Capitolo 2

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Rimango a fissare la nuca di Tony, ovviamente davanti a me. Il mio posto e il 46B e il suo è il 12B. Non so perché sia venuto a Miami ma so solo che un'emozione così non l'avevo mai provata. L'unico problema è che, una ragazza come me, che si chiama Gaia Williams, che ha 18 anni e non ha un dollaro, non potrebbe mai essere addocchiata da il famosissimo Tony Stark.
Mi rendo conto che siamo atterrati e così mi alzo dimenticandomi della mia "combriccola" di ragazzi. Lo seguo con lo sguardo e subito mi rendo conto che è proprio davanti a me, ovviamente girato di schiena, che cammina. I ragazzi del viaggio sono letteralmente dietro a lui, e nessuno si è accorto che è lui. Ne approfitto per fare capolino con la professoressa.
"Buongiorno professoressa." sorrido.
"Buon giorno... Ehm.."
"Gaia." dico.
"Vuoi qualcosa?" chiede.
"No, è che volevo essere la prima a scendere dall'aereo sa, soffro di nausea.." dico sparando la prima cosa che mi passa per la testa.

Molto intelligente Gaia...

"Beh allora scendi, ci troviamo davanti al bar dell'aereoporto."

Grazie professoressa!!!!!

Sorrido subito e corro giù. Faccio finta di niente ma vorrei tanto avvicinarmi a lui ma le mie gambe me lo impediscono.
Mi rassegno e mi siedo nella panchina guardandolo mentre mi passa davanti.

"Ciao ragazza di prima." dice nemmeno guardandomi.
"C..ciao." dico notando che sapeva benissimo che lo stavo seguendo. Arrosisco subito.
"Oh.. Hai le guance rosse.." sorride.
"Ho molto caldo e sto riprendendo colore dal viaggio, soffro quando sono in volo." mi invento.
"Ah, pensavo fosse colpa mia." ammicca.
"No, non si preoccupi."
"Dammi del tu..." dice pensando al mio nome.
"G..gaia." sorrido
"Wow.. Hai un nome fantastico!" esclama.
Sono così intenta da chiedergli se è davvero Iron Man ma lui mi precede.
"Se te lo stai chiedendo si, sono il famoso Iron Man." sorride girandosi
"Beh, è un piacere conoscerti Gaia. Spero in un prossimo incontro." sorride e se ne va.
E non posso fare altro che rimanere a fissarlo mentre si incammina verso una limousine. Potrebbe essere più affascinante di così?
Senza rendermene conto la professoressa mi passa davanti e mi chiama per ritornare sui nostri passi. Mi verrà male a forza di sentire questi urli da stadio.. Neanche fossimo alle elementari.
Cavoli, quella limousine mi è appena passata davanti. Quanto vorrei rivedere quegli occhi color nocciola.
Un autobus ci aspetta nel parcheggio e io salgo subito e mi siedo pesantemente in un sedile a caso.

"È libero?"
Una ragazza alta mora con degli occhi azzurrissimi è proprio davanti a me.
"Si, accomodati." sorrido
Lei si sede accanto a me e, dopo essersi sistemata per il viaggio, si volta verso di me.
"Piacere, io sono Katy."
"Gaia." dico stringendole la mano.

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