Oceano

86 10 15
                                    


Le nuvole coprono il sole, impedendo al calore di raggiungere la terra. La rugiada giace umida sui fili d'erba, scossi da un lieve vento che porta l'aria salmastra fin sulle colline.
Josh osserva il mare. Chiude gli occhi e accoglie la brezza a braccia aperte. Inspira a pieni polmoni quel sapore, quel meraviglioso sapore che si può sentire soltanto su una scogliera durante una tempesta.

Le onde si infrangono sulla roccia, spruzzando schiuma ogni dove. Tutto intorno è grigio, un grigio monotono e nebuloso che impedisce la vista del cielo.
Se ci si potesse librare in volo, si potrebbe scoprire un blu purissimo, da cui guardare il mare di nubi che si estende sulla terra.

Se fossi qui ad ammirare il paesaggio e basta sarebbe senz'altro meglio.
Josh sospira, prende una foto dalla tasca dei jeans e la osserva. Una lacrima solca la sua guancia sinistra. Il meraviglioso oceano, quella massa di acqua tanto amata gli aveva tolto tutto.

E oggi sono qui per abbracciare l'immenso blu, almeno per l'ultima volta.

Si toglie la giacca, la posa delicatamente sull'erba. Inspira ancora una volta, prima di flettere i muscoli e lanciarsi dalla scogliera. Il mare continua a dimenarsi, come un enorme animale feroce, senza mai pace. Il contatto con l'acqua causa in Josh un dolore atroce agli arti, ai muscoli e alla testa. Il freddo pungente inizia ad insinuarsi ovunque.

Ho poco, tempo, devo fare in fretta. 

Gli occhi si abituano al muro denso dell'oceano, scrutano le profondità alla ricerca della barca. Mentre le gambe si muovono rapide, immagini corrono nella testa di Josh.

Sono un maledetto imbecille, ho sbagliato tutto. Non dovevo portarli in barca per farli incontrare.
Sapevo benissimo che sarebbe finita così, perché sono stato così avventato?

Le mani spostano masse d'acqua una dopo l'altra. Di quanti metri era già sceso? Avrebbe trovato quello che stava cercando? Il buio comincia a divorare inesorabile ogni cosa: i raggi del sole non penetrano più attraverso quel dannato specchio mortale di nome mare.

Ancora uno sforzo prima che mi...

I pensieri si gelano in testa. La barca a vela noleggiata per l'incontro giace senza vita su una roccia spiovente, l'albero spezzato in due, le vele strappate.
Le cime fluttuano silenziose tutte intorno come alghe ancorate ad un veliero antico. Il gommone di salvataggio si trova di lato, bucato da aghi neri.
Non si è salvato nessuno tranne lui. D'altronde lui era anche l'unico ad avere qualche speranza di sopravvivenza, sia in superficie che negli abissi più bui. Un rumore giunge alle sue orecchie. Josh si gira di scatto. 

Maledizione, mi hanno già trovato.

Con poche bracciate, si fa largo tra i detriti e si dirige verso la nave. Si intrufola lì dove c'era la porta che conduce alla coperta, lì dove non arriva luce. Josh esplora il locale con le mani, senza poter vedere niente eccetto alcuni dettagli. Sui divanetti non c'è nessun corpo, così come sulla poltrona. Li avevano fatti sparire con grazia. Sempre molto gentili, come al solito.  La barca viene percossa da un tremito. Qualcosa aveva colpito un fianco.

Devo uscire immediatamente da qui!

Josh percorre velocemente il cammino al contrario. Due tentacoli neri hanno già abbracciato la nave. Il legno inizia a scricchiolare, l'acciaio si piega. Le pareti dello scafo si lacerano come carta sotto la pressione della creatura. Altri tentacoli esplodono dal nulla, afferrando Josh per una caviglia. La discesa nell'abisso sembra interminabile.

Se solo riuscissi a raggiungere il coltello che ho nella cintura...!

Altri tentacoli si fanno largo nel buio, avvolgendo i polsi di Josh. Poi una moltitudine di occhi gialli emergono dall'oscurità.

Against the Flood and Other Creepy StoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora