The First Meeting

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Franz potrebbe esistere veramente?
Cioè: anche se lui è una mia creatura potrebbe esistere nel mio stesso universo?
Sto delirando.
Prendo una lattina di Cola e la stappo con il coltellino svizzero, noto ancora con piacere che è pulito, ora non immagino più nemmeno l'odore ferroso del sangue.
Però l'idea mi è venuta.
Non posso non pensarci.. In fondo nello stato in cui mi trovo molte cose sono confuse e non riesco a spiegarmele.
Sto giocando al gatto e il topo con un personaggio di fantasia dai!!
Dovrei andare in città a farmi vedere da uno psicologo piuttosto.
Fuori è già buio.. Che ore sono?
Prendo di nuovo il cellulare.. Sono le 3:34.
Patricia e Mimi non prenderanno sicuramente il treno per tornare.. Lo avevano detto, sarebbero rimaste dell'amica per un paio di giorni nel caso non fossero ritornate il giorno stesso a casa.
Quindi non devo nemmeno preoccuparmi di sistemare le cose..
E se fosse reale?
No!
È come un chiodo nella mente.. Continua ad andare a fondo.


-E lei per dove è diretto invece? - un omone dai folti baffi è entrato nella cabina.
-Maddeka- dico,non ho voglia di parlare con il primo ciccione che mi si presenta davanti, per di più la mattina.
-Aaah, Maddeka! La bella Maddeka. E cosa ci va a fare? - si mette a sedere davanti a me, occupa due posti il tipo.
Il treno è partito - Turista-
Lui fa una grossa risata e si sistema gli occhiali dal telaio d'oro che gli stavano scivolando lungo il naso.
-Tutti a fare i turisti in quella città, ma non vi biasimo.. in fondo anche io vado lì per potermela assaporare. Sai, io ci vado per lavoro, ma ogni volta, ogni volta che vedo quel mare cristallino che bagna quelle spiagge bianche, ogni volta che vedo quei grattacieli che si stagliano alti e fieri, sai, mi sento come se quelle cose mi dessero una spinta in più per poter dare il meglio di me. -
Io prendo il mio diario, perché doveva capitarmi proprio questo tizio?
Lui continua - L'unica cosa che non mi piace in quella città , se posso dire, credo sia il momento della pioggia. Rende tutti più frettolosi, impazienti; e a me questo mette ansia. -
Io non lo ascolto, mi ha già stufato dal primo secondo che aveva aperto bocca; come se a me interessasse qualcosa riguardo ciò che piace a lui e cosa non.
Ho altro a cui pensare.
Alla fine ho deciso, voglio andare a farmi controllare, sono un po' stanco di assistere a cose irreali.
In realtà c'è anche un altro motivo per cui quella mattina ho preso quel treno.
Voglio essere sicuro della non esistenza di Franz.
Ho provato a cercare su internet, ma di lui non ho trovato traccia.. Nemmeno nel video delle premiazioni, in quanto gli scrittori che erano stati nominati non somigliavano per niente a quelli che avevo nominato io nella storia.
Ma ho intenzione di andare alla centrale di polizia, magari Rodri e Laure esistono veramente..
No, non avrebbe senso lo stesso.
Loro non possono esistere.
Apro il mio diario e mi rileggo la descrizione che avevo fatto di Laure.
Lei è un personaggio che ho creato solo con lo scopo di confondere Franz.. Eppure se esistesse questo starebbe a significare una cosa : io possiedo poteri sovrannaturali o divini addirittura.. Creo delle identità.
Sorrido all'idea che mi è venuta in mente.
Il ciccione intanto ha smesso di parlare e mi osserva.
Sicuramente ora mi chiederà se sto leggendo qualcosa di interessante..

- Sta leggendo qualcosa di interessante? -
Ti pareva.. - No, sto solamente guardando alcuni appunti. -
Lui mi guarda sorpreso - Appunti? -
Dai forse è meglio accontentarlo subito così poi mi lascia in pace - Sì, sto scrivendo una storia.. -
I suoi occhi si spalancano, allarga le braccia come per abbracciare l'aria - Ma dai, sul serio? Sei uno scrittore? -
Io mi sforzo di fare un sorriso timido - No, non sono uno scrittore, ma a volte mi piace liberare la mente scrivendo quello che mi passa per la testa..HEY CHE FA!? - gli afferro la grossa mano tirando dietro il mio diario.
L'uomo si era spinto verso di me con l'intenzione di prenderlo.
Lui fa una faccia divertita e torna a sedersi - Ero solo curioso di vedere come scrivi.. -
Non faccio mica leggere le mie storie ad uno come te...
-Sai, io sto andando a Maddeka proprio per presentare un libro.. Io faccio lo scrittore davvero di professione- fa una pausa con una risata - magari potevo darti qualche consiglio.. -
-Credo di non averne bisogno.. - devo distogliere l'attenzione dal mio diario - a proposito lei cosa sta scrivendo? -
Lui si sistema un attimo i baffoni - Oh.. Sto scrivendo una storia strana, mi è difficile quasi da spiegare. Ok forse ce la faccio.. In pratica narro le avventure di un ragazzo che impazzisce e comincia ad avere visioni.. -
Io mi metto diritto d'improvviso. Un ragazzo con le visioni?
-Scusate non ve lo ancora chiesto,come vi chiamate? - faccio io mentre le vene cominciano a pulsare di più.
Lui con un sorriso ampio risponde
- Franz Redvik-
Mi alzo per poterlo picchiare..






Rido.
Rido dalla gioia.
-Quindi è lui quello reale? -avevo chiesto con fare sconfitto.
-E va bene, vi aiuterò a trovare Blend. - avevo concluso poi io.
Laure mi aveva consegnato il mio taccuino - Crediamo sia meglio che tieni questo F, magari scrivendo porti B da noi.. - e mentre mi rilasciava all'hotel era scoppiata a ridere.
E io ora ho pensato ad una cosa.
Anche Jona nella storia non è sicuro della realtà, magari anche lui si è domandato se qualcuno, io, decida al posto suo.
E magari ha cercato di contrastarmi scrivendo a sua volta qualcosa su di me.. Magari lo stesso interrogatorio.
Così ho preso il mio taccuino, e nel bel mezzo della notte, ho continuato a scrivere su di lui.
Questa volta doveva incontrare una finta versione di me..
Mi rivolgo con il pensiero a Jona e sussurro






-Anche io voglio combattere per la mia esistenza-

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