L'amore ha vinto, vince, vincerà. 13 (FINE)

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Ciao a tutti ragazzi, vi prego di leggere questa premessa.
Quello che state per leggere è l'ultimo capitolo di questa storia.
Sono sincera, mi son ritrovata a scrivere il primo in un momento di noia e di ispirazione. Non scrivevo da tantissimi anni, ma questa coppia mi ha dato l'imput giusto per ricominciare. Mai e poi mai avrei creduto di poter coinvolgere cosi tante persone in cosi poco tempo! Ringrazio tantissimo chiunque ha messo un 'mi piace', chiunque ha lasciato un commento e chiunque ha dedicato anche solo 5 minuti della sua giornata per leggere il mio racconto. Mi avete dato la voglia di tornare a scrivere. Vi ringrazio tanto per essere entrati nella mia testa!
Mi scuso per la scrittura disordinata e per la trama estremamente semplice!
Ribadisco ancora una volta che tutto ció che avete letto è assolutamente frutto della mia immaginazione.
Torneró prestissimo con una nuova storia! Grazie ancora.

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Mario chiuse la vecchia foto in bianco e nero nell'ultimo cartone. Lo ricoprì con uno strato di scotch, lo afferró di peso.
Un ultimo sguardo intorno a se: si soffermó sul divano, la cucina, il balcone, la stanza da letto.
Spense la luce, chiuse la porta e scese le scale.
"Questo è l'ultimo!" Affermó fiero
"Ho buttato tantissima roba". Claudio sorrise, lo aiutó a caricare il pacco in macchina e lo abbracció. Lo bació sulla fronte e lo strinse a se.
"Sei sicuro?"
"Certo che sono sicuro! Sono super sicuro". Lo affermó con il suo sorriso rassicurante di sempre.
Poi infiló i suoi occhi da sole, salì nella macchina colma di pacchi e buste e attese Claudio. Guardó per l'ultima volta il portone della sua vecchia casa e chiuse gli occhi.
Claudio si posizionó al posto di guida, con una mano strinse la gamba di Mario alla sua destra. Mario gli afferró la mano e salutó per l'ultima volta la sua città.
Una lacrima gli rigó il viso, Claudio se ne accorse ma non disse nulla.

Arrivati a Verona sistemarono i pacchi, montarono una cassettiera in camera da letto necessaria per contenere tutti i vestiti di Mario e svuotarono le buste. Claudio lasció dello spazio nel suo armadio necessario per le camicie e, costretto dal suo fidanzato, ne buttó molte considerate improponibili.
La roba di Mario non era poi così tanta, in poche ore riuscirono a sistemare il necessario. Improvvisamente la casa totalmente bianca cominció ad acquistare colore, disordine e caos. Nonostante tutto Claudio mostrava una felicità imparagonabile.
"Devo darti una cosa" affermó sedendosi sul divano.
Mario lo seguì.
"Da oggi questa è anche casa tua perció.. Queste sono tue"
Affermó scuotendo un mazzo di chiavi. Mario sorrise, lo afferró e posó la sua attenzione sul portachiavi, una medaglietta con la loro foto e una scritta - DOVE TU SEI, QUELLA, È CASA -
"Volevo ringraziarti per avermi dimostrato ancora una volta il tuo amore mollando tutto e correndo qui con me. E poi volevo ringraziarti ancora perchè, nonostante quello che è successo tre mesi fa, sei rimasto al mio fianco. Non tutti l'avrebbero fatto! Grazie per la vita che mi dai ogni giorno"
Mario affondó il suo volto rigato dalle lacrime nel petto di Claudio che, contemporaneamente gli accarezzava la spalla.
"Mi lasci sempre senza parole", accennó.
"Non so che dirti, so solo che voglio rimanere al tuo fianco ora e sempre!"
Si baciarono.
"Basta piangere! Ti va di uscire o vediamo un film?" Chiese Claudio.
"Va benissimo il film". Ne scelsero uno d'azione e si stesero entrambi sul divano, sotto la coperta, abbracciati.

"Mario devo chiederti una cosa", accennó Claudio accarezzandogli i capelli. Mario era concentratissimo nella visione del film. "Mi stai sentendo?", continuó.
"Si dimmi" disse Mario distratto.

"Perchè non ci sposiamo?"
Mario cominció a ridere "Si Cla, domani" disse scherzoso.
"Sono serio. Sposiamoci"
"Cla secondo me hai preso freddo alla testa, dai guarda il film che è quasi finito"
Claudio tacque qualche secondo, poi ricominció.
"Sposami."
Mario non rispose
"Hai capito? Voglio sposarti. Voglio essere tuo marito, voglio che tu sia il mio! Voglio fare una grande festa, festeggiare con tutti! Voglio che tutti sappiano che voglio stare con te ora e sempre. Quindi sposami"
Mario lo guardó a lungo negli occhi, ancora non capiva quanto fossero serie le intenzioni di Claudio.
"Sei serio?"
"Mai stato più serio in vita mia."
Mario rimase perplesso ancora qualche minuto.
"È un passo molto importante!"
"Lo so. E sono pronto a farlo con te"
Ci pensó ancora qualche secondo e poi sorridendo affermó "Si. Sposiamoci"
Claudio sorrise a sua volta "Si? Davvero?"
"Davvero!" Le loro parole cessarono in fretta lasciando spazio ai baci, alle loro mani avide, al loro divano.
"Fermo fermo! Devo arrivare vergine al matrimonio!" Affermó Mario mentre Claudio provava a spogliarlo.
"Si e allora mi sa che ti sei ricordato un po' in ritardo!" Rispose il ragazzo ridendo. Poi tutto tacque e da quel momento in poi le parole lasciarono spazio solo ai loro respiri ansimanti.

12 Settembre.
La brezza mattutina sfiorava il viso di Mario che, chiuso in terrazza, continua a fumare sigarette alle 7 di mattina. Non aveva chiuso occhio. Era troppo emozionato, eccitato, felice.
Finalmente il grande giorno era giunto. Claudio sarebbe stato suo per sempre.

Claudio continuava a fare su e giù per il corridoio di casa di Paolo, il suo migliore amico. Aveva dormito li quella notte, mentre Mario era rimasto a casa loro con i suoi amici giunti da Roma. Avevano deciso di non dormire insieme e rispettare  la tradizione anche se, di tradizionale, il loro matrimonio aveva ben poco, ma che importava?
Molta gente aveva giudicato, aveva offeso ma loro erano cosi contenti da ignorare le voci.
Si preparó, infiló il suo abito, abbottonó la camicia bianca. Era cosi emozionato da non riuscire a respirare. Poi improvvisamente arrivó l'ora della cerimonia.
Avevano organizzato un piano ben preciso: dopo aver discusso a lungo sul come arrivare all'altare (ovviamente non in chiesa), erano giunti alla conclusione che, il modo migliore sarebbe stato sicuramente incontrarsi all'inizio della navata per percorrerla insieme.
Le mamme gli avrebbero accompagnati solo dalla macchina alla porta di entrata.
Entrambi cominciarono a provare ansia, panico, paura. Ma improvvisamente tutto si placó. Gli bastó guardarsi anche da lontano per abbandonare ogni forma di preoccupazione. Improvvisamente tutto intorno si oscuró, i 150 invitati sparirono. Rimasero solo loro due, uno di fronte all'altro a giurarsi amore per sempre. Nel bene e nel male. Finchè morte non li separi.

La cerimonia fu bellissima, superó ogni aspettativa. Non aveva nulla da invidiare ad un normalissimo matrimonio etero.
Improvvisamente il momento del primo ballo, decisero di ballare sulle note di una canzone che rappresentava a pieno la loro storia. Probabilmente impopolare per una cerimonia, ma perfetta per il loro amore.
"Anche se non respiro e non mi vedo piu in un giorno qualunque dove non ci sei tu... Perchè tu sarai sempre il mio solo destino.. Posso soltanto amarti senza mai nessun freno."
Ballarono stretti, senza lasciare spazio alla paura. Ancora una volta il mondo sparì. Rimasero solo loro a cullarsi nel loro amore. "Non te l'ho mai detto abbastanza.. Ti amo" sussurró Claudio.
"Mi hai giurato per sempre"
"Per sempre!" Affermó ancora.
E si abbandonarono cosi in un lungo bacio. Lungo tutta una vita.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 31, 2016 ⏰

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