Lawyer H.S.

Capitolo 4

*Solo un complimento.*

Anne, la madre di Harry, sorrise e si recò alle scale, inviando a scenderle. Mi dispiaceva per lei. Tutti quei scalini e l'ascensore in riparazione.

Sospirai e risposi al telefono fisso che stava iniziando a squillare come ad un forsennato. Presi la cornetta e con voce calma risposi.

Si trattava di un cliente assai difficile da accontentare. Lo misi in linea e controllai l'agenda provvisoria di Harry.

Ci scribacchiai sopra la data e l'ora dell'incontro con il cliente. A detta sua era un caso grave. Certo... Non me ne intendevo di estorsione, ma non mi sembrava molto grave.

“D'accordo, arrivederci”

Chiusi la chiamata sospirando dal sollievo. Solo dopo mi resi conto che Harry fosse ancora lì. Era intento a guardarmi in modo strano.

“Beh?” Chiesi.

“Toglimi gli occhi di dosso!” Esclamò.

“Eh?” Chiesi, confusa.

“Hai capito bene. Non mi avrei mai.”

“Ma di cosa sta parlando?”

“Smettila! Per te sono sexy? Bene. Non importa più di tanto. Qualunque film mentale ti sei fatta su di me: scordalo”. Rispose, irritandosi.

Ah, ecco. Si era per caso offeso? No, perché insomma! Sexy é un complimento. Non un offesa.

Se si offendeva per così poco, non oso immagine di cosa pensasse quando parlavo male di lui.

“Va bene?”Chiesi.

“No che non va bene”

Mi alzai dalla sedia e guardai il mio orologio. Il mio turno era finito e potevo tornare a casa a prendermi cura delle cose importanti.

“Sentite, era solo un complimento. Non ne facciamo un dramma. Sarà anche di bello aspetto ma di sanità mentale é sotto la media. Ora, se permettete, vado a casa. A domani. Ah, controlli l'agenda.” Dissi.

Mi misi un cappotto pesante a dosso e scesi per la centesiva volta quelle scale. Mi facevano male i piedi a furia di salire e scendere.

~ Continua ~

#SpazioMe.

Lo so, lo so. Sono di ritardo quasi di due anni. Ma l'ho detto in bacheca: per problemi familiari ho dovuto mettere uno stop alle storie. Solo adesso continuo, sperando di non bloccarmi di nuovo. Ci chiedo scusa per tutto.