Leggete alla fine, please
Più guardavo Harry ed Abbie, più mi chiedevo cosa centrassi con loro.
Erano forti, belli, e sapevano controllare i loro poteri molto meglio di me.
Harry ci aveva spiegato che cos'era il Circolo: ovvero un gruppo di ragazzi che possedevano gli antichi poteri, quelli degli elementi, e venivano chiamati "Guardiani".
Si pensava che queste persone fossero sparite da secoli, ma con la nostra sola esistenza avevamo scatenato l'attenzione di persone molto potenti.
"Si fa chiamare il "Collezionista", perché adora conservare gli scalpi delle sue vittime." Ci spiegò Harry "Possiede già numerosi licantropi, vampiri, banshee e altro, ma noi saremo il gioiello della sua collezione."
Rabbrividii al solo pensiero della mia testa esposta in una teca, mentre un tipo vecchio e malato era intento a lucidarla.
"Se noi rappresentiamo gli elementi, vuol dire che ne manca uno, o una, che controlli la terra." Disse Abbie, strabiliandomi dicendo qualcosa di sensato.
Stiles era seduto al suo fianco, e stava continuando a far finta che non esistessi dall'arrivo di Harry, che era diventato il suo nuovo oggetto di ironia.
Sembrava che Stiles detestasse Harry così come io non sopportavo Abbie, e tutto questo era molto ridicolo agli occhi di tutti gli altri.
"È un lui." Ci informò Harry "So come si chiama, Ashton, lo avevo contattato prima che provassero a rapirmi, probabilmente starà arrivando a Beacon Hills anche lui."
Sembravano tutti eccitati in quella stanza eccetto me, che continuavo sfilacciare il maglione dal nervosismo.
Detestavo quella situazione: non volevo essere speciale, non volevo avere dei poteri o appartenere a qualsiasi antica setta.
Volevo solo tornare a vivere con mio nonno, facendo finta di non esistere.
"Allora il piano è quello di trovare questo Ashton, e poi cercare di mantenervi al sicuro." Disse, Scott, ricevendo conferma da Deaton "Almeno fino a quando non troveremo un modo per neutralizzare questo Collezionista."
Io mi alzai di scatto, attirando l'attenzione di tutti "Io me ne torno a casa, sono stanca."
Ed era proprio così, infatti non stavo più dando ascolto a quella riunione da minuti, e lo sguardo di Stiles mi bruciava sulla pelle.
"Vuoi che venga con te?" Mi chiese Harry, alzandosi "Insomma, avevo dato per scontato che sarei rimasto con te."
Probabilmente sarebbe stata una scelta saggia, dato che Stiles lo detestava e Harry era intimorito da Abbie, però mio nonno sarebbe impazzito e io non volevo altri drammi per un po'.
"Se vuoi ti posso ospitare io." Si offrì Lydia "Ho una casa molto grande."
Harry le sorrise riconoscente, e Lydia parve imbarazzarsi.
"Perfetto, io me ne vado." Informai, prima che l'ennesima voce mi bloccò.
"Aspetta." Era Stiles "È troppo pericoloso, ti accompagno io."
Dopo una giornata impegnativa come quella che era appena passata, non avevo più le forze di ribattere, perciò mi limitai ad annuire e seguirlo.
"Come stai?" Mi chiese, non appena uscimmo dal vialetto.
"Bene." Risposi in automatico.
Lui non sembrò crederci "Hai bisogno di parlare?"
"No."
STAI LEGGENDO
Reflection {s.s.}
Fanfiction"Ero completamente nuda davanti ai suoi occhi, fragile come un ramoscello. Eppure per la prima volta in vita mia non avevo il desiderio di scomparire perché, tra le sue braccia, era esattamente il posto in cui dovevo stare."