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-Mi vuoi dire adesso di cosa diavolo avevi paura?- chiese Will, le mani a circondare una tazza di cioccolata calda.
Nico lo guardò. Da quando aveva riabbracciato il figlio di Apollo nella neve si ripeteva una sola cosa: idiota, idiota, idiota.
Cosa diavolo gli era saltato in mente, quando lo aveva cacciato dalla Casa 13?
-Non importa più, giusto?
-Era per sapere.
Ormai vinto ogni timore, Nico sfiorò per un attimo le dita di Will.
-Non volevo perdere la tua amicizia. Temevo che un nostro rapporto più... intimo... avevo paura che...
-Che si rivelasse un fiasco? Che ci allontanasse? Che ti facesse stare male come prima della guerra contro Gea?
Nico si stupì della facilità con cui Will aveva intuito ciò che provava.
-Sì.
Il figlio di Apollo aspettò un bel po' prima di rispondere. Voleva che le sue parole fossero misurate. L'ultima volta che non aveva pensato abbastanza a cosa dire aveva finito per inviare un biglietto d'auguri idiota.
-Nico, so che non mi crederai, ma ora ho bisogno che ascolti bene quello che sto per dirti. Okay?
Nico strinse i pugni per nascondere il tremore delle mani. Will se ne accorse e le prese tra le sue, distendendo le dita e accarezzandole piano, stringendole più forte quando il figlio di Ade provava a ritrarsi.
-Nico, tu sei... la persona migliore che io abbia mai conosciuto. Non lo dico tanto per mettermi in bocca qualche parola gentile. Lo dico perché lo penso, so di avere ragione, mentre tu continui a considerarti la metà di quanto tu sia davvero.
-Will...
-Sei tutte le cose belle di questa terra, Nico. Tutte le cose che sono capaci di cambiarti la giornata. Tutte le cose che te la illuminano.
Nico sorrise ironico.
-Andiamo. Stai sempre parlando ad un figlio di Ade.
-Era in senso figurato!
Nico ridacchiò e Will seppe che non si sarebbe mai pentito di una sola delle parole che stava per pronunciare.
-Io- riprese il figlio di Apollo, -Io ho bisogno di te. Di starti vicino. Più vicino. Di darti un bacio, e poi un altro, e altri cento e altri mille, senza dovermi fermare. E so che è tanto egoista da parte mia, ma questa cosa mi fa stare così bene che non vedo come a te possa far male.
-Razza di demente! A me non fa male stare con te. Ma...
Will strinse le mani di Nico fino a fargli male.
-Il nostro è un sentimento bellissimo! Non ne devi avere paura!
-Io non...
-Insieme. Dammi una possibilità per aiutarti a sistemare le cose. Io e te. Non solo te. Noi. Per favore.
Nico non sorrise, ma lo guardò negli occhi con la più seria e solenne delle espressioni.
Annuì.
-Okay.

Quando I Biglietti Di Auguri Diventano PericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora