Capitolo 9.

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"Perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, mai."

-CLAUDIO-
Martedì.
Terzo giorno senza Mario, star con lui per due settimane, quasi sempre insieme, ritrovarci ora a non poterci vedere, cinque ore di distanza, ammetto che è strano.

Cosa mi sta succedendo? Bene, sto provando sensazioni mai provate con nessuno. Sono stato con un ragazzo questa estate, ero molto preso, ovvio, ma con nessuno mai ho provato lo stesso desiderio che ho provato con Mario.
Lo stesso desiderio che provo ora.
Il desiderio di abbracciarlo, stargli vicino, ridere insieme, sentirlo mio.

'Buongiorno Sona! Oggi giornata assurda di lavoro.'
Ora del messaggio -8:15-

Mi fa sorridere il fatto di essere il suo buongiorno.

'Buongiorno Serpa, buon lavoro. Appena puoi, scrivimi.'

Gli mando questo messaggio, faccio una doccia, camicia, jeans e mi avvio al bar.

-:buongiorno!-
una voce femminile interrompe i miei pensieri, chissà su chi, mentre preparo i sandwich.

-:buongiorno Ros!-
Gli rispondo io a tono, eccola la, la mia bellissima migliore amica.

-:Mario è a Roma, vero?- mi chiede lei bevendo il caffè che le ho preparato.

-:sì.-
Mi limito ad affermare, con voce bassa e abbastanza malinconica.

-:ti dico la mia: sei cotto.-

Io non le rispondo, le sorrido, e da quel sorriso lei capisce tutto.

-:lo sapevo! Io ora vado che ho il treno per Milano, vado a trovare una mia amica.-
Mi dice lei prendendo la borsa che aveva appoggiato sullo sgabello.
-:mi raccomando, buon viaggio e fatti sentire.-

**********
'Pausa pranzo!'

Eccolo che appena lo penso mi arriva un suo messaggio con allegata una foto sua, bello come il sole.
La foto ritrae lui e quella che credo sia una sua collega di lavoro mentre mangiano un panino seduti ad una panchina.

Mi scatto una foto con un sandwich in mano e la mando.
'Pausa pranzo anche per me Serpa, sappi che non vederti passare ogni mattina al bar, con la tua faccia assonnata, fa strano.'
Gli scrivo io velocemente, mentre mi rilasso mangiando il mio amato e meritatissimo sandwich.

-MARIO-
Su un'ora di pausa pranzo, ho passato ben cinquantacinque  minuti a fissare quella foto.
I suoi occhietti piccoli e chiari, la sua bocca incurvata in un piccolo sorrisetto, la sua carnagione scuretta, il suo ciuffo sempre leggermente arricciato alla fine.

Io e la mia collega Alessandra torniamo a lavoro, dato che al Tally dove lavoro io, essendo abbastanza centrale, c'è sempre gente.
Passo la giornata ad aiutare clienti, tra quelle indecise a cui servono consigli per qualsiasi cosa ed io sono costretto a darli, anche se un vestito mi fa schifo, dicendo perennemente 'le sta benissimo', clienti scassacazzo, sono le sette  e per fortuna sono nella mia amata Smart nera, imboccandomi nel traffico di Roma.

Arrivo a casa verso le otto, prendo il cellulare e decido di fare una videochiamata con Claudio, sperando di non disturbare.
Il telefono non fa nemmeno due squilli e lui risponde alla videochiamata.

I need your love.||CLARIO♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora