Capitolo 2.

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La passeggiata di ritorno è molto simile a quella dell'andata, ma in questo momento so a cosa sta pensando Nicolò. Mio nonno è affetto dall'Alzheimer e l'unica soluzione sarebbe di metterlo o in un ricovero o in luogo dove sanno come comportarsi perché mia nonna non riesce più a gestirlo e siamo tutti preoccupati per la salute di entrambi. L'unico ostacolo che abbiamo davanti, e non è indifferente, è mia nonna che non ne vuole sapere di ricoveri e quant'altro e quindi, quando proviamo a pararle, non ci ascolta e magari non ci parla per due o tre giorni:

-Pensi che un giorno riuscirà a capirla?- mi chiede Nicolò

-Io spero di si- rispondo dopo un sospiro

Per il resto della camminata nessuno dei due prova a dire qualcosa.

-Mamma siamo a casa!- grido entrando in casa

-Vieni qua bella dello zio- nel vederlo salto al collo di mio zio, Emanuele.

-Mi sei mancato- sussurro

-Anche tu- scioglie l'abbraccio e si gira verso mio fratello:

-Ehi ometto!- mentre parlano di calcio mi dirigo verso la cucina dove trovo mia zia, Alice e mia mamma che stanno discutendo di mia nonna, ovviamente:

-Sentiamo, qual è la chicca del giorno?- chiedo

-Ho provato a parlare con tua nonna ma non c'è verso..- mi risponde la zia

-Speriamo che il giorno in cui la capirà non sia troppo distante da qui- sussurro abbassando lo sguardo

-Speriamo...- dicono insieme mia mamma e mia zia

-Cosa si mangia per cena? Ho una fame...-

-Ho appena steso l'impasto per la pizza-

-Buona!- esclamo

In tanto che aspettiamo che mio papà torni da lavoro, noi tre prepariamo da mangiare mentre i due uomini parlano di sport e cose del genere. Mentre cuciniamo la zia mi chiede un po' di Matteo e dei miei amici.

Una volta arrivato mio papà mangiamo e poi usciamo sulla veranda a prendere una bocca d'aria. Restiamo fuori a parlare fino a tardi e dopo aver salutato i miei zii salgo al piano di sopra e mi lavo. Finita la doccia mi metto in pigiama e scendo al piano terra per salutare i miei genitori:

-Buonanotte- e loro, che prima stavano parlando, alzano lo sguardo verso di me e non posso non notare gli occhi rossi di mia mamma. Mi faccio avanti e l'abbraccio -risolveremo anche questa, tranquilla.- Nel frattempo è arrivato anche mio fratello, che viene verso me e nostra madre e si unisce a noi:

-Manca solo una all'appello e manca anche a me- commenta mio papà.

-Manca a tutti, ma ancora pochi giorni e torna a casa- esulto mentalmente di questa notizia.

Eh già, ho un'altra sorella. Si chiama Arianna e ha ventidue anni. Studia già all'università e sei mesi fa è partita per un progetto con la scuola ed è andata a vivere in Scozia. Manca a tutti, ma finalmente la settimana prossima tornerà e la famiglia Nobili sarà di nuovo al completo.

-Io vado a dormire che domani mattina voglio andare a correre- dice mio fratello

-E devi anche andare da Sara, ricordi vero?- sorrido soddisfatta

-Si si rompi, mi ricordo-

-Problemi con lei?- chiede mio papà

-No no niente di che- risponde indifferente Nicolò

-Vado a dormire anche io dai- annuncio -Buonanotte-

-Buonanotte bambina mia- mi dice mia mamma mentre posa le sue labbra sulla mia fronte per darmi un bacio- Ti voglio bene Federica-

-Anche io mamma- detto questo salgo le scale e mi rifugio nella mia stanza, prendo un libro e inizio a leggerlo. "La famiglia è il dono più bello che ti è stato dato." è l'unica frase che rimugino nella mia testa prima di addormentarmi.

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