Capitolo 10

969 61 4
                                    

"Non ci si innamora mai di chi è perfetto per noi ma di chi, in un determinato momento della vita, ci dà le emozioni di cui avevamo bisogno."

-CLAUDIO-
Due settimane.
Due settimana senza Mario.
Vuote. Ecco come sono le giornate senza di lui.
Perchè? Perchè? In quattro settimane è riuscito a stravolgermi il cervello, o forse anche il cuore.
E ora dove mi trovo?
In un treno, direzione?
Roma. Direzione? Lui.
Dicono che per entrare nella vita di una persona non bisogna chiedere il permesso, si prende il sopravvento, si entra e basta.
E Mario l'ha fatto. È entrato nella mia vita, senza chiedere il permesso.

Controllo l'ora, sono le 13:45 e mancano ancora due ore per arrivare a Roma Termini, per arrivare da lui.
La cosa fantastica? Lui non sa assolutamente nulla.
Infatti è lunedì, sono partito proprio oggi perchè il lunedì ha il giorno libero, quindi sono sicuro che sia a casa

Quando l'ultima volta ci siamo avvicinati ed eravamo quasi sul punto di baciarci, io mi sono fermato.
Ma ora no. Basta.
Voglio vivere il momento, voglio vivere lui.
Star con lui.
Abbracciarlo.
Baciarlo fino a star male.
Dormire con lui.
Farlo mio.
Respirarlo.
••••••

"Prossima destinazione, Roma Termini."
finalmente.
Guardo l'ora e sono le 15:45,
puntualissimo.
Sento il treno rallentare man mano, per poi fermarsi.
Si aprono le porte, stringo il borsone sulla spalla e con passo veloce, seguendo le indicazioni della stazione esco fuori.

Cazzo.
L'indirizzo di casa sua non lo so, come faccio ora?
Mi fermo a pensare e mi viene una fantastica idea, sperando che regga.
Prendo il cellulare, chiamo Mario, uno squillo, due squilli, tre squilli e finalmente risponde.

-"Clà!"- risponde entusiasta.
-"Ehi! Senti potresti darmi l'indirizzo di casa tua? Sono in posta e vorrei spedirti un pacco con delle cose.-"
-"oddio che ansia! Comunque va bene, ora ti scrivo un messaggio con tutte le informazioni."
-"perfetto! Ci vediam presto."
Gli rispondo io velocemente, sperando che non sospetti nulla.

Esco dalla stazione, prendo il primo Taxi, faccio leggere all'autista l'indirizzo scritto nel messaggio di Mario e la macchina parte, io mi appoggio al finestrino con un solo pensiero fisso nella mente.
Lui.

-MARIO-
Che strana la chiamata di Claudio, sto provando a richiamarlo ma non mi risponde, sto cominciando a preoccuparmi come al solito.
Sì, sono paranoico e non poco.
Oggi lunedì, quindi giornata di riposo.
Che cosa fantastica, adoro il lunedì solo per questo, per il resto è un calcio allo stomaco.
Controllo l'orario e sono le 16:00, vado in salotto e cerco di mettere un po' di ordine, il mio cane, Kimera, fa sempre disastri, pur essendo un pappamolle.

Metto in ordine, sistemo per bene i piatti e tra una cosa e l'altra sento lo squillo del citofono.

-:'chi è?' chiedo io con un tono abbastanza scocciato.

-:'ehi...' Dall'altra parte c'è una voce troppo familiare, bassa e roca.
Non ci voglio credere.
È lui.

-:'no oddio Clà...ma sei te?'

-:'certo che sono io, sbrigati ad aprire.'

Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte, apro il cancello ancora incredulo. Sento dei passi veloci salire le scale.
Eccolo. Lui. Claudio.
Non riesco a dire una parola, mi limito ad abbracciarlo, forse uno degli abbracci più belli fin ora.
Lo stringo forte a me, lui ricambia l'abbraccio stringendomi ancora di più.

-:'se vuoi puoi restare da me, posa in camera mia il borsone.-
Gli dico io indicandogli la borsa letteralmente enorme.

Ritorna in sala ed io lo aspetto sul divano.
Ci guardiamo.
Ci raccontiamo tantissime cose, il tempo con lui sembra sempre volare.

Io mi appoggio con la testa sul suo petto, stesi l'uno sull'altro, con la sua gamba intrecciata con la mia.
Il paradiso.

-:Clà, per quanto resti?-
Gli chiedo io di botto, girando il viso verso di lui e incontrando i suoi occhi.

-:non ho fatto il biglietto per il ritorno, ma credo di restare qualche settimana, sperando di non dare fastidio.-
Mi risponde lui con un sorriso fantastico.
Sona Claudio non capisce davvero un cazzo.
Fastidio? Ma che fastidio?
Ma magari tutti i fastidi fossero così.

*******

NARRATORE ESTERNO:

Claudio si sentiva assolutamente diverso. Nessuno mai lo aveva fatto sentire in quel modo. Nessuno mai gli aveva scatenato in lui un amore tale da prendere il primo treno per andare da lui.
Claudio aveva un cuore di ghiaccio, ma aveva allo stesso tempo incontrato una persona che quel cuore lo scioglieva. Perchè sì a volte vale la pena sciogliersi per qualcuno.
E Mario ne valeva la pena.

Lui lo guarda con aria quasi fiera, mentre Mario prepara il pranzo.
Si avvicina.
Mani sui fianchi.
I brividi di Mario.
Un bacio sul collo, precisamente sul piercing, susseguito poi da una lunga scia di questi.
Mario si gira e stringe i capelli di Claudio.
Vorrebbero trattenersi, ma la voglia di stare insieme è tanta.
Troppa.
Mario abbassa lo sguardo.
Claudio gli mette una mano sotto al mento, per incontrare quei suoi occhi neri che tanto amava.
E finalmente le loro labbra carnose, che chiunque invidierebbe, si incontrano.
I piercing si toccano, le lingue danzano.
Loro due si assaporano.
Brividi su brividi.
Brividi d'amore.

Cercando di evitare di sbattere contro mobili, vanno verso la camera da letto, cercando di liberarsi di quei vestiti.
L'unica cosa che li divideva.
Respiri affannati.
Sguardi.
Baci.
Tutto.
Arrivano in camera, Mario scaraventa Claudio sul letto, e si mette a cavalcioni su di lui.
Claudio gli mette una mano dietro al collo, per rendere il bacio ancor più intenso.
Mario gli libera della maglietta.
Accarezza ogni centimetro della sua pelle.
Bacia ogni singolo tatuaggio.

Ama ogni singola parte di lui.

'Quanto sei bello.'
Sussura Mario con respiro affannato, mentre Claudio continua a lasciargli segni rossastri sul collo.

Si liberano delle ultime cose che fasciavano il loro corpo.
E si uniscono.
Si uniscono con i corpi.
E si uniscono con le loro anime.

E in quel letto si amano, creandosi un universo parallelo, fatto solo di loro due e dei loro gemiti.
Fregandosene di tutti.

continua...
•••••••••••••••••••••••••
ECCOMI!
Ciao ragazze! Non so da dove cominciare.
Si, non mi sono fatta sentire e non ho scritto.
I motivi non mi sento di dirli, apparte la scuola che mi impegna tantissimo e alcune cose personali.
Mi scuso tanto per aver aggiornato solo ora, spero che il capitolo vi piaccia.

(Mi scuso per eventuali errori.)

I need your love.||CLARIO♡||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora