Suzette comincia a inventarsi coppiette

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La settimana era passata in fretta e gli allenamenti procedevano bene, i ragazzi stavano facendo dei progressi enormi, anche dovevo ammettere che per raggingere il livello del'Italia la strada era ancora lunga e in salita. Avevo fatto amicizia con tutta la squadra, soprattutto con il rasta, Shawn, Xavier e le ragazze. La grande eccezione in quel quadro idilliaco restava ovviamente Caleb, con cui non facevo altro che litigare. Era sempre egocentrico e pieno di se, a volte avevo proprio voglia di mandarlo a quel paese, ma mi trattenevo per il così detto bene della patria. Non capivo come faccessero i ragazzi a giocarci insieme, io lo avrei già preso a pallonate da tempo. Legato ad un palo sarebbe stato un ottimo bersaglio per allenarsi nei calci di rigore. L'unico che sembrava darmi ragione sull'argomento era Jude. Avevamo legato molto durante il ritiro, diventando amici, per la grande felicità di mio fratello. Le preoccupazioni che avevo inizialmente su di lui, si manifestarono infondate. Era un ragazzo molto intelligente ed io mi ero abituata a vederlo indossare gli occhialini, anche se dovevo confessare mi mettevano ancora un po' di inquietudine addosso. Finalmente avevo capito cosa il mio gemello vedesse in lui. A proposito di Mark, quella mattina era molto preoccupato. Non riusciva a inventarsi una nuova super tecnica, così continuava a fissare il pallone immobile. Era fermo da più di un'ora nella stessa posizione davanti alla porta e non sapevo se fosse il caso di iniziare a preoccuparmi. Non lo avevo mai visto ridotto in quel modo. Mentre lo osservavo mi resi conto di una cosa: Cammy lo stava guardando più preoccupata di me. A quanto pareva non ero l'unica ad aver notato la situazione.

-Cammy va tutto bene?

-Sì, stavo solo riflettendo.

-Sulla nuova tecnica di Mark?

-Em.- Mugugnò arrossendo. -In effetti sì. Sono un po' preoccupata per lui, mi sembra che si stia scervellando troppo.

-Beh, allora sappi che l'unica cosa che serve è aspettare prima o poi gli verrà in mente.- Lo conoscevo bene. Fin da piccolo si concentrava in questo modo, finché d'un tratto non gli veniva un'idea geniale in mente. Sfortunatamente per la mamma, questo non accedeva anche per la scuola, infatti i voti di Mark erano solo nella media e non eccezionali come quelli dei suoi migliori amici.

-Ok, se lo dici tu ...- Cominciò a dire, ma poi venne interrotta da due ragazze che non avevo mai visto prima. Una aveva i capelli color pesca e gli occhi grigio-azzurri e indossava un completo da uomo. L'altra aveva i capelli azzurri e gli occhi del medesimo colore, lei invece era vestita in modo più femminile e alla moda. Anche eccessivamente per quanto mi riguardasse.

-Ciao ragazzi!- Strillarono in coro le due ragazze, che ricevettero immediatamente di rimando alcuni saluti dai ragazzi. Chissà chi erano.

-Scusate ma voi chi siete?- Chiedemmo Cammy ed io. Be' a quanto pare non ero l'unica a non conoscerle.

-Noi siamo delle ex giocatrici della Raimon. Io sono Suzette Hartland e lei è Victoria Vanguard. Voi invece chi siete?- Domandò di rimanda la ragazza dai capelli azzurri avvicinandosi a noi.

-Molto piacere io sono Camelia Travis, la figlia dell'allenatore e una delle manager.

-Io invece mi chiamo Giulia Evans, una nuova manager appena arrivata dall'Italia.

-Hai detto Evans, per caso sei parente di Mark?- Chiese Victoria.

-Si, è mio fratello.

-COSA!- Urlarono le due ragazze. Per mia fortuna il loro interessamento alla faccenda si spostò velocemente. Subito l'attenzione di Suzette si canalizzò su Cammy che stava fissando di nuovo Mark. Prevedevo guai, soprattutto se lei era il tipo di persona che avevo in mente.

-Ehi, so cosa ti sta passando per la mente.

-Eh?

-Lo so che ti piace Mark, tu lascia fare a me sono un'esperta in queste cose.

-No, il fatto è che sono preoccupata. Quando gli parlo non mi ascolta.

-Tranquilla fa sempre così te lo ho già detto quando deve trovare una nuova super tecnica non ascolta ne ...- Non feci in tempo a finire di parlare che l'azzurra mi si buttò davanti per tapparmi la bocca e continuare il suo monologo:

- Quando Mark fa così l'unica cosa che gliela venire in mente è ...- Continuò a parlare con lei per due orette. Era davvero un tipo instancabile. Dopo aver finito di tormentare quella povera ragazza, Suzette venne da me e Victoria che chiacchieravamo vicino al campo. Era letteralmente su di giri.

-Ragazze ho una novità.

-E quale sarebbe, sentiamo?- Chiese Victoria con una faccia tra il preoccupato e l'essere senza speranze.

-Ho una nuova fantastica ship Cark.- La guardammo con aria molto interrogativa, della serie: è? Lo confesso non ero mai stata molto brava a capire certe cose.

-Ma dai come fate a non capire Mark e Cammy, quindi Cark.

-Vuoi la verità?

-Ovvio.

-Non penso che a Mark piaccia Cammy e viceversa.

-Na, lasciate fare a me. Ne capisco molto più di voi su queste cose.- Direi che qui non potevo darle torto.

-Se lo dici.

Passammo il giorno seguente seguendo quei due in giro per la città insieme a Nathan, Jordan, Tod e Jake. Non avevo idea di quanti posti fossimo finiti per visitare, dal parco divertimenti alla zona commerciale avanti e indietro. Ero stanca morta, eppure l'azzurra non sambrava intenzionata a fermarsi. Che qualcuno le sparasse un calmante per orsi era chiedere troppo? Sicuramente avremmo apprezzato tutti. Morale della favola, l'unica cosa che avevamo ottenuto un forte male alle gambe per la scarpinata. Era stata una giornata del tutto inutile e noiosa, finché, mentre tornavamo a scuola, mi scontrai nuovamente con Xavier. 

-Ciao Giulia. Ma com'è mai che ogni volta che ci incontriamo finiamo sempre con lo scontrarci?

-Questa è una bella domanda.- Risposi scoppiando a ridere. Nel frattempo Suzette intromise confondendo le cose come sempre.

-Ecco la seconda, ora abbiamo la Exalia!

-Tu non cambi mai!- Urlarono tutti scoppiando a ridere. Certo che quella ragazza era davvero incorreggibile. 

Una nuova managerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora