Capitolo 27

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-Anzi no, non sei ridicola... sei solo una puttana!-

                                  27.♥



  Nemmeno il tempo di oltrepassare il cancello, che la risata di Daisy e le 2 ochette mi scoppiò in faccia. Provai ad ignorarle, cercando Denise tra quell'ammasso di ragazzi, ma sembrava essere totalmente scomparsa.
Continuavano a dire cose insensate, forse un senso ce l'avevano, ma era l'ultima delle mie intenzioni ascoltarle.
-Ti senti fiera di te? Sei talmente disastrosa che due MIGLIORI AMICI si sono picchiati per colpa tua...-
-Sei un disastro naturale.-
-Sei venuta in questa scuola per guastare la vita agli altri.-
Mi girai stufa delle loro parole e cercai di dire qualcosa ma loro mi bloccarono continuando a parlare: -Sai almeno cosa vogliono dire le parole 'AMICIZIA' e 'AMORE' ??-
-Ma è ovvio che non lo sa, altrimenti credi che avesse combinato tutto ciò?-
-Prr...-
Mi girai di nuovo capendo che era inutile provare a dire qualcosa con quelle 3 papere, vista la loro testa cocciuta, e il loro modo di parlare senza pensare.
Avessero ragione o no, faceva sempre male sentirsi persone che ti dicono in faccia cose del genere.
Continuavano a parlare, a parlare, a parlare, e a parlare... raggruppavano sempre più persone per potermi giudicare anche ascoltando le opinioni di altri ragazzi/e, per sputtanarmi ancora di più.
-Daisy, hai seriamente rotto i coglioni.- mi girai di scattò, sentendo la voce di Zayn intervenire dal nulla.
-Zaaaayyn!- esclamò Daisy con tono assillante.
-Vuoi smetterla, sì o no?-
-E' tutta colpa di quella soggettina lì, Zayn... lo so bene! Per colpa sua hai litigato con Jonathan e..- rispose Daisy indicandomi.
Zayn la interruppe: -Tu crepi di invidia!-
-Hahah... Invidia? Hahahah E sentiamo... invidiosa di cosa?- chiese Daisy alzando una sopracciglia e lanciando occhiatine beffarde alle sue due amichette, e a qualcun'altra che in quel momento si era raggruppata insieme a loro.
-Di questo.-
Zayn mi prese la mano facendomi arrivare velocemente di fronte a lui, portando le sue labbra sulle mie, per poi lasciar intrecciare le nostre lingue che in quel momento sembrava stessero provando un piacere immenso.
Ci volle un secondo per dimenticarmi immediatamente di chi c'era davanti a me, e di mezzo istituto che probabilmente in quel momento stava assistendo al nostro bacio.
Mi prese il viso tra le mani, come se desiderasse che non mi staccassi mai più da lui, e questa cosa mi fece rabbrividire, mentre gia immaginavo il rossore che si era sicuramente colorato sulle mie guance.
Appena ci separammo, guardai l'espressione di Daisy e in quel momento sembrava davvero che le uscisse fumo dalle orecchie, mentre cercava di atteggiarsi e a risultare indifferente. Forse Zayn aveva fatto bene, o forse no.
Adesso ero ufficialmente la ragazza di Zayn, e a pensarla in quel modo, mi sentivo leggermente presa per il culo.
Zayn si girò facendo girare anche me, e dando le spalle a Daisy ancora immobile con una faccia da "peni-invisibili" e attorcigliò il suo braccioal mio collo ottenendo un'espressione soddisfatta.
Ero imbarazzata, e speravo vivamente che la campanella suonasse o che arrivasse qualcuno: Daisy, Cody, chiunque sia...
-Guarda un pò chi si rivede!-
... tutti ma non Jonathan!
Lasciai vagare lo sguardo oltre, evitando quello di Jonathan che in quel momento continuava a fissarmi con aria abbastanza confusa mentre cercava una giusta spiegazione. E una giusta spiegazione non c'era.
-Hai intenzione di startene impalato a fissarci per tutto il giorno?- chiese Zayn.
Jonathan aveva una piccola ferita tra la guancia e il naso, probabilmente causata dalla lite che c'era stata tra i due il giorno precedente. Avrei voluto dirgli qualcosa, dovevo dirgli qualcosa, ma ero fin troppo confusa per capire cos'è che fosse giusto fare... e quindi in quel momento la soluzione adatta era starmene zitta.
-Tu? Stai con lui?- mi chiese Jonathan.
A quella domanda mi sembrò davvero di aver perso un battito, e la pesante sensazione di aver sprofondato fino ad arrivare sotto-terra che più giù non si può. Mi girai verso di lui, e incrocia il suo sguardo con il mio.
Lasciai che parlassero i miei occhi, spiegazioni non ce n'erano, e a volte l'amore è capace davvero di dimenticarsi di ogni minima altra situazione e diventare l'unico caso principale.
-Facevi tutta l'incazzata: Zayn è uno stronzo, Zayn è un coglione, Zayn quà, Zayn là... tu fingevi! Fingevi di essere diversa, e far la parte di quella che non sarebbe mai caduta ai suoi piedi per poi fare la fine di tutte le altre, presa per il culo da Zayn-sono-figo-e-lo-so e a startene a piangere nella cameretta in attesa di una sua chiamata dopo che ti avesse scopato.-
-Jonathan, non sai le cose come stanno. Smettila.- dissi evitando che Zayn dicesse qualcosa.
-Sò bene come stanno le cose. Anche io ti credevo diversa... Kate... invece sei solo ridicola. Anzi no, non sei ridicola... sei solo una puttana!-                                              
Se ne andò passandomi di lato e sbattendo la sua spalla contro la mia. Non mi era mai successo di ferire qualcuno in quel modo. Non avevo pensato a Jonathan, e invece era la prima cosa che dovevo fare.... a prescindere dal fatto che l'anello ce l'aveva ancora Zayn. Provai per un solo secondo a mettermi nei suoi panni, a provar a rendermi conto se fosse successa a me una cosa del genere, e sopratutto a come mi sarei sentita.
Aver sentito quelle parole anche davanti a Zayn era qualcosa alquanto strana e ancora imbarazzante.... davanti a Zayn... dove cazzo era andato Zayn?                        
Incominciai ad agitarmi, e mi girai immediatamente incominciando ad immaginare dove sarebbe andato e cosa avrebbe fatto. Corsi velocemente spostandomi dietro il cortile e proprio come immaginavo si stava picchiando con Jonathan.
La seconda volta in due giorni.
Loro due.
Per colpa mia.
Fui capace di ascoltare solo queste parole pronunciate dalla bocca di Zayn: -Puttana chiami tua sorella, e non Kate.-
Ovviamente non si riferiva davvero a Denise, ma era sottoforma di situazione confidenziale.
Jonathan era disteso a terra, con qualche ragazzi/e che gli erano andati vicino.
Zayn si avvicinò a me un secondo prima che la campanella suonasse, e aveva ancora le mani chiuse in un pugno.
-Vieni con me.- mi afferò la modo brusco e con l'espressione ancora da incazzato nero.
-No, Zayn... aspetta...-
-Ho detto vieni con me!- urlò ancora più prepotentemente spingendomi per mano e facendomi arrivare con lui alla sua moto.
Era nervoso, mi faceva leggermente paura, ma ero totalmente obbligata ad andare con lui.
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Zayn Malik sei un fottuto stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora