L'ultimo canto

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Ma il Roseto gridava all'Usignolo di premere di più contro la
spina. «Premi di più, piccolo Usignolo» gridava il Roseto, «o il
Giorno arriverà prima che la rosa sia finita.» Così l'Usignolo premeva di più contro la spina e il suo canto diventava sempre più intenso, perché cantava della nascita della
passione nell'anima di un uomo e di una donna.
E un tenue rossore si diffuse nei petali della rosa, come il rossore
sul viso dello sposo quando bacia le labbra della sposa. Ma la spina
non aveva ancora raggiunto il suo cuore, così il cuore della rosa
rimaneva bianco, perché solo il sangue del cuore dell'Usignolo può rendere rosso il cuore di una rosa. E il Roseto gridava all'Usignolo di premere di più contro la spina.
«Premi di più, piccolo Usignolo» gridava il Roseto, «o il Giorno
arriverà prima che la rosa sia finita.» Così l'Usignolo premette di più contro la spina, la spina gli toccò il cuore e una violenta fitta di dolore lo trafisse. Più feroce era il dolore, più impetuoso diventava il suo canto, perché cantava
dell'Amore che è reso perfetto dalla Morte, dell'Amore che non
muore nella tomba.
E la stupenda rosa divenne rossa, come il rosa del cielo a oriente.
Rossa era la cintura di petali e rosso come un rubino era il cuore. Ma la voce dell'Usignolo diventava più debole, le sue piccole ali
cominciarono a sbattere e un velo gli calò sugli occhi. Il suo canto
diventava sempre più debole e sentiva in gola qualcosa che lo
soffocava. Allora donò un'ultima esplosione di musica.

L'usignolo e la rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora