo riconobbi, apparteneva alla McGranitt così lo aprii subito.

"Carissimi Draco ed Hermione,
I mangiamorte attaccheranno fra qualche giorno Hogwarts e noi professori e gente dell'Ordine siamo pronti per finirli una volta per tutte.
Non hanno idea di dove possiate essere quindi state tranquilli e godetevi la "vacanza". Volevo dirvi però che dovrete stare fino al ventotto dicembre nelle casette per ragioni di sicurezza.
Il signorino Nott è stato espulso e rinchiuso ad Azkaban con l'accusa di violenza sessuale, in seguito ai gravi fatti accaduti qualche giorno fa...
Spero che il signor Malfoy non le dia troppo fastidio.
Minerva McGranitt"

Ero sollevata dalle notizie di Nott, ma avevo paura che questa vendetta da parte dei seguaci di Voldemort potesse mietere nuove vittime. Non volevo ricominciare a fare incubi su villa Malfoy e Bellatrix che mi torturava davanti agli occhi freddi e impassibili che mi stavano stregando.

Non mi ero accorta che Draco era uscito di casa e aveva lasciato un bigliettino sul mio copriletto.
"Torno per cena, scusami tanto.
Tuo, Draco"

Ero a dir poco furiosa a causa del suo comportamento infantile. Non mi diceva nemmeno dove andava!
Non volevo però fasciarmi la testa prima di averla rotta, come si suol dire, così decisi di passare mezza giornata con Ginny a fare compere per l'avvicinamento di Halloween, quasi alle porte.

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~Draco~
"Vedo che sei arrivato mio caro"

"Cosa c'è Bella?" Cosa voleva ancora mia zia da me? Mi aveva chiamato con il marchio. Non aveva il potere di risvegliarlo ma poteva chiamare a raccolta tutti i mangiamorte poggiando due dita sul serpente e sul teschio, che ormai non volteggiavano più da tempo.

"Draco, Draco, Draco... verrai con noi ad Hogwarts fra tre giorni per attaccare la scuola e uccidere i tuoi professori."

"Non verrò. Sono cambiato e ho cambiato stile di vita. Non sto dalla parte del bene ma non voglio unirmi a voi ora che posso scegliere. Sono il ragazzo che non ha avuto scelta, ma ora mi rifiuto e faccio ciò che voglio della mia vita."
Ero preoccupato ma allo stesso tempo cercavo di mantenere la calma.

"Invece verrai. Mi hanno detto che hai fatto amicizia con la mezzosangue Draco. Se paparino potesse saperlo non sai che ti farebbe... consegnacela e non le verrà torto un capello, in caso contrario uccideremo sia te che lei. Mi pare di essere stata chiara nipote. Ti aspetto qui fra tre giorni alle 9"

Mi smaterializzai a casa in bagno e mi ressi al lavandino togliendomi il cardigan e il mantello.
Rimasi in camicia e iniziai a sbottonare i primi bottoni finché i singhiozzi mi colpirono di sorpresa e sprofondai in un pianto di minuti, forse ore.
Mi sembrò di rivivere il mio sesto anno, il più brutto per me fra tutti, perché fui costretto a diventare ciò che non volevo essere.

Non pensavo potesse capitare ancora una cosa simile. Ancora una volta mi mettevano davanti ad un bivio che alla fine aveva solo una via di fuga, avrei dovuto consegnarla così non le avrebbero fatto nulla.
Lei avrebbe pensato ancora che io fossi un traditore e, quando l'avrebbero portata al manor per torturarla, io sarei stato con i mangiamorte e mi sarei fatto anche uccidere pur di risparmiare lei.
Lei, creatura pura e angelica dalla folta chioma e dagli occhi scuri e dorati, non meritava tutto questo. Non meritava di nuovo di soffrire ancora a causa mia. Non avrei avuto scelta. Avrei dovuto Obliviarla per far in modo che non si ricordasse con chi avesse trascorso il "soggiorno" lontano da Hogwarts. Tre mesi in cui sarei potuto cambiare e diventare una persona migliore per lei, per me, per noi.

L'unica scelta che avevo ancora avrei dovuto compierla di nuovo, ma questa volta ci avrei rimesso le penne. Non potevo permettere che la toccassero ancora. Mia zia aveva già inflitto dolore a troppe persone in tutto il mondo magico e non volevo che ne causasse altro, tantomeno a lei.

Mentre si svolgeva un monologo interiore nella mia testa e nel mio cuore, non mi accorsi che Hermione era dietro di me che piangeva.
Forse aveva sentito tutto quanto. Aveva capito o intuito qualcosa.

"Non te lo permetterò"

"Stammi lontano mezzosangue. Io sono un mostro."

"Non lo sei. Sei stato costretto ancora una volta ad esserlo. Li sconfiggeremo. Combatteremo insieme Draco. Ce la faremo."

"C-come hai f-fatto?"

"Orecchie oblunghe di Fred e George. Me le avevano lasciate un paio di anni fa prima di lasciare Hogwarts e aprire il loro negozio. L'ho lanciata mentre ti smaterializzavi e ho mentito a me stessa facendo finta di non sapere dove fossi andato."

"Ti amo Granger. Sono fortunato a conoscere la strega migliore della sua età."

"Ti amo Malfoy"

Nel Bene e nel MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora