capitolo 5

1.4K 32 3
                                    

"Ciao Fait. Brava hai ingannato anche Jack, te lo devo riconoscere sei brava,ma io ti troverò. Scordati tutte le tolleranze che hai avuto fino ad ora.quando tornerai a casa seguirai alla lettera ciò che ti dirò senza ribattere. Divertiti prima che ti trovi piccola" ed attacca senza dammi il tempo di replicare. E' assurdo io lo odio, se pensa che io torni da lui in qualche modo si sbaglia di grosso.
" chi era Fait sei sconvolta" chiese Michael
"Nessuno tranquillo. Che facciamo sta sera?" Chiesi "bhe andiamo a ballare no.. aspettiamo Franci e andiamo ad una discoteca che ha aperto due giorni fa". " Oky ca benissimo tutto pur di non tornare a casa".
Stiamo aspettando Francesca fuori dalla discoteca è assurdo ultimamente arriva sempre tardi. O eccola finalmente entriamo. Mi comincia a girare leggermente la testa.

Pov.Jason
Dopo che ho chiamato Fait, che sapevo perfettamente dove si trovasse non l'ho persa di vista. E come a suo solito non ha messo niente sotto i denti tutto il giorno, tranne quella mela che ha mangiato perché c'era Jack. Sono infuriato, non può giocare così con la sua vita. Ora è in discoteca con i suoi amici. Sto aspettando solo una chiamata dall'ospedale perché è svenuta. Spero per lei che non accada perché se ciò accadesse vedrà solo la mia faccia per un bel po.
È passata mezz'ora da quando lei è entrata in discoteca, mi squilla il telefonino
"Pronto?" Chi può essere a quest'ora
"Signor Smith. La signorina Fait si trova nel nostro ospedale." Lo sapevo lo sapevo che ci sarebbe ricaduta ora mi sentirà. Adesso basta
"Arrivo subito non fatela uscire." Attacco senza aspettare risposta e corro in ospedale.
"Posso aiutarla signore?" Chiede un'infermiera
"Si sto cercando la stanza della signorina Fait"
"Stanza 210" dice "grazie" e corro nella sua stanza. Sto per entrare quando "Signor Smith avrei bisogno di parlarle" dice il dottore che mi ha parlato la volte scorsa.
"Mi dica"
"Mi hanno riferito che lei impedisce alla signorina di camminare" e quindi ora che vuole me lo ha detto lui stesso che non poteva "Non mi guardo così signor smith, io le ho detto che la signorina non avrebbe dovuto camminare per un paio di giorni. Oggi siamo a cinque giorni che è stata dimessa,la signorina ha bisogno di vivere la sua vita" mi disse a mo di rimprovero. Ma cosa ne può sapere lui, lui sa cosa significa vedere la donna che ami giocare con la propria vita? Non credo altrimenti non mi parlerebbe così.
"Fait imparerà a sue spese cosa vuol dire mentire. Sono io il suo tutore e so io cosa è giusto per lei. Ora se non le dispiace vorrei vedere come sta e portarla a casa"
"Può andare. Io vado a preparare le dimissioni si ricordi la signorina non dovrà alzarsi dal letto per ventiquattro ore, il suo corpo deve assumere zuccheri senza bruciarli, mi raccomando non le faccia passare più ore del dovuto a letto ne va della sua salute mentale" così dicendo se ne va. Mio caro ti sbagli di grosso se ti aspetti che gli lascerò impunita questa bravata, ne paghera le conseguenze. Entro in stanza e la trovo a dormire. E' così bella, innocua e fragile quando dorme.

Pov.Fait
Sento la porta aprirsi e immediatamente faccio finta di dormire tanto so che è lui, perché il dottore è appena uscito. In effetti non sbagliavo. Mi da un bacio sulla fronte e si siede cominciando a parlare.
"Amore lo so che mi comporto da stronzo ma la faccio perché ho paura di perderti." Ma signore cosa parla amore? Se mi amava mi lasciava con i miei "lo so che te in tutto ciò che faccio ci vedi del marcio. So che non ti sei mai chiesto perché un perfetto sconosciuto fa tutto questo per me. Lascia che ti spieghi anche se dormi. Avevo 18 anni e avevo appena perso i miei in un incidente stradale, mi trovavo a piangere su una panchina de parco, tutti mi ignorarono tranne una bambina di 11 anni. Lei mi si avvicino e mi sorrise, nonostante non  se la passasse meglio di me, si vedeva dai suoi vestiti tutti rovinati e troppo grandi per lei. Mi ripromisi che avrei fatto di tutto per lei. E così feci spedii sempre un sostegno alla sua famiglia,
piano piano mi innamorai di quella bambina." Di chi sta parlando non voglio interrompendo voglio sapere come va a finire.
"Un giorno quando quella bambina aveva all'incirca 15 anni, il padre mi chiamò disperato dicendo che non voleva più seguire la dieta, perché si vedeva grassa. Grassa capisci" fa una risata amara. Ora ricordo tutto, ricordo quel giorno in ospedale mi venne a trovare con un mazzo di rose bianche, facendomi una lavata di capo perché non mangiavo. "Come può una ragazza dire che è Grassa se il suo corpo non accumula grasso. Così dissi a suo padre che quando avrebbe avuto 18 anni l'avrei sposta e gli avrei impedito di giocare con la sua vita. Egli accettò senza nulla in cambio se non la felicità della figlia. Mi teneva sempre aggiornato. Un mese fa le cose cambiarono, quella ragazza finiva più spesso in ospedale. Si rifiutava di fare un pasto completo. Così dissi al padre che se sarebbe finita un'altra volta in ospedale, sarebbe stata sotto la mia custodia egli accettò per il suo bene. Ed io non potevo permettere che la donna che amavo e che da bambina senza volerlo mi salvò la vita, passasse la sua in ospedale per degli svenimenti. So di essermi comportato da vero stronzo"
"Già" Oddio avevo parlato no avevo rovinato tutto. "Fait sei sveglia hai sentito tutto?" Annuisco e mi butto sulle sue braccia. Dovevo cambiare il mio atteggiamento con lui perché lui lo faceva per me e forse ora si sarebbe più addolcito.

Il mio peggior incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora