Capitolo 15

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Leggere questo capitolo ascoltando "In the nature of a daylight" oppure "River flows in you"

Mentre sorvoliamo ogni tipo di posto guardo la foto che ho trovato di Clint e la sua famiglia. Nate, Carol e Francis, i suoi bei bambini.

Chiamo mamma, se per caso non ce la farò almeno lei mi avrà sentito subito prima della mia morte.

"Mamma?"

"Gaia! Dove sei?"

"Adesso sono in missione. Ti voglio bene mamma, comunque vada."

"Non dire così. Ti prego."

"Ti ho chiamato per salutarti. Adesso devo andare."

"Sono fiera di te."

"Ragazzi siamo arrivati." Dice Natasha.

Ci affacciamo tutti nei piccoli vetri presenti nel nostro Quinjet e lo spettacolo che vediamo non può essere peggiore. Clint non regge e ricomincia a piangere ma al suo fianco c'è Natasha.

"Forza Clint. Adesso andiamo da Laura e i bambini." Lo rassicurano Pietro e Wanda.

"Ma allora non capite, quella è la loro casa." Spiega Natasha.

Io rimango spiazzata: la loro casa è per metà distrutta e per metà intatta ma ancora per poco. Non posso sopportare di vedere Clint così. Devo andare a salvargli.

Senza pensarci due volte apro lo sportello del jet e mi catapulto verso la casa. Nessuno me lo può impedire.

C'è quel lasso di tempo, dal momento in cui decidi una cosa e la fai. Dal momento che mi butto dall'aereo a quello che atterro. Ti passa davanti la vita, i momenti più belli, più strazianti, le opportunità perse. Ti rendi conto che la vita è una cosa meravigliosa e bisogna cogliere ogni attimo. Mi rendo conto che Tony è l'unica cosa di cui avrò bisogno. Il mio ossigeno, la mia aria, il mio tutto. Mi giro mentre precipito e lo vedo lì, che mi fissa con quegli occhi preoccupati, che mi trasmettono sicurezza. Non ho paura di morire anzi, prima o poi capita. Il paracadute non serve, serve la forza di sopravvivenza. E io, avendo superpoteri, ce l'ho e ce la farò a mantenere la promessa.
Atterrò sentendo un dolore alle caviglie fortissimo. Faccio finta di niente e mi incammino verso la parte caduta della casa. Le macerie coprono ogni cosa, ogni oggetto e ogni vita. Sento un lamento e corro subito verso il punto proveniente.
Alzo qualche trave e scopro un corpicino di un bambino ferito, forse morto. Deve essere Nate, l'ultimo. Devo salvarlo e non so come fare. Gli tocco il petto e ricordo che ho anche il potere di trasmettere energia.

"Forza piccolino, non lasciarmi. Il tuo papà ti sta aspettando." Sussurro toccandogli delicatamente il petto. Sento che di alza, sempre di più.

"Si bravo, così." Una lacrima mi riga il viso.
Il bambino tossisce un po' ed inizia a piangere.

Come faccio ora? Dove lo porto?

"Ti serve aiuto?"
Mi volto trovando Tony con la sua armatura da Iron Man. 

Annuisco. Gli passo il bambino che in pochi secondi è nel Quinjet.

Avanzo senza sapere però dove andare. Mi guardo intorno, cercando un punto dove può esserci qualcuno. 

Altri lamenti, voci spezzate. Laura.

Aumento il passo, devo salvarla, devo riuscire a prenderla e portarla da Clint. Lui la ama ancora. Me lo sento o almeno, il mio sesto senso lo deduce. C'è il tavolo di cucina spezzato e sotto ci deve essere qualcuno. Raccimolo tutte le forze e alzo il tavolo scorgendo un braccio. Sono ancora due bambini e... C'è anche Laura! I bambini sembrano ok apparte qualche taglio ma Laura, lei è morta forse... Non respira. Non posso lasciarla così, ho promesso a Clint di salvare la sua famiglia e le promesse vanno mantenute.

E Clint, lui ne ha davvero bisogno.

Ditemi che l'avete letta con queste canzoni perché è la prima volta che mi sento così realizzata, beh di più quando ho visto Jeremy ma dettagli ahahah. Grazie comunque delle persone che mi seguono che sono un sostegno per me infinito. Non so come ringraziarviiii!

_Gaia❤️

|COME WHAT MAY| Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora