Chapter 2: "Go away, psycho!"

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Il giorno dopo mi svegliai in camera mia, totalmente e completamente confusa; il mal di testa era passato dopo molte aspirine, il trucco sbavato che mi conferiva un'aria da zombie (parole di Phoebe) era stato lavato via ed ero pronta per una nuova giornata scolastica.

Mi alzai dal letto, tranquilla, quando posai gli occhi sul vestito nero che la notte prima avevo lanciato sulla sedia, prima di venir investita da un treno di terribili e imbarazzanti ricordi. La festa, i drink, Travis. Io che corro addosso a Travis, le urla, le dichiarazioni. Le risate, le foto, la fuga.

Mi sedetti di nuovo sul letto, in preda a una semi-crisi di nervi: non potevo andare a scuola.

-Merda!- mi lasciai scappare, esclamazione che fece accorrere mia madre in camera mia.

-Che succede Chloe? Mi devi spiegare cos'è successo ieri. Ti sei drogata? Sei incinta? Lo sapevo, diventerò nonna. Oh, Dio, doveva succedere prima o poi. Dobbiamo...

-Mamma!- la interruppi, nervosa - Smettila. Non sono incinta e non mi sono drogata. Ho...Litigato con Meg, sì. Non me la sento molto di andare a scuola oggi... - rimasi sul vago, ma purtroppo dentro di me sapevo già la risposta di mia madre.

-Non se ne parla neanche! Tu vai a scuola, anche subito direi. E quando torni, mi dirai tutto quello che è successo ieri e soprattutto perché eri a casa di quella donna; mi ha detto che parlavi da sola, sai? Chissà quanto hai bevuto. - mi rimproverò, uscendo poi dalla mia camera. Fine della conversazione. Be', per essersi trattata di una conversazione con mia madre è durata un tempo lunghissimo.

Mezz'ora dopo mi trovavo già fuori da casa mia, sul marciapiede, ad aspettare Ash come ogni mattina.

-Hey! - sorrise, finalmente uscito da casa sua, mostrando due adorabili fossette ai lati della bocca - Com'è andata ieri?

-Domanda di riserva? - chiesi subito, sviando il discorso. Sapevo che Ash avrebbe tirato fuori quell'argomento, ma qualcosa mi diceva che sapesse già tutto.

-Chloe, so benissimo quello che è successo alla festa, ok? E volevo soltanto sapere come stavi. Ieri sera Meg mi ha chiamato e mi ha chiesto dov'eri, ma nessuno mi aveva detto niente: l'hai fatta preoccupare.

-Ma se stava ridendo con Luke e gli altri! Il fatto è che è una vera stronza a volte. - sbuffai, arrabbiata: non mi sarei mai aspettata che la mia migliore amica potesse essere così falsa.

-Ma cosa ti è saltato in mente scusa? Saresti potuta rimanere con me e... - incominciò Ashton, ma lo interruppi subito.

-E? Divertirmi studiando biologia? Tu non sai divertirti Ash! Sei noioso, ma la vita non è mica un problema di matematica! Volevo solo tentare di socializzare con la razza umana per una volta nella vita, ma a quanto pare l'esperimento è fallito. - gemetti rassegnata, subito prima di rendermi conto di come l'avevo trattato.

-Okay, scusa, ma sai che ci tengo a certe cose. Sei il mio migliore amico, non intendevo dire quello. - cercai di rimediare, guardandolo. Per un secondo mi tornò in mente anche Joy con sua figlia e lo strano "ragazzo" della mia visione, ma decisi di non farne parola con Ashton (non avrei voluto che anche lui mi reputasse una psicopatica).

-Tranquilla, sarai nervosa dopo quello che è successo. - disse, mostrandomi un sorriso che tuttavia mi sembrava troppo poco luminoso per essere il suo. Mi superò senza dire altro ed entrò a scuola, che nel frattempo avevamo raggiunto, lasciandomi nel bel mezzo del cortile con un'espressione perplessa dipinta in volto.

Varcai anche io la soglia dell'edificio color bianco sporco, dalle vetrate sporche e ricoperte di volantini delle iniziative scolastiche quasi completamente strappati a causa della pioggia e del vento. Subito venni raggiunta velocemente da una Meg agitata e stretta nella sua maglietta attillata.

Ghost // Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora