14. La fine

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Link's pov

Aspettai fino a quando non vidi Mortipher uscire dal negozio. Si guardava attorno con aria di sufficienza, come l'ultima volta in cui l'avevo visto.

Dovevo parlargli, trattare. Se fosse stato necessario avrei... non sapevo esattamente fino a dove mi sarei spinto, ma sapevo che avrei fatto davvero di tutto.

L'uomo si diresse lungo la strada, ed a quel punto io lo seguii, per poi picchiettare piano una mano sulla sua spalla.

- Mortipher - dissi - Io ti conosco e so chi sei.

L'uomo si voltò, guardandomi con gli occhi piccoli luccicanti di malvagità - Che cosa vuoi, ragazzino?

Dovevo giocarmela. Avevo un'idea, ma non sapevo esattamente se il tutto avrebbe funzionato come speravo.

- Io sono il fidanzato di Ghirahim, e so benissimo che cosa lui gli fa. Lui mi ha raccontato tutto.

L'uomo sorrise, incrociando le braccia - Questo sembra davvero interessante. Sentiamo.

Odioso. Mi sarebbe venuta voglia di prenderlo a schiaffi solo vedendolo, il maledetto.

- Voglio denunciarti.

- Se lo farai Ghirahim perderà tutto, lo sai? Non avrà più il bar, e probabilmente non riuscirà nemmeno a pagare l'affitto per la sua casa. Non sarebbe un vantaggio.

- Ah sì? - chiesi io, alzando un sopracciglio - Non credo che andrà esattamente così. Lei conosce Nohansen? Sa... il sindaco della città?

- Certo che so chi è - disse lui, sbuffando - Va avanti invece di girarci attorno.

- Sua figlia Zelda è una mia carissima amica - dissi - Lei mi capisce, vero? Non si farebbe problemi a prestarmi un po' di soldi per affittare un altro bar. Oppure questo stesso bar. In ogni caso lei avrebbe perso. Ghirahim non dipende più da te, lurido bastardo.

Gli mostrai il mio cellulare, avevo una foto con me e Zelda insieme.

L'uomo mi guardò male, per poi sospirare. Non sembrava arrabbiato con me, con tutta probabilità aveva riconosciuto la sua sconfitta. E questo mi andava decisamente bene, dopotutto.

- Non denunciarmi - disse lui - Lascerò stare Ghirahim. Ma tu...

- Io non farò nulla. Ma voglio che tu esca dalla vita di Ghirahim. Gli hai rovinato l'infanzia e l'adolescenza. Ora vattene. Non è più sotto il tuo comando, lui è libero, non ha bisogno di essere oppresso da qualcuno come te.

Poco dopo Ghirahim mi vide tornare al bar, stava sistemando alcune cose.

- Ehi Link! - disse lui, dietro al bancone - Che cosa è successo? Perché non sei rientrato subito?

Mi rivolse però un sorriso, vedendo quello che mi solcava le guance.

- Ghirahim... è finita - dissi, correndo ad abbracciarlo.

Lui all'inizio non capì, poi io gli spiegai tutto. Mi strinse forte a sé, baciandomi.

- Link... io...

Non riuscì a dire altro, poiché entrambi ci trovammo spinti dall'irresistibile impulso di baciarci. Lui mi passò le mani sui fianchi, io le affondai nei suoi capelli bianchi. Ci desideravamo, ci desideravamo come mai avevamo mai desiderato qualcuno in vita nostra.

Mi passò le mani sul viso, mentre noi due non volevamo più separarci. Quel giorno fu il primo di molti, giorni di serenità e felicità per entrambi.

Quel giorno noi due chiudemmo prima il bar, per poi entrare nell'ufficio del capo. Del resto, entrambi volevamo godere al massimo della loro della nostra felicità.

Il capo [Modern AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora