Capitolo 1

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E oggi c'è la gita. La gita che, sinceramente, non ho voglia di fare. Non è la solita gita, quella che si fa con la classe o con i genitori. È più una vacanza studio, in America. Che poi, se vogliamo dirla tutta, non ha senso perché io sono americana. Sono di Miami e, come viaggio, andiamo a New York. Da una parte sono felice perché New York è il posto più bello che ci sia, ovviamente dopo Los Angeles. Ma sono triste perché Cher, la mia migliore amica, non ci sarà e io dovrò conoscere nuove persone, il che non mi da fastidio ma mi mette a disagio perché in questo periodo non mi sento più tranquilla. E tutto questo perché le ragazze della mia classe sono la perfezione. Io invece mi trucco leggermente e non vengo mai notata da nessuno, soprattutto da Lucas. Lucas è il ragazzo perfetto ha un anno in più di me ed è fantastico, moro con gli occhi azzurri.

"Ok, questo è il biglietto. Tra circa un quarto d'ora saliremo nell'aereo e partiremo per New York!" esclama la nostra accompagnatrice.
Tutti i ragazzi, dai 17 ai 21, iniziamo ad urlare ed agitarsi.

Per che cavolo urlano così? Sembra di essere ad uno stadio con i cori.

Io mi tappo le orecchie e mi infilò le cuffiette. Musica a palla non mi rendo conto che della gente mi parla. Ma non mi interessa.
Alzo lo sguardo e noto che non c'è nessuno. Inizia a salirmi il panico e subito guardo il tabellone delle partenze. Fortunatamente l'aereo deve ancora partire.
"Scusi!" dico ad un signore che è girato di schiena ma appena si gira resto senza parole.
"Dica signorina." dice serio ma, quando alza lo sguardo dal cellulare, cambia subito espressione sorridendomi.
"Senta.. Eh.. Io.. Vorrei sapere qual'è il volo per New York." arrosissico.
"Mi segua, lo sto per prendere."
I suoi occhi nocciola sono penetranti e non riesco ad avere un contatto visivo vero e proprio.

Ma quanto è affascinante.. I suoi occhi e il suo stile...

Continuo a pensare a quelle cose che dicevano su di lui, le grandi cose che aveva fatto, le persone che aveva salvato. Perdo battiti ad ogni suo sguardo. Ad un certo punto, mentre salivamo nell'aereo, lui si volta e, sistemandosi la giacca nera, mi sorride.

"Sono Anthony Stark ma.. Chiamami Tony."

|COME WHAT MAY| Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora