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Si abbandonò tra quelle braccia forti, sentendo ogni energia venirle meno, in preda a forti capogiri. Tremò un poco, percorsa da intensi brividi.
Si era aggrappata con forza al petto di Kakashi, stringendo tra le mani la stoffa della divisa da jonin, indossata dal ninja quando non era in servizio nella Squadra Speciale.
Anche se, in quel caso, era nel bel mezzo di una vera e propria missione, che stava mettendo a dura prova i suoi nervi. Se avesse fatto un passo falso, non solo avrebbe messo a repentaglio la delicata pace, tanto agognata dal suo villaggio, ma avrebbe anche fatto del male ad Ayumi.
Quella ragazza tanto fragile, che nemmeno gli arrivava alle spalle; si rese conto che gli sarebbe bastato stringerla a sé solo un altro po' per ucciderla.Il tempo parve fermarsi. All'improvviso, il brusìo proveniente dai corridoi dell'ospedale le parve solo un vago eco. L'unica cosa che poteva sentire chiaramente, era il battito calmo e sicuro del cuore dell'Hatake.
Ben presto, il suo respiro seguì quel ritmo, e così tutto il suo corpo, come in una sinfonia perfetta, dove nulla è fuori posto.
Nemmeno lei.
Ritrovò poco a poco il suo equilibrio e fece un lento passo indietro, tenendo lo sguardo basso.
Abbandonò il calore del ninja, sebbene a malincuore.Sapeva di non potersi fidare; era uno sconosciuto e, come tale, avrebbe potuto farle qualunque cosa, specie una volta venuto a conoscenza del suo passato.
Si divincolò dalla delicata presa di Kakashi, che non l'aveva lasciata, come se fosse potuta cadere da un momento all'altro e frantumarsi in mille pezzi.
«S-Scusa.» sussurrò intimidita, arrossendo.
L'Anbu abbozzò una risatina, portandosi una mano dietro la testa, intenerito.
Quando poi la ragazza alzò finalmente lo sguardo, mordendosi un labbro, rischiò seriamente di cadere a terra, con le gambe molli e le gote in fiamme. Fortunatamente portava la maschera; sembrava che tutto il sangue gli fosse affluito al viso.«Te la senti?»
Dovette fare un enorme sforzo per evitare che gli tremasse la voce. Lei annuì debolmente, tirando fuori da sotto il letto i sandali logori e sporchi ed infilandoseli lentamente.
Seguì l'Hatake fuori dalla stanza, esultando dentro di sé; non vedeva l'ora di andarsene. L'odore di disinfettante, i muri scrostati ed il letto bianco, facevano tornare a galla ricordi decisamente troppo dolorosi.
I corridoi erano piuttosto affollati, quella mattina; gli infermieri correvano avanti e indietro, scarabocchiando qualcosa di incomprensibile sulle cartelle cliniche ed inciampando di quando in quando in qualche barella, imprecando tra i denti.
Ayumi dovette trattenere una risatina, notando quanto fossero maldestri e tesi in quel periodo. Il Festival della Neve, con il suo grande freddo, portava con sé un sacco di malanni.
Dopo aver sceso a fatica una rampa di scale, che le sembrò non dovesse finire mai, arrivarono nella hall, immersa in una piacevole luce bianca, che filtrava dalle ampie porte vetrate.
Kakashi salutò con un cenno la ragazza al banco e le aprì con una lieve spinta, facendo tintinnare il grazioso scacciasogni di bambù, costruito da un ragazzo, rimasto gravemente ferito durante una missione, poco prima di morire.
Kakashi lo aveva conosciuto in accademia; non sapeva molto sul suo conto, ma se ne dispiacque molto.
Una folata di vento freddo accarezzò il viso ad Ayumi, scompigliandole giocosamente i lunghi capelli d'oro pallido, che le ricaddero ubbidienti sulle spalle e lungo la schiena. Chiuse gli occhi, inspirando profondamente, beandosi dell'aria frizzante della mattina, carica di profumi provenienti dalle vie del villaggio.
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Faded
Fanfiction[COMPLETA] Konoha è ancora terribilmente segnata dalla grande guerra ninja e dall'attacco del Kyuubi. Un Kakashi quasi diciassettenne, membro delle forze speciali Anbu, si troverà coinvolto in qualcosa che si rivelerà molto più di una missione di li...