buon natale - Mr. J.

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Sono passati oramai tre mesi. Harley é entrata nel sesto mese di gravidanza.
Natale è alle porte, Ivy è in disaccordo con la madre di Harley sull'albero di Natale.
Ivy vorrebbe che fosse uno di plastica e non uno dei tanti poveri pini tagliati lasciati li a morire.

"Ivy capisco la tua natura ma è una tradizione."

"Ti prego, prendiamone uno finto. Lo pagheró io.
Non uccidere anche te un povero pino. Te lo chiedo per favore."

"Ivy so che sei Madre Natura e proprio per questo prenderò un pino vero, voglio che tu mi aiuti a mantenerlo in vita, passate le feste lo doneremo all'associazione gli "Amici del Verde" e loro lo useranno per rinfoltire una delle tante foreste dal quale vengono tagliati ogni anno milioni di alberi che non vengono quasi mai ripiantati."

Ivy abbracciò la madre di Harley quasi fino a farle perdere il fiato.

Toc. Toc. Bussarono alla porta insistentemente.

"Vado io." Disse Harley mentre la madre e l'amica stavano ancora abbracciate.

Quando aprì la porta lanciò un grido di paura, Ivy e sua madre corsero subito da lei.

Harley era in piedi davanti la porta e di fronte a lei c'era il Joker.
Era rimasto pietrificato vedendo Harley con il pancione, i suoi occhi erano rimasti puntati su di esso.
Una lacrima gli rigò una guancia e quasi d'istinto allungó una mano per toccarle il pancione.
In quel momento era quasi spaventato dal toccare Harley, fu lei a farle posare l'intero palmo della mano sulla pancia, lui a mala pena riusciva a posare i polpastrelli, era delicato, quasi come se avesse paura di romperla.

In quel momento la bambina scalciò, proprio dove stava la mano del Joker.

Sorrise guardando Harley.

Lei contraccambiò il sorriso e gli disse:
"È felice, ha sentito la mano di suo papà."

"È ... è... é mio f-fi-figlio?"

"Innanzi tutto é mio e di Ivy. E comunque si, è tua figlia."

Il Joker cadde in ginocchio davanti ad Harley, la abbracciò delicatamente in vita e poggiando la testa sul pancione cominció a piangere come un bambino.

"Harley perdonami ti prego. Non ti avrei mai cacciata se avessi saputo che sei incinta."

"Joker io posso anche perdonarti ma non tornerò mai da te. Sono stanca di essere ricercata come criminale numero 2 di Gotham. Con Batman ho fatto un accordo, se lasciava in pace me e Ivy e mi faceva tenere la bambina senza darla in affidamento a sconosciuti, ce ne saremmo andate da Gotham e avremmo rigato dritto.
Perciò io e la bambina resteremo qui con Ivy."

"Ti prego Harley. Torna da me. Lasceró il crimine per sempre, mi troveró un lavoro e manderò nostra figlia nelle migliori scuole."

"No Joker, non voglio tornare da te. Ti lascerò vedere la bambina ogni volta che vorrai, in mia presenza e di Ivy ma non torneró."

"Ti prego torna, le iene piangono senza di te.
Verrà anche Ivy con noi. La vostra relazione potrà andare avanti, solo ti prego, permetti a nostra figlia di vivere con una madre e un padre, di avere una famiglia."

Harley si giró verso Ivy e la madre.
Vedendo quella scena le due donne erano rimaste quasi impassibili, Ivy si avvicinò al Joker e gli diede un leggero bacio sulle labbra.

"Parla adesso stupido Clown. Vediamo de dici la verità."

"Ti prego Harley torna da me. Lascerò il crimine, manderò nostra figlia nelle migliori scuole, permetterò che la tua relazione con Ivy continui, potrà vivere con noi e potrete dormire insieme tre volte a settimana."

"È sincero. Adesso Harley sta a te decidere, devi pensare al bene della bambina. Ha bisogno di un padre."

Harley staccò il Joker dalla sua vita e facendolo alzare gli disse:

"Joker. Io torneró da te ma ti mostro le mie condizioni:
1-dormirò con Ivy a giorni alterni;
2-lascerai il crimine e chiamerai Batman in mia presenza e gli dirai tutto ció che hai detto a me;
3-non farai mai mancare niente alla bambina;
E ultimo ma non meno importante.
4-se ti vedo alzare una mano sulla bambina o su di me, sarà l'ultima cosa che farai perchè ti uccido stavolta.
Chiaro?"

Il Joker in tutta risposta le diede un casto bacio sulle labbra.

Quando si staccò dal bacio si girò per andarsene.

"Dove stai andando?" Chiese Harley.

"Torno a Gotham, devo trovare una casa più accogliente e poi non sono tipo da festa di Natale."

Ivy lo fermò con una delle sue liane e lo tirò indietro.

"Caro paparino dovrai farci l'abitudine alle feste in famiglia, tua figlia merita la felicità e la compagnia della famiglia. Quindi credo che dovresti cominciare da subito e festeggiare con noi."

Il Joker si alzó scuotendosi la neve dai vestiti e dopo essersi sistemato la ciocca di capelli ribelle, si rivolse alla madre di Harley:

"Signora so che non ci siamo mai visti di persona. Mi permetta di presentarmi, io sono Jack Napier, ingeniere chimico. La ringrazio per l'ospitalità che mi offre e per sdebitarmi con lei, vorrei pagare le spese per le decorazioni natalizie e per il cenone."

Le tre donne erano rimaste di sasso, era la prima volta che il Joker rivelava il suo vero nome, nemmeno Harley lo aveva mai sentito quando era sua psicologa.

Harley Quinn & Poison IvyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora