Capitolo 6.

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Sono chiusa in casa da una settimana. Per fortuna ho potuto tenere il telefono, quindi ogni giorno potevo sentire Matteo. Spesso mi ha chiesto di scappare dalla finestra, ma quel che non ha ancora capito é che la mia camera é al secondo piano della casa accanto a quella dei miei genitori.. E per fortuna che é venuto a casa mia un sacco di volte..

L'unica volta che sono uscita da casa é stato quando siamo andati a prendere Arianna in aeroporto. Quanto mi mancava. Ora si che luglio avrà senso con lei accanto. Quando l'ho vista l'ho abbracciata stretta, avevo dimenticato quanto fosse bello vederla sorridere per casa e stranamente in questa settimana non abbiamo ancora litigato, forse perché io, non volendo incontrare mamma, non sono mai uscita dalla camera. Le uniche volte che sono uscita sono state per andare a mangiare, ma per due volte ho saltato anche cena.

Dopo quel famigerato incontro non ho più né visto e né sentito parlare di Davide. Domani c'è la festa per il ritorno di mia sorella, sicuramente sarà invitato ma non voglio assolutamente avere a che fare con lui. Per colpa sua ho passato una settimana tra versioni e versioni e spesso mi sono incavolata con me stessa per aver scelto il liceo classico, ma a settembre vado in quinta superiore, quindi ormai, quel che é fatto é fatto.

Qualcuno bussa alla mia porta mentre sto scrivendo l'ultima frase di una interessantissima versione:

-Arrivo subito- dico scrivendo velocemente e chiudendo tutti i libri. Mi alzo, apro e trovo Nicolò con un viso preoccupato

-Che c'è? Hai messo incinta Sara?- chiedo ovviamente scherzando.

Lui mi guarda, sbarra gli occhi, mi tappa la bocca e mi butta sul mio letto:

-Come lo sai?- chiede agitato

-Cosa?! É vero?! Aspetta un bambino?!-

-Si! Ma tu come lo sai?-

-Ho sparato a caso Nico- silenzio. Lui abbassa lo sguardo preoccupato e io non posso far a meno di chiedere: -Ma lo sai cos'è un preservativo?-

-Si che lo so cos'è.. Eh che l'ultima volta lei non ha voluto usarlo. Voleva provare e..- dice in totale imbarazzo.

-Va bene, va bene ho capito- sospiro -ma lei cosa vuole fare? Lo tiene o no?- chiedo preoccupata.

-Vuole tenerlo, lo sai no? Lei é contro gli aborti-

-Meno male..- sospiro nuovamente- però non devi lasciarla sola. Devi prenderti le tue responsabilità: Il bambino é anche tuo- dico con tono severo.

-Lo so..- e scoppia a piangere- tutto adesso doveva succedere no? Sara, il bambino, tu che litighi con mamma.. Tutto.-

-Vieni qua- lo abbraccio forte- Andrà tutto bene fratellino, andrà tutto bene. Sai che puoi contare su di me- gli bacio la testa. Lui mi stringe di più, mi bacia la guancia, mi ringrazia e se ne va.

Quando resto sola mi stendo sul letto e organizzo le idee: Diventerò zia a diciotto anni. Ci sarà un dolce marmocchio che strillerà per casa quando io inizierò a vedere il terrore della maturità che avanza.. Devo restare accanto a Nicolò. Ad un certo punto, però, immagino me e Matteo con un bambino. Felici, in una casa nuova, con una fede al dito. Io e Matteo non abbiamo mai approfondito questo tema, anche perché lui è sempre stato chiaro: Non vuole sposarsi.

Mentre sono immersa nei miei pensieri entra mia mamma in camera che ovviamente, vedendomi sdraiata nulla facente inizia a sbraitare:

-Ma é possibile che tu non fai mai niente? Cosa ti costa prendere in mano i libri? Lo sai vero che siamo verso la fine di luglio? Prendi in mano subito questi libri. Ora.-

Ciao mamma, é da una settimana che non ti vedo.. Come stai? Tutto bene? Le corde vocali stanno benissimo mi sembra. Ecco quello che penso ma che non posso chiaramente dire.

-Buona a nulla- dice uscendo e chiudendo la porta.

-Grazie mamma!- urlo

-Prego non c'è di che!-

Per fortuna la famiglia era il dono più bello che mi è stato dato..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2017 ⏰

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