Appoggio la testa sul cuscino e cerco di addormentarmi e ad un tratto sento suonare il campanello. Mi affaccio prima alla finestra e vedo la macchina di Joy parcheggiata fuori.
Scendo velocemente le scale e vado ad aprire.
"Scusa l'orario ma avevo bisogno di te."dice lei ridendo e la faccio entrare.
"Dimmi pure."dico io e ci sediamo sul divano.
"Volevo chiederti se avevi voglia di uscire. Non hai mai fatto un giro in centro da tanto tempo."dice lei ma io non ne ho la minima voglia.
"Dai! Tra 6 mesi non potrai uscire senza pensieri come adesso. Ti prego vieni."mi convince questo fatto e accetto. Vado in camera mia a vestirmi e mi trucco leggermente.
"Non faccio festa da tanto tempo."dico io ridendo.
"Male, molto male sei giovane e ti devi divertire."dice lei ridendo."Prendo la macchina di papà perchè ci voglio stare poco e so che Josh non tornerà con me ma molto più tardi."dico io prendendo un paio di chiavi di macchina dalla mensola. Dovrebbe essere una Maserati.
"Si, in effetti hai ragione."
Usciamo fuori e io premo il pulsante per trovare la macchina ed è parcheggiata dall'altra parte della strada.
"Allora dove andiamo?"dico io prima di dividerci.
"Volevo passare a salutare i ragazzi. John é uscito insieme a Josh però non so dove sono andati di preciso, però c'è un pub che frequentano da sempre. Magari li troviamo lì. Comunque tu segui me."mi spiega lei.
"Ah va bene. Non andare piano perchè inizierò a suonarti."dico io ridendo e le mi fa il dito medio.
La seguo fino a questo pub e lei trova parcheggio proprio lí davanti invece io parcheggio un po' più lontano. La raggiungo velocemente ed entriamo insieme. Appena entro noto che le persone sono rumorose ed urlano invece di parlare, e sono di tutte le età. Quasi tutti hanno davanti a loro tanti bicchieri di birra. Nell'ultimo tavolo riesco ad intravedere John. Ci dirigiamo verso di loro tavolo e per sbaglio un signore anziano mi versa addosso un bicchiere di birra e io inizio a maledrilo dentro di me.
"Oh scusa! Non ti avevo visto!"dice lui dispiaciuto con quell'accento inglese molto marcato. "Non fa niente."dico io e me ne vado.
"Senti vado un attimo in bagno."dico a Joy e lei annuisce e va verso il loro tavolo.
Mi guardo un po' in giro e finalmente riesco a trovare il bagno.
Afferrò la maniglia e tiro verso di me ma non si apre. Ma che cazzo?! Ma capisco che c'è una altra persona che sta tirando dall'altra parte. Penso che sia una porta a due versi. Ed infatti lo è. Faccio posto alla ragazza che sta uscendo con il rossetto rosso tutto sabavato.
Entro in bagno e ci trovo Josh. E rimango pietrificata. Non mi ha ancora notata perchè ha lo sguardo basso e si sta allacciando la cintura. Vedo che ha un occhio nero e il sopracciglio tagliato.
"Josh che cazzo hai fatto?"dico io furiosa. Quando mi vede sbianca e sgrana gli occhi.
"Perchè mi hai fatto questo."dico io con le lacrime agli occhi e vedendolo con il rossetto di lei sulle labbra mi fa ancora più schifo.
"Non è come sembra. Ti posso spiegare tutto."dice lui allungando le braccia verso di me ma io gli gliele butto giù.
"Classica frase. Non è come sembra? Ti stava insegnando come mettere il rossetto?"dico io con la voce bassa e calma.
"Scusami. Mi dispiace."dice lui appoggiandosi al muro e striscia giù per terra.
"Con chi cazzo pensi di avere a che fare. Non stai con una stronza qualunque."dico io avvicinandomi a lui e lo sto guardando dall'alto mentre lui è giù come un cane bastonato. Appena alza gli occhi noto qualcosa di strano, lui lo capisce e tiene lo sguardo basso.
"Guardami."dico io con un tono duro e lui fa finta di non sentirmi. Lo prendo dalla mascella e lui non ha altra scelta che guardarmi. Lo sapevo... si è fatto di cocaina.
"Complimenti..."dico io con le lacrime agli occhi ed esco dal bagno.
Esco di corsa e vado verso la macchina ad un certo punto sento che mi sta chiamando ma non mi volto.
"Lute cazzo! Fermati ti prego!"dice lui e mi fermo per cercare le chiavi, mi raggiunge e afferra il mio braccio.
"Josh togli quelle mani luride."
"Aspetta non ho ancora parlato..."dice lui e io lo intetrempo. "Tranquillo non c'è bisogno, mi faresti ancora più schifo."
"Sta zitta! Ora parlo io! Sono andato a bere una birra poi mi hanno offerto tanti soldi per un combattimento ed ho accettato. Poi prima di lottare ho tirato, ma non ho esagerato."si giustifica lui. Non dico niente e non lo guardo nemmeno.
"Se vuoi sapere la verità non ho mai smesso da quell'episodio. Non ho tirato quantità eccessive ma ho sempre continuato. Ne ho bisogno e ormai non ce la faccio a stare senza."rimango imbambolata e il mio cuore inizia a battere forte. Mi appoggio alla macchina e non posso credere a quello che ho appena sentito. Lo spingo via e mi metto le mani tra i capelli.
"Anche dopo tutto quello che mi hai fatto, hai comunque continuato. Nonostante stiamo aspettando un bambino tu continui ancora. Io non ti voglio accanto. Non voglio che mio figlio cresca con un cocainomane."dico io guardandolo negli occhi. Vedo che stringe la mascella e i pugni ed ho paura che mi faccia di nuovo qualcosa. E dopo quello che ho detto ho davvero paura.
"Se tu non ti disintossichi, non potrai mai vedere questo bambino."dico io con tono minaccioso. "Io non permetterò che tu lo veda se non ti pulisci."
"Ma che cazzo stai dicendo! Non mi puoi fare questo."dice lui urlando e si avvicina a me.
"A te la scelta. Scegli tra tuo figlio o la droga."dico io e rufolo nella borsa e finalmente trovo le chiavi.
"Non è facile come sembra... Non posso."
"Va bene. Allora esci dalla mia vita. Cazzo! Dovevo pensarci prima di portare avanti la gravidanza! Tu dall'inizio non lo volevi!"dico io e lui mi guarda incredulo. Apro la macchina e corro dentro chiudendomi dentro a chiave. Bussa al finestrino e io accendo la macchina.
"Dove cazzo vai?! Spegni questa cazzo di macchina!"dice lui battendo ancora più forte la mano sul vetro e io senza curarmi di lui sfreccio via.
Non doveva rispondermi in quel modo, poteva dirmi almeno che ci avrebbe provato, ma no. Mi ha fatto capire che non ci tiene come ci tengo io. È stata una grande delusione. La delusione più grande. L'amore della mia vita che mi tradisce e la peggiore delle cose è che non sa come rinunciare a quello schifo oltretutto non vuole essere aiutato.
Mi fermo al semaforo e inizio a piangere. Non posso credere che sia andata così. Io davvero ci vedevo Josh nel mio futuro, lui e il nostro bambino. Ma ora non riesco nemmeno a immaginarlo. Vorrei non averlo mai conosciuto sarebbe stato tutto come prima, ma purtroppo, me ne sono innamorata. È un peccato ha lasciato che questo amore si rovini, e tutto per colpa della sua testa.
Torno a casa e inizio a preparare le valigie.
Me nè andrò di qui. Non lo voglio più vedere. Una piccola parte vorrebbe perdonarlo ma non sarà così.
Penso ad un posto in cui andare, un posto dove sarà difficile trovarmi ma devo fare in modo che mio padre non si preoccupi. Pensando a mia madre mi viene in mente sua sorella, zia Vanessa, lei sta a Chicago ed ha tutte le possibilità di ospitarmi per un po'.
Chiamo un taxi e velocemente finisco di fare le valige poi le prendo e le porto giù. Prima di uscire guardo la casa, e mi viene quasi da piangere perchè avrei voluto salutare i nonni e hli altri come si deve.
Vedo che il taxi è già fuori. L'autista scende e gentilmente mi aiuta a portare le valige in macchina.
"Salve."dico io sorridendo.
"Salve, la porto all'aeroporto Stansted vero?"chiede l'autista una volta entrati.
"Sì, grazie."
Menomale che ho con me le mie carte di credito perchè avrò 50 dollari in contanti e con quei soldi ci pago solo il bus.
Appena scendo dal taxi cerco una cabina telefonica e prendo il mio cellulare e cerco il numero di zia, metto le monete e compongo il numero. Aspetto che risponda ma ci sta mettendo tanto.
"Pronto?"risponde lei dall'altra parte.
"Ciao zia sono Lute. Disturbo?"
"Ciao amore! No anzi mi fa piacere che sia tu a chiamare!"dice lei entusiasta.
"Ho bisogno di chiederti un favore. È un problema se vengo a stare un po' da te?"
"Ma quale problema? Puoi venire da quando ti pare."dice lei è lo apprezzo molto. "Dalla tua voce capisco che qualcosa non va."
"Quando verrò, ti spiegherò tutto, però non ti preoccupare sto bene."
"Okay amore, allora ti aspetto."
"Ciao zia e grazie..."dico io e attacco.
Entro nell'aeroporto e vado verso il tabellone a vedere gli orari delle partenze. Vedo il prossimo volo per Chicago O'hare sarà alle 05.55, manca un'ora precisa. Seguo le indicazioni e vado verso lo sportello del Check-in. Ricevuta la carta l'imbarco vado verso i controlli di sicurezza. Menomale non c'è tanta fila. Presento la carta d'imbarco e il passaporto. Prendo una delle vaschette e ci metto i miei gioielli e la borsa. Passo attraverso il metal detector e inizia a suonare. Ci voleva solo questa. Non ricordo di aver lasciato qualcosa addosso.
"Signorina si metta da parte."dice un ragazzo con un piccolo metal detector in mano. Mi fa cenno di aprire le braccia e le gambe. Inizia a passarlo davanti a me è quando arriva al seno inizia a suonare. Cazzo i miei piercing.
"Scusi mi ero dimenticata dei miei piercing. Se vuole può chiamare una sua collega ad accertare."mi giustifico io.
"Guardi ci credo ma il regolamento dice così."e nel frattempo chiama la collega.
"Salve, prenda i suoi oggetti personali e mi segua."faccio come dice ed arriviamo davanti ad una piccola stanza. Mi tolgo la maglietta e il reggiseno e a dire la verità mi sento molto a disagio. Passa di nuovo col metal detector e mi ok con la mano.
"Chiedo scusa, l'ultima volta l'ho tolti ma oggi il viaggio non era programmato."dico io scusandomi e mi vesto velocemente. "Non si preoccupi, arrivederci."
"Arrivederci grazie."dico io ed esco. Mi dirigo al gate e aspetto finchè non chiamino per il mio volo, intanto mangio qualcosa al bar.
Mentre aspetto l'aereo penso se sto facendo la scelta giusta, penso se sia giusto dividere un padre dal proprio figlio. Se Josh migliorerà il suo comportamento ed esce da quel giro può vedere suo figlio/a quando vuole ma con me non avrà nessuna speranza. Io non ho mai fatto niente alle sue spalle, non l'ho mai tradito e non ho mai guardato nessun altro. Ma lui mi ha umiliata e delusa. Non mi sono mai sentita così triste e angosciata da questa brutta situazione ma soprattutto delusa e abbattuta.
Non riesco ancora a realizzare quello che è successo sembra solo un incubo da cui mi vorrei svegliare il prima possibile. Ma purtroppo non è così, purtroppo è tutto vero. Josh mi ha tradita e mi ha mentita per tutto questo tempo.
Non riuscirò mai più a fidarmi di lui.
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Not On Drugs
RomanceLute ha 18 anni, è una bellissima ragazza e con un carattere forte e scontroso, non si ferma davanti a niente. Ha tutto ciò che desidera ed è molto conosciuta nella sua scuola. Josh ha 22 anni, dannatamente bello, sexy e tatuato fino al collo. È un...