I giorni sono passati in fretta e già domani è il giorno della partenza. Alle 18.00 andremo all'aeroporto e alle 20.00 abbiamo l'aereo.
La mia pancia sta crescendo ed essendo magra non si nota più di tanto. Ieri mi sono ritirata da scuola e papà non mi vuole più parlare perché lui non è d'accordo su questa cosa, è sempre incazzato e lo sarà fino a Natale penso, ed è talmente incazzato che a Londra non ci andremo con il suo aereo privato ma con quello normale.
Adesso sto facendo le valigie ed è dura scegliere i capi da portarmi dietro, fosse possibile porterei metà armadio. Metto dentro l'essenziale ma voglio portarmi altri vestiti. "E questi dove li metto?!"sclero tra me e me nella cabina armadio. Mi metto a piangere dalla disperazione e non mi è mai successo piangere per queste stupidaggini, sarà la gravidanza. "Voglio morire."dico sempre piangendo e noto una busta accanto ai vestiti. Prendo la busta e dentro ci trovo il giacchetto piccolo che comprai con Josh per il nostro bambino e il ciuccio. Mi commuovo e inizio a piangere ancora più di prima. "Che carininoo..."dico guardando il ciuccio con i palloni da calcio. "Dai amore che tra sette mesi ti potrò tenere tra le braccia..." dico accarezzandomi la pancia. Rimetto il giacchetto dentro la busta e la nascondo nell'ultimo cassetto, invece il ciuccio lo metto nella borsa. Chiudo la valigia e la metto vicino alla porta insieme al borsone e alla borsa. Prima di andare a letto decido di chiamare Josh. "Buonasera cara. È sempre sveglia?"domanda lui ironico.
"Buonasera caro. Aspettavo la sua chiamata. Josh hai fatto le valigie?"gli chiedo io.
"Le faccio domani. Tu che fai?"
"Ho appena finito di prepararle e ora vado a letto."dico io mettendomi sotto le coperte.
"Sognami eh!"dice lui ridendo. "Va bene, dai io vado ora. Buonanotte caro."
"Buonanotte cara."dice lui e io butto giù.Non ho chiuso occhio per tutta la notte, ho avuto dolore alla schiena e alla pancia, sono andata a mangiare almeno un paio di volte e ora sono distrutta.
Sono le 11:00, e non ho le forze di alzarmi dal letto. Resto ancora un po' nel letto sperando di addormentarmi di nuovo ma non ce la faccio. Mi alzo dal letto e vado a farmi la doccia.
Mi faccio una bella doccia lunga e con calma, mi asciugo i capelli, mi metto l'asciugamano intorno al corpo e vado nella cabina armadio, mi metto i jeans e una t-shirt semplice. Scendo giù e non c'è nessuno, mi dirigo in cucina e mi preparo la colazione. Finisco di mangiare e vado di nuovo in camera mia. Josh starà ancora dormendo quindi è inutile chiamarlo. Mi devo tenere occupata con qualcosa, non posso stare tutto il giorno a girare i pollici. Come prima cosa rifaccio il letto poi vado nella cabina armadio a sistemare il casino che ho fatto ieri sera, poi vado ad asciugare il pavimento in bagno e come ultima cosa metto in uno scatolone tutti i libri di scuola e tutto ciò che la riguarda. Finito di fare tutto ciò guardo l'ora e noto che il tempo è passato in fretta.
Devo scegliere cosa mettermi. Prendo un paio di jeans baggy strappati e la felpa Stone Island blu scuro poi ai piedi deciderò dopo.
Mi tengo occupata nella cabina armadio e la sistemo di nuovo cambiando le posizioni.
Ad un tratto squilla il mio cellulare e corro a rispondere. "Pronto papà."strano, è la prima volta che mi chiama o mi parla dopo aver lasciato la scuola.
"Alle 17:30 devi essere già pronta, vengo a prenderti a quell'ora."dice lui.
"Va bene... senti papà..."dico io interrompendomi. "Dimmi, che hai?"chiede lui con voce preoccupata.
"Nulla, lascia stare."dico io. "Dai, cosa volevi dirmi?"
"Se ne parla a voce."gli rispondo io e chiudo la chiamata.
Manca venti alle cinque, e calcolando tutto, ce la dovrei fare. Mi vesto velocemente e mi trucco, mi piasto i capelli e mi do una sistemata. Alle 17:10 porto giù la valigia e il borsone, poi salgo su e mi metto il giacchetto, e le scarpe poi prendo la borsa e scendo giù. Mentre aspetto papà mangio qualcosa, e dopo qualche minuto vedo due macchine entrare nel giardino. Vedo Josh scendere dall'auto insieme a papà e a zio James. Josh entra in casa e io vado da lui ad aiutarlo con i bagagli. "Ciao cara."dice lui e ci salutiamo con due baci sulla guancia come due normali amici.
"Ciao caro. Quando glielo diremo?"gli chiedo io. "Non lo so e non ci voglio pensare, magari dopo il viaggio."
"Dopo il viaggio?! Dobbiamo fingere per un mese?!"esclamo io. "Zitta."mi rimprovera lui serio. Usciamo fuori e mettiamo i bagagli nella macchina libera e io vado a salutare zio James. "Andiamo dai!"dice lui. Loro entrano in macchina e per pochi attimi io e papà rimaniamo fuori. "Perdonami e smetti di essere arrabbiato con me."dico io prima che entrasse in macchina. Io e Josh siamo seduti dietro e loro due davanti. Ad un tratto sento la sua mano sulla mia coscia, mi giro e lo vedo sorridere, gli sorrido anch'io e mi giro di nuovo.Finalmente atterriamo a Londra e tutto il viaggio è stato noioso. Mi hanno assegnato un posto lontano da tutti, non ho avuto nessuno con cui parlare e ho passato tutto il tempo a dormire, mangiare e ho ascoltato la musica, anche se loro sono venuti un paio di volte a chiedermi se avevo bisogno di qualcosa.
Ora siamo tutti e quattro insieme e stiamo uscendo dall'aeroporto. Arrivano tre uomini che ci prendono i bagagli e li mettono in macchina. Ci sono due Mercedes tipo la mia, che ci stanno aspettando. "Voi andate nell'altra macchina e noi in questa."dice papà a me e a Josh. Almeno possiamo passare un po' di tempo soli. "Va bene."dice Josh ed entriamo in macchina. "Finalmente ti posso salutare come si deve."dice Josh appena la macchina parte, si avvicina a me e iniziamo a baciarci appassionatamente, lo stringo dai capelli e ho una mano sul suo collo, lui invece mi stringe forte dalla vita. Abbiamo proprio ignorato la presenza del l'autista e per tutto il viaggio ci siamo baciati e abbracciati. Arriviamo in una casa in centro, è grandissima sembra quasi un palazzo, è bianca e il cancello è tutto nero con le luci di Natale appese, e attaccata c'è un'altra casa quasi uguale, io non ricordo di essere mai stata qui.
"Di chi è questa casa?"domando a Josh.
"Questa è casa mia cara."dice lui prima di scendere dall'auto. Scendo anch'io dopo di lui e papà e zio James sono già davanti alla porta. "Ci sono i miei parenti là dentro e ci sono anche i tuoi."dice Josh.
"Per te può essere anche noioso ma per me no, dato che mi ricordo solo i nonni."rispondo io a Josh ed entriamo nel cancello. Qualcuno apre la porta e iniziano a salutarsi, ed appena passiamo la porta, tutti ci vengono in contro per salutarci. Prima mi saluta un signore calvo, poi un' altra donna, altre persone, che non conosco e tutti mi stanno dicendo: "Lute ma quanto sei cresciuta!"
Ho le guance macchiate di rossetto e di bava, non vedo l'ora di andare in bagno e lavarmi il viso. "Calmatevi tutti e fatemi vedere mio figlio e la mia nipotina."dice nonno e tutti si zittiscono e sorridono, poi col suo bastone si fa spazio tra la gente e saluta prima papà e poi viene da me. "Ce l'hai fatta a trovare la strada di casa eh?!"dice nonno a papà e lui abbassa lo sguardo e poi viene da me.
"Che bella donna che stai diventando."dice abbracciandomi ed io faccio lo stesso.
"Grazie nonno, come stai?"
"Ora che tutta la famiglia e riunita sto ancora meglio."dice lui sorridendo. Non ho ancora visto nonna e non so chi sia la madre di Josh.
Mi sono seduta sul divano e sto parlando con nonno ed altri zii, di me e della scuola, di quello che faccio nella mia vita e sto raccontando un bel po' di cazzate. "Lui è il padre di James, il nonno di Josh."dice mio nonno e io mi alzo a salutarlo. È uguale a zio James e Josh gli somiglia molto. "L'ultima volta che ti ho vista, ti tenevo in braccio."dice lui e io gli sorrido. "Passano gli anni."dico io imbarazzata. Ci sediamo e iniziano a raccontare di quando io ero piccola e di tutti i capricci che combinavo.
"Ma dov'è nonna?"chiedo io.
"È nella nostra casa, è questa accanto alla destra. Perché qui il forno si è rotto e sta preparando il pranzo insieme ad altri parenti di la."dice lui.
"Allora vado a salutarla."dico io e lui annuisce. Mentre andavo verso la porta mi hanno salutata dei bambini adorabili e tutti mi hanno chiesto dove andavo. Non vedo né Josh e né papà.
Le due case sono collegate, non c'è nemmeno bisogno di passare fuori dal cancello. Arrivo davanti alla porta e busso alla porta. "Buongiorno, chi cerca signora?"dicono due bambine sui 5 anni forse. "Non è una signora!"dice la bambina più piccola. "Buongiorno bellissime bambine. Voglio nonna, mi fate entrare?"dico io con la voce dolce e loro si spostano dalla porta e mi fanno entrare. Appena entro in casa sento già il puzzo di tutto quello che sta cucinando e ho quasi la nausea.
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Not On Drugs
RomanceLute ha 18 anni, è una bellissima ragazza e con un carattere forte e scontroso, non si ferma davanti a niente. Ha tutto ciò che desidera ed è molto conosciuta nella sua scuola. Josh ha 22 anni, dannatamente bello, sexy e tatuato fino al collo. È un...