I Can Write

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Vengo svegliato dal mio naso.
Non apro gli occhi, tengo le palpebre abbassate, tanto so che sarà doloroso il momento in cui dovrò alzarle.
Ma perché anticipare ciò che non piace?
Quindi rimango così, tra l'essere dormiente e sveglio, cullato da questo profumo di vaniglia.
Da dove arriverà?
Non mi sembra che prima ci fosse.
Probabilmente è Dara che è tornata da me.
E probabilmente è qui fuori dalla cella che mi sta guardando cercando di non fare rumore.
Ma si è tradita.
Sorrido, mi immagino la sua espressione confusa al vedermi fare ciò.
Ma forse è il momento di smetterla, dobbiamo continuare a scrivere.
Devo alzarmi.
-Perché non entri?- chiedo senza aprire gli occhi.
-Come hai fatto?- la sento ridere, inserire la chiave...
-Dovresti metterti meno profumo la prossima volta.-
-Ah non ci avevo pensato... Ti piace?-
La sento sedersi di fianco alla mia testa; ma la pressione del suo corpo non smuove quasi per nulla il materasso: è praticamente una roccia.
-È piacevole.-
Cala il silenzio, evidentemente sta aspettando che io mi metta seduto prima di poter iniziare a lavorare.
Eppure sta avendo pietà di me.
Mi lascia dormire.
Normalmente avrei approfittato della cosa e mi sarei messo più comodo, ma Franz non dormirà.
Per cui apro gli occhi.
Lentamente.
Così da abituarli alla nuova luce e al volto di Dara che ritrovo esattamente sopra di me.
E appena i miei occhi sono completamente spalancati ella mi muove le labbra e parla -Oggi vuoi continuare con De Janette?-
Aah, non saprei in effetti.
Mi metto seduto a gambe incrociate mentre lei si prende un po' più di spazio.
Le tendo il diario - Non basta il casino che gli hai fatto combinare?-
Gli abbiamo fatto massacrare Rodri.
Dara voleva anche che andasse da Laure e le facesse qualcosa.
Ma ho voluto evitare la cosa.
Senza Laure poi Franz non saprebbe che pesci prendere.
Avrei un personaggio in depressione.
E la cosa non mi aggrada visto che un Franz depresso più del solito non gioverebbe al nostro riaggancio.
-Beh ma non sarebbe interessante descrivere la sua fuga?-
Sarebbe interessantissimo certo, peccato che abbiamo scritto ieri notte e a quest'ora De Janette se ne dovrebbe essere già sparito oppure arrestato.
Ma a lei poco importa, non segue le regole del diario.
La guardo prendere la penna - Secondo te quando potrò scrivere di nuovo?-
Sarebbe molto tutto molto più semplice e non mi sentirei un handicappato.
Allorché Dara mi restituisce il diario e mi dà la penna.
-Possiamo subito vedere come scriveresti ora.-
Apro il diario e vado alla prima pagina vuota.
Mi chiedo cosa possa succedere una volta raggiunta la fine del diario.
Non potrò più comandare Franz?
Potrebbe funzionare se usassi una matita?
Oppure se cancellassi le cose che ho già scritto si cancellerebbero anche nelle parte di Franz?
Riguardo l'ultimo quesito credo che non si cancellerebbe niente.
In fondo il tempo continua a scorrere e essendo la mia realtà in continua evoluzione la sua parte dovrebbe andare a svolgersi in un continuum esattamente come la mia.
Quindi cancellare qualcosa che è già successo sarebbe logicamente ridicolo.
Afferro la penna e poggio la mina sulla carta.
Cosa potrei scrivere?
Un semplice "Riesco a scrivere" sarebbe innocuo quindi è perfetto per questa prova.
Non voglio scrivere qualcosa che riguardi in prima persona i protagonisti nella mia storia.
Per fare ciò dovrei prima rifletterci su e avere la certezza di poter saper scrivere.
Comincio a delineare la R, ma posso già dire con certezza che
non potrò scrivere io.
Mi tremano le dita, la R è venuta a crearsi ma sembra un misto tra una T e una P ed il tratto è incerto.
Ma soprattutto ci ho messo tutto questo tempo solo per scrivere una lettera.
"Rie".
Continuo a muovere goffamente la mano la cui pelle comincia a tirare.
"Ries".
È quasi imbarazzante, sembro veramente un povero idiota che non è mai andato a scuola.
Sembro proprio un ragazzo di campagna.
Quel ragazzo di campagna che veniva deriso perché aveva due madri vecchie.
Patricia.
Mimi.
"Riesc".
Mi viene in mente come Laure mi abbia avvertito.
Se qualcuno trovasse quelle carte pure loro finirebbero in mezzo alle indagini.
E nonostante mi abbiano "tradito"... So che probabilmente a loro non è piaciuto affatto vedersi portare via il figlio.
Ma essere addirittura accusate di una fatto grave come l'assassinio di una persona le spezzerebbe.
Morirebbero di dolore.
"Riesco".
No non riesco, non riesco a fare nulla.
Chiudo il diario con la penna all'interno e lo metto sulle gambe di Dara.
Sorrido mestamente - È meglio se scrivi tu, si fa più in fretta.-
Forse non dovevo ignorare del tutto Laure, forse dovrei veramente mettermi a cercare quelle carte, quei documenti.
Dara riapre la pagina e completa la frase.
"a scrivere."
Non poteva lasciare il mio tentativo fallito da solo?
-Quindi di cosa vuoi scrivere?- mi richiede nuovamente.
A questo punto credo che Franz sia in Centrale ed abbia assistito alla morte di Rodri, o almeno deve aver visto le conseguenze.
Sono sicuro che Laure sia in Centrale e che ci abbia parlato, probabilmente gli avrà detto qualcosa di rilevante che lo porti al diario.
Che chissà dove ha perso e soprattutto chi gliel'ha preso.
Ripenso a Dorothy.
-Dorothy, facciamo incontrare Dorothy con Franz.- propongo.
Il volto di Dara si rabbuia.
Ho scelto proprio la persona sbagliata da far incontrare Franz.
-Se vuoi cambiamo.-
-Nono.- si affretta a dire Dara nonostante si capisca chiaramente che la cosa le provoca dolore.
-Dove vuoi che si svolga la scena?-
-Non saprei.-
Dara sbuffa - Faccio io, ad un tavolo di fronte ad un bar va bene? Così per cambiare un attimo location.-
-Proviamo.- le dico.
E senza che aspettasse che io dettassi qualcosa:

















"Dorothy guardava il suo gelato rosa fragola ricoperto di cioccolato nel bicchiere che aveva di fronte..."

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